In Anti & Politica, Economia

DI PAOLO SALVINI

L’evasore fiscale e’ un parassita della società. Questo e’ lo slogan che si propaga da ogni megafono o pagina di giornale. Ultimo in ordine di tempo e’ giunto anche lo spot dell’agenzia delle entrate, nel caso ci fosse ancora qualche dubbioso.

A sentire i leader politici sembrerebbe che la sconfitta dell’evasione fiscale costituisca la soluzione finale per risanare il disastrato bilancio statale, e costituirebbe il fondamento della convivenza civile per gli abitanti dello stivale.

Diamo per scontato (o facciamo finta) che tutto cio’ sia vero e che il nemico numero uno sia effettivamente l’evasore, sembra che per il governo passare dalla teoria alla pratica sia tutt’altro che semplice: i “parassiti” si annidano in ogni dove, e nonostante gli spot antievasione, gli spesometri e la tracciabilità dei pagamenti (tutti provvedimenti dal sapore vagamente orwelliano) non c’e’ istituto di ricerca che, quando si tratta di dare una dimensione all’evasione, non sfagioli cifre enormi.

Eppure una soluzione per sconfiggere se non tutta, almeno gran parte dell’evasione fiscale ci sarebbe. E non sarebbe neppure poi cosi complicata. L’idea mi e’ venuta riflettendo sul concetto che i creativi di cui si e’ servita l’agenzia-delle-entrate hanno usato per forgiare lo slogan dello spot, quello di “parassita”. Il ragionamento su cui si fonda il messaggio e’: l’evasore-parassita, vive a spese altrui perche’ puo’ beneficiare di servizi pubblici a cui non contribuisce, sobbarcando gli altri, attraverso lo stato, dei costi relativi.

Ma oggi lo stato si e’ spinto ben oltre la fornitura di servizi tipicamente considerati “pubblici”, cioe’ quelli che secondo lo stesso Paul Samuelson sono contraddistinti dalla non-escludibilita’ (cioè quelli per i quali e’ impossibile, o eccessivamente costoso, impedire a qualcuno di usufruirne senza impedirlo ad altri). In concreto quindi basterebbe che all’evasore sia impedito di beneficiare dei servizi escludibili (penso alle cure mediche, alla scuola, al godimento di agevolazioni, sussidi o finanziamenti statali, trasporti pubblici, ecc), agganciando la fruizione degli stessi al pagamento, ad esempio, delle imposte sul reddito o, per converso, limitare l’utilizzo di detti servizi solo a coloro che possono dimostrare di aver pagato le tasse.

Ad esempio lo stato potrebbe, una volta incassate le imposte (e riservandosi di controllarne la congruità) rilasciare al contribuente una tesserina magnetica annuale che egli dovrà esibire ogni qualvolta vorrà usare un servizio pubblico. Niente tasse, niente tesserina. Niente tesserina, niente servizio.

L’idea e’ solo abbozzata e va certamente affinata, ma mi pare indubbio che in tal modo anche l’evasore, se vuole beneficiare dei servizi, si vedra’ costretto a pagare.

Be’, mi si dira’, ma in tal modo ci potrebbero essere persone che scelgono di non usufruire (arrangiandosi sul mercato), proprio per non pagare le tasse. Persone che non considerano lo scambio vantaggioso e che rinunciano liberamente alla tesserina. Si, e’ possibile.

Ma che ci sarebbe di male? Sarebbe un cosi grave problema? Perche’ essere obbligati a pagare per roba che non si vuole? Del resto, se i servizi dello stato convengono, come sostengono tutti i leader politici, i cittadini tutti vorranno la tessera e le tasse saranno pagate spontaneamente. E se non convengono ? allora perche’ pagarle … per mantenere l’agenzia delle entrate e i suoi spot?

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Showing 18 comments
  • Vincenzo

    Inizio a fare qualche esempio concreto
    Il sig. Salvini non prende il tram e decide di non pagarlo. Altri sì e il Comune costruisce una tramvia sotto casa sua, togliendogli il posto auto. Le va bene lo stesso?

