In Anti & Politica

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

DI MARCELLO GARDANI*

Che fine ha fatto Roberto Lassini? Non lo conosco personalmente e nemmeno conosco la vita passata di Roberto Lassini, ispiratore del manifesto “Via le Brigate Rosse dalle Procure”. Ricordo come è stato massacrato dai magistrati. Conosco, invece, molti magistrati e so che quelli onesti sono una minoranza, certo pregevole.

La maggioranza dei magistrati che ho incontrato sono veri delinquenti in guanti bianchi: vili, servili coi forti, prepotenti coi deboli, superficiali o fannulloni che lasciano atti dovuti nei cassetti per anni, mentre si attivano subito per quelli che interessano non la giustizia, ma loro stessi o i loro manovratori.

Tra i peggiori quelli che dilapidano le imponenti risorse economiche e temporali a loro disposizione per usarle per favorire la propria fazione politica e danneggiare gli altri, come fa spudoratamente ed impunemente una certa magistratura democratica & C.

I magistrati ipocriti e fiancheggiatori hanno gridato al crucifige contro Roberto Lassini, ma la logica non li sorregge.

I magistrati farisei che si stracciano le vesti affermando che le BR uccisero dei magistrati e dunque i magistrati attuali sarebbero tutti santificabili e impunibili grazie a quelle morti, in realtà dimenticano che vi sarebbe piena identità di obiettivi tra una certa magistratura e le attuali nuove potenziali Brigate Rosse: infatti sia tali magistrati (usando la legge) sia le Brigate Rosse (usando le pistole) avrebbero esattamente lo stesso bersaglio: non Aldo Moro, ma Silvio Berlusconi.

L’identità di obiettivo dunque giustifica pienamente l’auspicio che i magistrati che abbiano lo stesso obiettivo delle Brigate Rosse debbano essere espulsi dalla magistratura (“Via le BR dalle Procure” – e non solo).

Dal punto di vista giudiziario l’espulsione dalla magistratura dei magistrati indegni dovrebbe essere al primo punto di una seria riforma.

E’ noto che il Consiglio Superiore della Magistratura (auto)tutela gli altri magistrati anche se dovrebbe intervenire contro di essi, quindi esso ha dimostrato ampiamente ed in modo non equivoco che non ha alcun valore di garanzia per il cittadino, anzi si trasforma in un organo similmafioso di garanzia… per i giudici indegni. Per questo gli va tolta la funzione disciplinare prevista dalla costituzione.

Con un’opportuna modifica della costituzione, la sua funzione inquirente e giudicante va trasferita ad una Magistratura di Controllo, con la sua Polizia di Controllo, che abbia l’unico compito di indagare su Magistrati e Polizia normali.

Essa, completamente sganciata dalla Magistratura ordinaria, può riuscire ad individuare ed espellere i magistrati indegni.

E far giustizia postuma, se non indennizzare, per tutte le vittime di questi criminali impunibili.

Ricorda, lettore, se entri nel mirino di un magistrato disonesto, può succedere anche a te.

*Autore del libro “l’anticostituzione”.

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  • luigi dentico

    Vedendo le date degli articoli precedenti, ho purtroppo l’impressione che non vi sia lo sperato seguito su questo sito. Ora io sono stato molto recentemente vittima di una vera e propria “estorsione” da parte della Magistratura in accordo e collaborazione con Avvocati di, sicuramente, assoluta disonestà. Bugie, false testimonianze, calunnie, diffamazione, affermazioni mendaci, violazione del Codice Deontologico di tutte le categorie e, per ultimo ma non ultimo, addirittura la negazione da parte delle Istituzioni dei propri doveri e degli impegni giurati che fanno parte della loro stessa esistenza.
    Insomma un orrore monetizzabile in centinaia di migliaia di euro estortimi da chi dovrebbe essere votato a salvaguardarli. L’Italia è in pericolo accogliete questo mio grido. Grazie Luigi.

