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In un discorso alla nazione appena prima del 14 luglio in memoria della Rivoluzione francese, il presidente Emmanuel Macron ha inferto un colpo paradossale al famoso slogan della Repubblica francese: Liberté, égalité, fraternité. Ha annunciato una serie di misure per accelerare il ritmo delle vaccinazioni Covid-19 che indeboliscono le libertà individuali e minacciano un forte contraccolpo politico ed economico. Già l’anno scorso i francesi hanno dovuto far fronte ad uno dei lockdown più severi al mondo che hanno ridotto sia la libertà economica che importanti libertà civili.

La pretesa dello stato di una conoscenza superiore

Invocando un aumento delle infezioni con la variante Delta, Macron ha esortato i cittadini francesi a farsi vaccinare per raggiungere un tasso di vaccinazione del 100% in tutto il Paese. La vaccinazione è stata resa obbligatoria per tutti gli operatori sanitari dopo il 15 settembre e la prova della vaccinazione o di un tampone negativo dovrà essere esibita da tutti coloro che vogliono entrare in un bar, ristorante, centro commerciale e luoghi culturali come cinema, teatri, sale da concerto o per salire a bordo di un treno o di un aereo.[1] In autunno i test PCR (reazione a catena della polimerasi) non saranno più gratuiti e le nuove misure si applicheranno anche ai ragazzi dai dodici ai diciassette anni. Sebbene Macron affermi che per ora la vaccinazione non è obbligatoria per la popolazione in generale, di fatto sta obbligando tutti coloro che vogliono vivere una vita normale a farsi siringare.

Nel giro di poche ore dall’annuncio, quasi 1 milione di persone si sono precipitate a prenotare il vaccino e poche centinaia di migliaia ne sono seguite il giorno successivo. Allo stesso tempo, oltre centomila persone sono scese in piazza in tutta la Francia per protestare contro la vaccinazione ed i lasciapassare sanitari Covid-19. Le persone sono sconcertate dalla gravità delle decisioni di Macron, in particolare quando il ritmo della vaccinazione in Francia non è stato poi così lento. Circa il 54% dei francesi ha ricevuto almeno una dose di vaccino al 15 luglio, quasi simile alle medie dell’UE e degli Stati Uniti e il doppio della media mondiale al 26%. Inoltre, l’esperienza nel Regno Unito mostra che sebbene più contagiosa, la variante Delta è molto meno pericolosa, causando molti meno ricoveri e decessi. Anche l’obiettivo di vaccinazione del 100% del governo francese è sproporzionato quando la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che l’immunità di gregge viene raggiunta quando circa il 70-90% della popolazione ha acquisito l’immunità attraverso la vaccinazione[2] o contraendo la malattia e quindi sviluppando anticorpi. Paradossalmente suddette misure si applicano anche agli adolescenti, nonostante i giovani sani sono più vulnerabili agli effetti collaterali dei vaccini rispetto al Covid-19 stesso.[3]

Nel complesso le argomentazioni di Macron non sembrano quadrare. Inoltre la pretesa di una conoscenza superiore, che è il pretesto usuale per l’intervento statale, cioè gli esperti ufficiali sanno meglio della popolazione ignorante cosa è bene per quest’ultima, è chiaramente fuori luogo. Lo stato sta richiedendo a tutto il personale del sistema sanitario di farsi vaccinare contro il Covid-19, ma quest’ultimo difficilmente può essere definito ignorante. Sono operatori sanitari qualificati che combattono il virus in prima linea ormai da quasi un anno e mezzo e che comprendono anche meglio del resto della popolazione i benefici ed i rischi dei vaccini. In linea di principio, il personale medico dovrebbe essere nella posizione migliore per effettuare un’analisi costi-benefici del rischio di contrarre il virus e spararsi in vena il vaccino. Eppure lo stato è intervenuto per obbligare la maggior parte di loro a vaccinarsi, perché solo circa il 42% degli operatori ospedalieri ed il 49% di coloro che lavorano nel sistema di assistenza sono stati finora vaccinati due volte in Francia. Questa imposizione ex-cathedra su un gruppo di professionisti medici qualificati non ridurrà certamente lo scetticismo generale tra i francesi sui vaccini.

