In Economia

di ERIK TORRINI

Vorrei farvi notare due cose:

1) Il debito pubblico italiano è molto più grande di quello nominale. In esso bisognerebbe aggiungere anche i mancati investimenti degli ultimi 20 anni, diciamo 100 mld l’anno e siamo a 2000 mld di debito in più solo per portare il PIL potenziale da 0 a 1,2%. Giorni fa la Fondazione Agnelli stimava che solo per le scuole italiane escluse le università servirebbero almeno 220 mld di euro per portarle al livello delle analoghe europee. 220 mld che non trovi annotati nel debito ma sono cmq debito perchè impattano sul potenziale. La situazione infrastrutturale italiana a sentire la cronaca ed i vari report è semplicemente al collasso sopratutto quella stradale ed autostradale. Un solo km di autostrada senza gallerie e ponti costa ca. 18 mln di euro. Un solo km. Quando ci sono tunnel e cavalcavia arriviamo anche ad oltre 50 mln al km. Immaginate quante migliaia di km sono da ammodernare tra strade ed autostrade, si parla di centinaia di mld che non sono debito formale ma sono debito sostanziale che impatta sul pil potenziale.

Ed adesso immaginate: porti, ospedali, aeroporti, ferrovie, università, centri di ricerca, forze armate ecc ecc ecc. Centinaia e centinaia di mld che mancano all’appello di contro hai elargito centinaia e centinaia di mld in pensioni retributive negli ultimi 20 anni. Probabilmente il debito pubblico reale è superiore ai 4 trilioni di euro.

Le controprove di quanto affermo sono:

1) Pil potenziale praticamente nullo o negativo, Pil reale a zero o inferiore, quindi è vero manca qualcosa di huge.
2) Tasso di emigrazione della popolazione italiana il più alto di tutti i paesi OCSE dopo quello della Romania(questa anomalia non è spiegabile con differenze di pil procapite intorno al 15% tra noi e UK o pari con la Spagna. In altre parole non si spiegano i 100.000 italiani in Spagna contro i 20.000 spagnoli in Italia atteso che il PIL procapite sarebbe uguale, non si possono spiegare gli 800.000 italiani in UK contro i 25.000 inglesi in italia con appena il 15% di differenza ufficiale, infatti i saldi bilaterali tra Spagna e UK sono a favore della prima perchè un 15% di pil procapite non spinge gli spagnoli ad abbandonare la propria nazione in favore di un’altra. Che il PIL italiano sia falso io non ho dubbi. D’altra parte banali ricerche su linkedin sull’offerta e qualità del lavoro nei vari paesi europei riparametrati alle rispettive popolazioni sono consistenti con le anomalie e non coerenti con il PIL procapite ufficiale);
3) Mancanza totale di lavori qualificati in corrispondenza del più basso numero di laureati ogni 100 abitanti tra tutti i paesi OCSE. (questa è una anomalia così grande che si può spiegare solo con una spiegazione: il PIL italiano è sostanzialmente falso cioè sopravvalutato e di molto)
4) I consumi energetici italiani definiti come TEP/GDP (cioè tonnellate equivalenti di petrolio sul pil) sono così efficienti che sarebbero spiegati solo se l’Italia non fosse una economia basata sull’industria ma solo sui servizi. Per esempio saremmo più efficienti degli inglesi il cui GDP proviene sostanzialmente dalla finanza che come noto non deve muovere carroponti, navi, treni, gru, macchine utensili etc etc (altra prova del PIL falso)

La 2° cosa che volevo farvi notare è che come scrivo da tempo ogni paese non può pensarsi come isolato dal mondo. Ad esempio da anni scrivo che le idee italiane sulla web tax(tassare giganti della web economy) o sulla tax competition tra stati(cercare di armonizzare la tassazione degli stati) sono come si dice in USA bullshit. Nessun paese e men che mai un paese debolissimo come l’Italia può imporre alcunchè ad un altro paese, ma averlo anche solo pensato di farlo con paesi come USA e Cina è da i—dioti assoluti.

Trump giorni fa ha solo ricordato che se solo si azzarda Roma a mettere le tasse su imprese come Amazon, Microsoft, Apple, Facebook a gennaio lui porta i dazi al 100%, ripeto 100%, per un paese legato mani e piedi alle esportazioni e sopratutto le esportazioni in USA (sia dirette che indirette tramite la Germania) significa ad esempio mettere in crisi la Ferrari. Se l’Italia non è accappottata negli ultimi anni solo ed esclusivamente perchè tutte le imprese italiane hanno trovato in USA il mercato che le ha mantenute a galla (vedi Fiat oppure Impregilo che ha appena vinto una commessa da 14 mld di $ in Texas per l’alta velocità). Quindi discorso chiuso.

Allora cosa bisogna fare, beh la prima cosa che farei fossi un politico italiano è licenziare i primi 5.000 dirigenti che lavorano al MEF, allo Sviluppo Economico, all’AdE. Ho avuto modo di entrarvi in contatto 10 anni fa e li ho capito perchè l’Italia non potrà mai salvarsi se prima non passa per il default. Ma come vi ripeto la Fine è Vicina.

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Showing 5 comments
  • Andrea

    Un articolo esemplare che dovrebbe essere pubblicato su tutte le prime pagine dei quotidiani . Commenti compresi

  • Fabio

    a quanto giustissimo sopra indicato, aggiungerei:
    – l’enorme debito pensionistico accumulato sulle spalle di tutti, a forza di usare l’inps come cassaforte per i loro porci comodi. Per esempio i trentamila italiani che percepiscono una pensione d’oro dopo aver lavorato per parlamento, corte costituzionale e regione sicilia, con assegni che oscillano da 40mila a 200mila euro all’anno.
    https://www.pensionipertutti.it/wp-content/uploads/2017/12/tabella-baruffi-e1513356443667.jpg

    – i derivati che le rozze ed ingnoranti amministrazioni locali italiane hanno abbracciato con entusiasmo devendo la possibilità di ottenere subito qualche spicciolo in cambio di un debito che un giorno (loro speravano molto lontano) qualcuno avrebbe pagato.
    Strumenti finanziari estremamente sofisticati che politici e funzionari pubblici assolutamente impreparati non hanno esistato a sottoscrivere per un piatto di lenticchie caro ed amaro, tanto se le cose vanno bene (purtroppo per tutti noi, MAI) sono i primi a rivendicaro a petto gonfio, se vanno male (immancabilmente) insabbiano puntualmente lo schifo che hanno combinato.

  • Davide

    La mancanza di manutenzione, a vantaggio di spesa inutile e parassitaria, rappresenta bene il consumo di capitale.
    Con esso, diminuisce poi la capacità produttiva.
    Da citare a proposito anche quanto sta succedendo in California col settore elettrico: un mare di soldi buttati in rinnovabili che servono solo alla propaganda, mentre le linee esistenti non vengono adeguatamente mantenute, e contribuiscono fortemente alla diffusione degli incendi.

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