In Varie

di CDA MOVIMENTO LIBERTARIO

Chi non ha nulla da dire, si sa, deve affidarsi alla maldicenza. D’altro canto, la cifra distintiva del nostro tristo paese è l’invidia. Ma non l’invidia che nasce dall’ammirazione per chi ha ottenuto di più in termini di successo, denaro, notorietà. Questa è un sentimento positivo perché spinge all’emulazione, al tentativo di raggiungere i medesimi risultati della persona che si invidia.

L’invidia italica è diversa: nasce dal livore, dal rodimento interiore che trae origine dalla consapevolezza della propria irrimediabile mediocrità. Il mediocre non vuole sollevarsi dal suo stato, esige che tutti scendano al suo livello poiché non sopporta che qualcuno con la sua semplice esistenza gli ricordi la sua incapacità, la sua becera stupidità. L’invidia italica stimola il rancore e prova ne sia il clima di odio sociale che pervade la disgraziata penisola. Tutti i fessi che si sono fidati del governo preferiscono che tutti partecipino della loro dabbenaggine pur di non dover ammettere di essersi fatti prendere per i fondelli.

Il perché di questo sproloquio un po’ retorico ed apparentemente eccessivo è presto detto. Circola la voce che taluni personaggi che si possono ascrivere in senso lato al movimento di dissenso e protesta contro le misure emergenziali del governo abbiano recentemente espresso la propria contrarietà a partecipare ad eventi cui fossero stati invitati il sottoscritto, presidente del Movimento Libertario, ed il suo fondatore, Leonardo Facco. “E perché mai?”, chiederanno i nostri venticinque lettori. Tenetevi forte: il perché sarebbe da ricercarsi nel fatto che Facco e Fusillo sarebbero in realtà percettori di ingenti somme da un ben noto gigante industriale della chimica, particolarmente attivo nello sviluppo di tecnologie OGM in agricoltura, recentemente incorporato da una altrettanto gigantesca società farmaceutica. I nostri ne sarebbero in realtà gli occulti agenti, onde il secco rifiuto dei babbei invidiosi di cui si diceva di partecipare ad eventi “inquinati”, per così dire, dalla presenza degli esponenti del Movimento Libertario, rei di accettare denari impuri dalla grande industria che aduggia ed ammorba anche il nostro paese.

Chiunque conosca la storia del Movimento Libertario conosce bene l’origine della ridicola storiella. Trae origine dalle battaglie di Giorgio Fidenato in seno al Movimento. In estrema sintesi: Fidenato tentò, purtroppo invano, di opporsi alla vergogna della ritenuta d’acconto che arruola qualsiasi datore di lavoro nello sporco e spregevole lavoro di esattore delle imposte per conto dello stato. Inoltre, Fidenato affermò il diritto di piantare nei propri fondi mais OGM, tanto più che egli dimostrò l’impossibilità che il mais geneticamente modificato potesse inquinare le terre confinanti.

Le ragioni per l’adesione del Movimento alla posizione i Fidenato sono fin troppo evidenti. Quanto alla ritenuta d’acconto non abbiamo mai fatto mistero della nostra posizione: le tasse sono un furto, anzi, una rapina a mano armata, per essere precisi, e qualunque aggressione al patrimonio dei cittadini da parte dello stato non solo è illegittima ma è un crimine. Le tasse possono essere legittime solo se costituiscono la volontaria e sempre revocabile adesione ad un programma collettivo. In altri e più semplici termini: le tasse sono conciliabili con il principio di non aggressione solo se costruite come un crowdfunding.

Una breve digressione per chi non avesse familiarità con il Movimento Libertario. Il principio centrale della filosofia politica libertaria è il principio di non aggressione: non è consentito iniziare la violenza nei confronti di un essere umano pacifico. In altri e più semplici termini: la violenza è ammessa solo come legittima difesa o “vivi e lascia vivere”. È la medesima idea che anima la regola d’oro biblica (“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” (Matteo 7:12) e che si sintetizza nella formula liberale (Benegas Lynch) del rispetto senza restrizioni per il progetto di vita altrui.

La proprietà privata è il diritto dal quale derivano tutti gli altri. Anzitutto siamo proprietari dei nostri corpi (il che, sia detto incidentalmente, dimostra l’illegittimità di qualsiasi trattamento sanitario obbligatorio) e, per logica derivazione, del risultato dell’azione dei nostri corpi (fisica e intellettuale, ammesso che una simile distinzione sia legittima, come sosteneva Ayn Rand). Ciò che produciamo e liberamente scambiamo, quindi, ossia quello che si definisce proprietà privata è intangibile. In questo senso Giorgio Fidenato aveva diritto di piantare ciò che desiderava nei suoi fondi, a condizione che ciò non costituisse un’aggressione contro la proprietà privata altrui. E che detta aggressione non vi fosse Fidenato lo dimostrò al di là di ogni ragionevole dubbio.

Ricordata brevemente la storia di Fidenato restano da dire due cose.

La prima. Fidenato è uscito con grande clamore e non senza una coda di polemiche dal Movimento Libertario poiché egli aveva prestato la sua entusiastica adesione alle misure emergenziali in materia di Covid-19 adottate dall’allora governo Conte. Una posizione inaccettabile per il Movimento Libertario ed in contraddizione con i valori per i quali il Movimento sta combattendo da decenni. Inevitabile, quindi, che Fidenato ne uscisse.