Pesante attacco alle libertà individuali

Eminenti politici francesi di destra e di sinistra hanno criticato con parole forti l’uso del lasciapassare sanitario, definendolo una “privazione delle libertà” ed un “colpo di stato sanitario”. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, infatti, tutela il diritto all’integrità della persona (articolo 3), che richiede “il consenso libero e informato dell’interessato” in campo medico. La stessa legge fondamentale dell’UE sostiene altri diritti individuali, come il diritto di possedere ed utilizzare la proprietà, scegliere un’occupazione e cercare lavoro, condurre un’impresa e godere della libertà di pensiero e associazione con altre persone, tutti diritti sminuiti dalle recenti misure di Macron. Il lasciapassare sanitario divide artificialmente la popolazione francese in due categorie: vaccinati e non vaccinati, e questo nonostante il fatto che gli effetti medici non sono così chiari, in quanto anche le persone vaccinate possono trasmettere il virus. Tuttavia non si dovrebbero avere grandi speranze che le nuove misure possano essere annullate in tribunale. Ironia della sorte, la legge fondamentale dell’UE stabilisce anche che la maggior parte dei diritti dei cittadini sono soggetti a “leggi nazionali” o “interesse pubblico”.

In base all’etica razionale della prospettiva dell’azione umana sviluppata da Murray N. Rothbard, la campagna di vaccinazione obbligatoria di Macron appare ancora più problematica. Centrale nella teoria libertaria di Rothbard è il concetto dei diritti di proprietà, il quale dovrebbe guidare tutti gli aspetti dell’azione umana. Il diritto di ogni persona a possedere il proprio corpo ed i beni naturali trasformati con il suo aiuto rappresenta una regola etica assoluta e determina tutti i diritti umani. Rothbard mostra in modo molto convincente che tutti i diritti umani devono essere fondati sui diritti di proprietà. Altrimenti le libertà individuali rischiano di essere relativizzate e indebolite a favore dell’interesse pubblico e di altre politiche. In una società libera basata sulla cooperazione pacifica e sulle relazioni interpersonali volontarie, l’aggressività si verifica quando qualcuno invade la proprietà di un altro, sia essa la persona o i beni che possiede, senza il consenso della vittima.

Nel caso in esame, gli aggressori della cooperazione sociale pacifica non sono né i vaccinati né i non vaccinati, a meno che qualcuno metta intenzionalmente a rischio la salute o la proprietà di qualcun altro. Ciò non significa che non si possa impedire a qualcuno di accedere a determinati luoghi o attività quando i legittimi proprietari stabiliscono regole sanitarie preventive, ma l’estensione generale del lasciapassare sanitario da parte di Macron ad attività e aziende che non sono di proprietà al 100% dello stato, rappresenta una palese invasione dei diritti di proprietà e discrimina le persone non vaccinate. E sebbene la Francia sia lungi dall’essere un paradiso di libero mercato, la stragrande maggioranza dei centri commerciali, bar, ristoranti, cinema, teatri e altri luoghi culturali sono di proprietà privata. Quest’ultima è presente anche nei settori della sanità e dei trasporti, anche se in scala minore. Non è difficile immaginare il malcontento delle imprese private che affrontano un significativo impatto economico negativo a causa dell’editto di Macron.

Rothbard difende la validità della sua teoria anche in casi estremi, le cosiddette situazioni di scialuppa di salvataggio, e la logica si adatta anche al Covid-19. È stato affermato che nessuna teoria dei diritti assoluti ed inviolabili potrebbe funzionare correttamente in situazioni di crisi estrema. Tuttavia Rothbard ha ribattuto che l’apparente guerra di “tutti contro tutti” in una “situazione di scialuppa di salvataggio” è dovuta proprio al fatto che i diritti di proprietà non sono stati ben definiti. Se la proprietà e le regole che governano una proprietà sono chiare, una soluzione non violenta può essere trovata anche in una situazione di forte crisi. Sebbene questa soluzione possa sembrare dura ad alcuni e potrebbe non essere conforme a tutti i valori morali personali, purtroppo non esiste altro principio di allocazione della proprietà che sarebbe più tollerabile o potrebbe sostenere una teoria coerente dei diritti umani. Le polemiche e l’insoddisfazione suscitate dall’estensione del lasciapassare sanitario in Francia dimostrano ancora una volta la validità della teoria di Rothbard.

Conclusioni

Lungi dall’essere un biglietto per la libertà come descritto dal presidente Macron, il lasciapassare sanitario sta indebolendo ulteriormente le libertà fondamentali del popolo francese. Crea anche una divisione artificiale tra persone vaccinate e non vaccinate, causando risentimento e indebolendo la pacifica cooperazione sociale. Tuttavia le nuove regole potrebbero ancora essere invertite, in questo modo la Francia avrebbe la possibilità di essere all’altezza del famoso slogan della sua rivoluzione.

[*] traduzione di Francesco Simoncellihttps://www.francescosimoncelli.com/

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