  • Vincenzo

    Mi piace la cosa! Se rubano la Ferrari a un evasore la polizia non dovrà sprecare risorse per trovargliela e penserà alla Panda di una persona per bene,

  • Roberto Porcù

    Che bella proposta, un altro tesserino magnetico da usare questo quando si richiedono servizi allo stato. Bisognerà valutare il costo per lo stato dei tesserini, della banca dati e di quante persone sarà possibile accasare con queste mansioni. Penso che la proposta sia valida per combattere (a modo loro) la disoccupazione. Come del resto quella di detrarre nella dichiarazione dei redditi le fatture e gli scontrini pagati, con tanto lavoro (creato) per archiviare e controllare. La cosa più semplice è una tassazione “molto” inferiore e “molto” più semplice, poi la galera per chi evade ugualmente. Già, ma una tassazione molto inferiore, che non compenserebbe la fatica di artifici contabili, sarebbe sufficiente per i servizi e non per la miriade di cariche politiche che non si possono eliminare e per i favori agli amici, allora, giù tasse sempre più alte, bastardi di evasori!

  • luca

    Il redattore dell’articolo esprime un concetto semplicissimo guadagno tanto ho tanto, poco ho poco. Ps e la polizia e la magistratura che si fa? Se Android uno senza tesserina gli rubano in casa che fa? Paga qualcuno per?

  • Massimo74

    @Andrea

    Non c’è alcun bisogno del monopolio statale nell’uso della forza per garantire i diritti di proprietà,infatti le agenzie di protezione privata sarebero perfettamente in grado di difendere i loro clienti meglio di quanto non faccia oggi lo stato.Del resto se consideri che circa il 90% dei furti riamane impunito,ti puoi ben rendere conto che la macchina statale oltre che essere estremamente costosa, è anche estremamente inefficente.

    • andrea

      Ok, ma rimane un piccolo problema, lo stato va scalzato con la forza, e non è detto che poi chi ci dovesse riuscire resista alla tentazione del potere!
      Anche un’agenzia di protezione privata, avendo un’organizzazione militare a disposizione, potrebbe sempre superare determinati limiti auto-imposti , e sconfinare nella creazione di un dominio politico(alias stato).
      Insomma riuscire creare una società basata sul diritto(e sulla sanzione-punizione di chi non si adegua alle regole-leggi), senza arrivare allo stato, è molto difficile…teoricamente può sembrare possibile, ma praticamente finora non c’è riuscito nessuno(a parte qualche forse qualche società tribale, in cui però la concezione del diritto, è diversa dalla nostra, ed esiste comunque una gerarchia sociale)

      • Giorgio Fidenato

        Andrea, se al tempo dei faraoni parlavi agli schiavi e dicevi loro che era possibile un mondo senza essere schiavi, cosa pensi ti avrebbero risposto? Avrebbero fatto tutte le tue eccezioni che fai per un’esistenza senza Stato e in anarchia. Posso concordare con te che sia difficile, non ottenibile facilmente, non da subito. Questa è una cosa. Ma che dal punto di vista logico e morale l’esistenza dello Stato sia un fatto basato sulla forza e sulla violenza, e ciò interessi anche uno Stato democratico, non lo puoi negare per tutti i ragionamenti che abbiamo fatto. In definitiva una società senza Stato oltre che essere auspicabile è anche possibile, anzi possibilissima anche se non è dietro l’angolo!!!

  • andrea

    I servizi non sono solo il sistema sanitario, o scolastico, ma anche le strade, le varie infrastrutture, lo stato di diritto, (che tramite il sistema giudiziario tutela anche i contratti e la proprietà privata) ecc…!
    Quindi chi non vuole pagare le tasse, dovrebbe come minimo accettare di essere degradato a una condizione di PARIA, di cittadino senza alcun diritto(del tipo, se ti rubano l’auto, se un cliente non ti paga, o se ti ammazzano, lo stato non è tenuto a intervenire in alcun modo)….o perlomeno dovrebbe pagare una tariffa, su tutti quei servizi che intende continuare ad utilizzare. Altrimenti si ritroverebbe ugualmente in debito, nei confronti dello stato, e dei contribuenti!