    • leonardofaccoeditore

      Siamo qui, ecco il suo commento

  • luigi dentico

    Da quanto ho letto qui sopra, qui si tratta di una diaspora politica inconcludente ed inutile. Fateci caso, la Magistratura fa l’impossibile per prevaricare le politica (pretende persino di far considerare leggi certe sue sentenze, dimenticando che solo il Parlamento può legiferare), i politici fanno di tutto per difendersi da questo attacco (direi quasi un colpo di stato dei magistrati) e le lobbyes sorridono sornione e corrompono gli uni e gli altri secondo i propri interessi.
    Ai cittadini rimane la consolazione dell’art. 1 della Costituzione che recita “IL POPOLO E’ SOVRANO”
    Ora a me è successo di scontrarmi con magistrati non ignoranti ma disonesti e con avvocati anche ignoranti ma anche disonesti. Insomma, fra gli uni e gli altri hanno fatto in modo di privarmi di qualcosa come 100.000€ dei miei sudati risparmi e pur essendomi attivato presso la Presidenza del Tribunale di riferimento prima, la Associazione Nazionale Magistrati poi, sino ad ora l’unica risposta che ho ottenuto è stata “si un po’ di confusione e qualche errore (nelle sentenze)” e tutto si è chiuso qui.
    Ma per me non si è chiuso un bel niente perché la controparte, forte della sua vittoria, continua a fare la “prepotente”; pur avendo fatto ricorso in Appello ho dovuto ritirarmi per non venire ulteriormente taglieggiato.
    Ora scrivo qui nella speranza di dare risonanza ad una vicenda di mera “improntitudine” italiana nella speranza che qualcuno la renda ridondante.
    Tenete presente che le mie ragioni sono tutte documentate e non solo testimoniali, ma, ciononostante, le Istituzioni che le hanno avute nelle mani, hanno fatto finta di non vederle. QUALCHE PICCOLO ERRORE MA NOI TI DIAMO L’ERGASTOLO. Si, l’ergastolo perchè anche se si tratta solo di denaro, per me equivale all’ergastolo.
    Grazie per l’eventuale comprensione.

  • marcello gardani

    I MAGISTRATI INDEGNI, I CANI DI PAVLOV E LE AMICHE COMUNISTE
    di Marcello Gardani

