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DI GIULIANA BARBANO

Anche l’arte sbarcherà ad INTERLIBERTARIANS 2012, la due giorni che fa incontrare, a Lugano, movimenti ed individui intenti a destatalizzare il mondo. L’arte è un linguaggio importante, a volte val più di mille parole, e l’opera che verrà esposta l’anno prossimo al centro congressi ticinese nasce proprio con l’intento di far aprire gli occhi a chi è ancora troppo sopito.

Si tratta di un progetto nato anni fa, quando il Mc Cormick Museum (il museo del ChicagoTribune) indisse un concorso per un’opera da collocare al centro di una scala ellittica, sul tema della libertà di espressione. Non riuscii a consegnare in tempo perchè stavo lavorando troppo, ma ho concluso comunque il progetto. L’opera è un insieme di fogli appesi, fluttuanti, che guardati di fronte compongono una “Y” come yes, e visti invece di lato compongono una “N” di no.

La tesi è che un giornalista, un politico, un qualunque interprete della “pubblica opinione” può far dire ciò che vuole ad una folla, semplicemente cambiando il suo punto di osservazione.

Ciascun foglio riporta la tesi che la libertà di espressione è possibile solo quando non sei un numero nella folla. Sia per ragioni di origine che per renderla più facile da diffondere, l’opera è in inglese. Questo schema è pensato per avere una continua evoluzione.

Nella versione attuale, la prima realizzata, i fogli sono costituiti da cartoline, con l’immagine di una pecora sorridente e beata, proprio come l’individuo mentre è parte della folla. Per realizzare l’opera ciascuna cartolina/pecora (sono 400 circa in totale) dovrà essere sostituita dal pensiero di un individuo.

Come si partecipa?

Acquistate una cartolina e vi verrà recapitata in busta chiusa insieme ad un cartoncino vergine dello stesso formato: tenete la cartolina e rispediteci il cartoncino con il vostro pensiero. Il pensiero entrerà a far parte della composizione che sarà presentata per la prima volta ad Interlibertarians 2012.

L’opera, una volta completata con tutti i 400 pensieri, sarà conservata, presentata a Lugano, e portata in giro per il mondo agli eventi libertari, per ricordare agli individui cosa significa essere liberi, e come è facile diventare strumenti utili al potere quando ci si muove in un gregge.

La presenza simultanea del pensiero individuale, e dell’insieme che dice “SI'” o “NO” rende evidente e percepibile la contraddizione ed il pericolo insito nel consentire a qualcuno di interpretare il nostro pensiero come folla, privando di fatto ciascuno di noi della libertà di parola. Perchè la libertà di parola richiede uno spazio superiore ad una casella da crocettare in un questionario a risposte multiple, e non si presta affatto alla omogeneizzazione ed all’appiattimento che richiede la compressione forzata in uno slogan da urlare per far parlare i mass media.

PER INFORMAZIONI: [email protected]

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Comments
  • Fabrizio Dalla Villa

    l’iniziativa mi piace molto. Peccato che io non sia un disegnatore… però posso pensarci.

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