    • paolo salvini

      Nella mia proposta parlavo di servizi “escludibili” con riferimento alle tasse sul reddito proprio per i motivi che menzioni. Ti ricordo infatti che nessun evasore e’ totale… accise, iva, bolli, le pagano tutti quando fanno acquisti, e questo gli consentirebbe di rimanere cittadino a pieno titolo.

      Poi si puo’ anche andare oltre, e affermare che in realta’ non si dovrebbe essere obbligati a pagare neppure per i servizi non escludibili, e che il fatto che qualcuno (nel caso lo stato) fornisca servizi gratuiti non lo autorizza a minacciare le persone perche’ queste lo finanzino…

      • andrea

        Si ma senza il diritto di proprietà, e senza contratti garantiti con la forza, il capitalismo non potrebbe esistere, e quindi senza quei “servizi” anche l’imprenditore non esisterebbe più!

        • macioz

          Vero, ma tutti questi servizi potrebbero essere forniti da istituzioni private a costi inferiori e con migliore qualità di quella fornita dallo stato. Esistono molti testi che illustrano in dettaglio il funzionamento di questi servizi forniti privatamente, oltre a testi che illustrano esempi storici di come questo sia già avvenuto. Uno di questi, e dei pochi in italiano, è La città volontaria, edito proprio da Leonardo Facco.

  • paolo salvini

    Diciamo che il sistema separarebbe gli evasori in due catoegorie: quelli che non pagano perche’ non vogliono i servizi, e quelli che non pagano perche’ sono effettivamente degli scrocconi parassiti.
    In tal modo una bella fetta di evasione semplicemente smetterebbe di essere tale.
    Per la parte rimanente (che a mio parere sarebbe residuale) la mia proposta, e’ vero, non risolve il problema degli evasori, cioe’ di coloro che dissumulano la loro condizione. Il probelma e’ generato dalla volonta’ dello stato di far pagare i servizi non per il prezzo che hanno, per per lo status economico di chi usufruisce. Ma una volta che ci fosse liberta’ di scelta, di questo problema penso ci dovrebbe fregare davvero poco: si tratterebbe di una violazione contrattuale, e starebbe allo stato di smazzarsi la questione coi suoi clienti. :-).

    Peraltro la proposta non andra’ per ovvi motivi da nessuna parte. Ma serviva proprio solo a stimolare una discussione sul concetto di “pagare per cio che non si vuole”, e “pagare della merce non per quello che vale, ma in base al proprio reddito”.

  • Davide Leonardi

    Sì, ma appunto Paolo, il problema di fondo è quello di individuare l’evasore. Il moroso si autodenuncia, l’evasore è invisibile. Il tuo sistema cambia la sanzione (anzichè farti pagare multe e interessi, pignorarti beni, metterti in galera, ecc. semplicemente ti nego i servizi, ok), ma mi pare che non modifichi la fase precedente la sanzione, che è quella dell’accertamento.

  • paolo salvini

    Nel commento di leo rilevo che l’associazione contribuenti ha calcolato che il valore di quanto fornsice lo stato (mediamente) in servizi sarebbe superiore al valore di quanto si paghi in tasse.
    Piuttosto sconcertante, non solo perche credevo che il dono di moltiplicare i pani e i pesci appartenesse solo a Gesu… ma anche perche’ le tasse, prima di trasofrmarsi in servizi, pagano stuoli di politici e di nullafacenti.
    Mi chiedo come hanno fatto a fare quel calcolo…

    • macioz

      Il resto si trasforma in deficit annuale, e il deficit in debito. D’altronde se lo stato non avesse sempre speso più di quanto incassava come avrebbe potuto accumulare il debito che si ritrova? E se non avessero inventato la fiat money come avrebbero potuto spendere più di quanto incassavano? Non avrebbero potuto, appunto. Per questo sono tutti keynesiani e odiano il gold standard.