La seconda. Il Movimento Libertario è favorevole ai colossi industriali che producono i semi OGM o, per quanto ci interessa attualmente più da vicino, i vaccini? La risposta è un rotondo no. Il nostro mondo viene spesso descritto come “capitalista” o “neoliberale”. Il problema, però, è che non c’è nulla di capitalista e nulla di liberale nel sistema economico nel quale viviamo che può essere descritto più correttamente come una riedizione in chiave fascista e socialista del vecchio mercantilismo. Le colonne portanti del nostro sistema economico sono, infatti: – la sistematica rapina delle risorse e della ricchezza private attraverso una tassazione confiscatoria, – la ferrea alleanza tra grandi imprese e stati, – il controllo centralizzato del sistema economico attraverso le monete fiat create dal nulla dalle banche centrali.

Tutto ciò è quanto di più lontano da un sistema economico fondato sul rispetto della proprietà privata. La creazione di denaro dal nulla (c.d. quantitative easing) avvantaggia i governi, le grandi banche e le grandi imprese a scapito di tutti i cittadini comuni che vedono eroso il potere di acquisto ed il valore dei loro risparmi in un colossale latrocinio dei pochi a svantaggio dei molti che non conosce eguali nella storia. I colossi industriali, farmaceutici e finanziari non esisterebbero senza il denaro falso stampato dalle banche centrali e senza il privilegio statale concesso sotto forma di brevetti, licenze, autorizzazioni, regolamentazioni il cui unico scopo è quello di soffocare l’iniziativa economica privata a solo ed esclusivo vantaggio di alcuni monopolisti ed oligopolisti la cui esistenza si regge sulla loro lurida alleanza con i governi.

Peraltro, molte grandissime aziende sono ormai ben più grandi degli stati che hanno loro retto il sacco mentre derubavano i cittadini in una inquietante riedizione economico-finanziaria dell’apprendista stregone i cui mali ed i cui danni sono sotto gli occhi di tutti. D’altro canto, vi è un limite prasseologico alla crescita delle entità economiche ed alla cosiddetta legge delle economie di scala. Oltrepassato un determinato limite, che come sempre nel ragionamento prasseologico misesiano non è misurabile né calcolabile, l’economia di scala trasforma la grande impresa in un’isola di socialismo. Quanto più i processi economici avvengono dentro un’unica azienda tanto più essi sfuggono alla possibilità del calcolo economico. Pertanto, un mondo dominato da poche grandi aziende è destinato a fallire non meno del mondo socialista in cui i mezzi di produzione erano stati confiscati dallo stato pianificatore centrale. Non a caso le grandi aziende, esattamente come il comitato centrale del partito comunista sovietico procedono per piani pluriennali. Eppure, l’illusione di poter pianificare e controllare il comportamento umano si è sempre rivelata fallace e fallimentare.

Anche il nostro sistema centralizzato, collettivista e dirigista dovrà crollare esattamente come crollò l’Unione Sovietica. L’auspicio è che questa volta, però, l’umanità si renda conto della necessità di voltare pagina e di tornare alla libertà e alla proprietà. Un mondo basato sul principio di non aggressione non avrebbe imposte, banche centrali, gestione centralizzata dell’istruzione, della sanità, non avrebbe eserciti se non milizie formate dai cittadini allo scopo della legittima difesa collettiva, non vi sarebbe alcun monopolio della legislazione e della giurisdizione, non ci sarebbero brevetti e privative industriali se non su base contrattuale. Il mondo dei libertari è un mondo libero ed in un mondo libero non c’è spazio per i colossi industriali e finanziari che vanno a braccetto con i governi.

Stiano pur tranquilli, dunque, gli invidiosi italici. Non solo Facco e Fusillo non incassano grasse parcelle e prebende da innominabili colossi industriali ma li aborrono profondamente per tutto ciò che significano e comportano. Se le ha prese qualcun altro il problema è suo.

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Showing 4 comments
  • Duca Conte Piermatteo Barambani

    Non si è favorevoli ai colossi che producono i semi OGM, ma glieli si comprava solo perchè lo stato li proibiva, altrimenti li si sarebbe magari evitati e si sarebbe fatta la cernita a mano dei semi come si usava un tempo.
    Altro esempio di Bastiat-contrarismo militante come per i vaccini.
    Ormai vi conosco bene. I know my chickens.

    • Leonardo Facco

      Non ci arrivi, capisco i tuoi limiti mentali. L’unica cosa a cui si era favorevoli era il diritto di intraprendere. Ormai ti conosco, ignorante. Del resto, uno che si firma con pseudonimo è un povero vigliacco italiano, degno del venticello…

    • MICHELE

      La ginnastica mentale che hai fatto per esprimere un concetto astruso come questo è da medaglia d’oro alle olimpiadi, una conclusione svuotato da ogni legame con il pensiero illustrato nell’ articolo. Detto in breve non c’hai capito un cazzo, poi il riferimento alla “cernita a mano” è eccezionale, il ceraunavoltismo, l’anacronismo puro, la dietrologia spinta come raffronto, il che è segno definitivo che hai superato la soglia di guardia per la demenza senile, non te ne faccio una colpa, una volta preso atto con ciò si capisce la mancanza di logicità. Il deterioramento cognitivo comincia a fortificarsi, se avessi veramente premura per la tua salute non saresti certo andato a farti il vaccino, piuttosto una visita da un neurologo è da fissare nel breve periodo che lo stato vegetativo è dietro l’angolo.

      • Duca Conte Piermatteo Barambani

        Ma vara ti… te xe propio un brao can.
        Dighe a to paron ch’el te daga na caressa e ‘l basin dea bona note.

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