  • paolo salvini

    Capisco l”obiezione. Ma lasciami dire che la proposta mira a trasformare i contribuenti in clienti… e gli evasori (per scelta) in non-clienti. Se poi uno compra e non paga o e’ un moroso o un truffatore… e sta allo stato recuperare i suoi crediti o a beccare gli imbroglioni, innanzitutto smettendo di fornigli merce.

    E’ ovvio che il sistema dei prelievi sul reddito mal si presta al pagamento di servizi, perche’ costituisce un incentivo per chiunque a far apparire i propri redditi piu’ bassi di quelli che sono nella realta’ . Ma questo sarebbe un problema successivo che riguarderebbe solo lo stato e chi si vuole effetivamente servire dei sui servizi… e starebbe a loro di sbrigarsela come gli pare.

  • Davide Leonardi

    Mi è chiaro che l’intento della proposta è quello di dire: liberi di non pagare le tasse se non si vogliono i servizi; idea che condivido. Detto questo il meccanismo descritto colpirebbe i morosi e non gli evasori.

  • leonardofaccoeditore

    WELFARE: CONTRIBUENTI.IT, POCHI SERVIZI E CROLLA FEDELTA’ FISCALE

    (ASCA) – Roma, 24 ago – ”In Italia in 5 anni la fedelta’ fiscale dei contribuenti e’ scesa di 12,2 punti passando da 28,94% a 16,74% a causa dei pochi servizi che si ricevono in cambio delle molte tasse che si pagano”.

    Ogni contribuente italiano ”versa mediamente al fisco 7.560 euro all’anno, fra tasse, imposte e tributi vari, la cifra piu’ alta tra i paesi dell’area euro, ma riceve in cambio in servizi sociali il controvalore di 7.960 euro, il piu’ basso tra i principali paesi europei”.

    Al primo posto tra i paesi che investono maggiormente nei servizi sociali troviamo la Francia con 10.790 euro pro capite, seguita dalla Germania con 9.170 euro, Svezia con 9.080 euro, Olanda con 8.780 euro, Inghilterra con 8.450 euro e Spagna con 8.120 euro.

    E’ questo il quadro che e’ emerso dalla ricerca effettuata da Krls Network of Business Ethics per ”Contribuenti.it Magazine” dell’Associazione Contribuenti Italiani, che ha analizzando i dati sulla Tax Compliance rilevati da Lo Sportello del Contribuente nel periodo luglio 2006-luglio 2011.

    L’indice della tax compliance, spiega una nota di Contribuenti.it, ”e’ l’indice di fiducia dei contribuenti italiani. Esso rappresenta il comportamento dei contribuenti nei confronti dell’amministrazione finanziaria. La sua rilevazione avviene attraverso l’analisi di un campione di circa 5.000 contribuenti ed e’ costituito da due subindici, la stima dei contribuenti sulla situazione corrente (40%) e le previsioni per il futuro (60%)”.

    Il dato ”ha una forte influenza sulla politica monetaria e fiscale in quanto e’ l’indice della Tax Compliance. Piu’ il valore e’ alto, piu’ i contribuenti hanno conoscenza, informazione e certezza di poter contare sui propri diritti.

    Attraverso questa via c’e’ da attendersi una diminuzione delle evasioni fiscali insieme ad un incremento delle soluzioni pacifiche delle controversie”.

    Secondo l’Associazione Contribuenti Italiani, per combattere l’evasione fiscale serve ”una riforma fiscale che deve passare attraverso i miglioramenti dei servizi resi ai cittadini, la semplificazione del fisco, la riforma della riscossione dei tributi e soprattutto il rispetto dei diritti dei contribuenti”.

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