    Premessa:
    Al mio articoletto su Lassini e i magistrati indegni ho letto qualche replica talmente incurabilmente acefala che non vale la pena neppure di prenderla in considerazione.
    Crocifiggetemi pure, ma uno si sveglia una mattina e decide che, dopo 50 anni in cui ha sempre dato una risposta e un chiarimento anche a chi non ha nessuna intenzione di capire, adesso si è stancato e per i prossimi 50 anni li lascerà nella loro beata ignoranza.
    Scelgo invece la critica rivoltami da LucaF, che mi pare abbia qualche capacità argomentativa, per evidenziare il “focus” del mio appunto, evidentemente non capito.
    ***
    Cominciamo con una barzelletta:
    Pierino: Mamma, mamma, tu sei negra, il papà è bianco ed io sono giallo. Com’è possibile?
    Mamma: Guarda Pierino, con la confusione che c’è stata durante la festa in cui sei stato concepito, ringrazia che non abbai.
    ***
    Quindi potrebbero esistere in teoria essere umani che abbaiano? Forse no, ma direi di sì, e allora ci viene in mente il “cane di Ivan Pavlov.” (medico Russo, 1849-1936)
    “L’esperimento più significativo in questo senso è quello che è passato alla storia come “Il cane di Pavlov”. In questo esperimento Pavlov fa precedere all’azione di dare del cibo a un cane il suono di un campanello; nella prima fase dell’esperimento Pavlov fa suonare il campanello e non rileva nessuna secrezione salivare nel cane, in seguito gli fornisce la carne e lo stimolo viene attivato; nella fase successiva il campanello viene fatto suonare mentre al cane viene dato il cibo. Infine nella terza fase viene rilevato uno stimolo salivare già al solo suono del campanello: il cane associa al suono del campanello l’arrivo del cibo e ciò provoca in lui una secrezione salivare, l’acquolina in bocca, appunto. Il campanello diventa quindi lo stimolo condizionato, di ciò che solitamente avveniva solo per stimolo diretto (incondizionato). Dopo molti esperimenti sui processi digestivi, Pavlov intuì come alcuni stimoli che non sono direttamente collegati al cibo, possano generare secrezioni salivari note comunemente come “acquolina in bocca”; poté quindi dimostrare che il cervello controlla i comportamenti non solo sociali, ma anche fisiologici (Wikipedia”).”
    ***
    Appunto, leggendo la replica di LucaF mi è venuto in mente il cane di Pavlov, in cui la parte
    del campanello viene assunta dal nome di Silvio Berlusconi.
    ***
    “Ma torniamo ad Angelica che fugge…”
    Qui devo introdurre una Mia Amica Comunista (M.A.C.) (ne ometto il nome perché io penso che chi sia ancora comunista nel 2011 se ne dovrebbe vergognare, anche se lei ci sta benissimo), e invento due colloqui immaginari, ma verosimili, con la medesima.
    Colloquio 1:
    Io: Ciao MAC, sai che la Luna è di formaggio?
    MAC: Che balle.
    Io: Sì, confermo, la Luna è di formaggio. Ecco la prova scientifica A che lo dimostra.
    MAC: Non mi convinci.
    Io: Ecco anche la prova scientifica B che lo dimostra.
    MAC: Sì, è possibile, ma non sono ancora sicura.
    Io: Ecco anche la prova scientifica C che lo dimostra.
    MAC: Beh, non ci credevo, ma mi hai convinto.
    Io: Bene, e poi lo dice anche Silvio Berlusconi… (non mi lascia neppure finire la frase)
    MAC: Chi Berlusconi, quel porco? Bau, Bau, Caii, Caii, Grr, Grr, se lo dice lui è falso per forza.
    ***
    Colloquio 2:
    Io: Ciao MAC, sai che la Luna è un satellite roccioso privo di aria e acqua?
    MAC: Ah sì? non mi sono mai posta il problema.
    Io: Sì, confermo, la Luna è un satellite roccioso privo di aria ed acqua. Ecco le prove scientifiche D, E ed F che lo dimostrano.
    MAC: Beh, non ci credevo, ma mi hai convinto.
    Io: Bene, e poi lo dice anche Silvio Berlusconi… (non mi lascia neppure finire la frase)
    MAC: Chi Berlusconi, quel porco? Bau, Bau, Caii, Caii, Grr, Grr, se lo dice lui è falso per forza.
    ***
    Non me ne voglia LucaF, se l’ho paragonato al cane di Pavlov, però quando uno legge un articolo sulla disonestà dei magistrati indegni e lo contesta perché c’è un riferimento alla persecuzione subita da un tale che per avventura si chiama Silvio Berlusconi, dovrebbe restare in tema e contestare od approvare l’argomento dell’esposizione, evitando di partire per la tangente e correre dietro al nome dell’esempio.
    Anzi, per facilitarti il compito, sostituiamo il nome del Silvio con quello di Eustachio de’ Piripacchi.
    Adesso è possibile concentrarsi sul tema dei magistrati indegni, e sulla protezione corporativo – mafiosa loro accordata dal Consiglio Superiore della Magistratura? Si arriva a capire il pericolo che essi rappresentano per ciascuno di noi? E non perdersi sul nome di Eustachio de’ Piripacchi?
    ***
    In generale, prendendo in considerazione un’affermazione, ci sono due strade possibili:
    1) Esaminare l’affermazione trascurando volutamente di sapere chi l’abbia fatta.
    2) Esaminare l’affermazione sapendo chi l’ha fatta e studiando anche il comportamento o le idee dell’affermatore, anche per capire meglio la vera intenzione del medesimo.
    Chi ha ragione?
    Tutti e due.
    Entrambi questi approcci possono essere validi. Purché si sia in grado di non confondere l’affermazione con l’affermatore e si sia quindi in grado di accettare l’eventuale bontà di un’affermazione senza farci partire all’assalto della medesima solo perché l’ha detta uno che ci è antipatico.
    Esempio ipotetico riferito a quanto sopra: se Iosif Stalin (dittatore socialista sovietico, 1879-1953) ha detto che la Luna è un corpo roccioso privo di acqua e aria dobbiamo sostenere il contrario solo perché Stalin ci è antipatico? Dobbiamo dire che la Luna è di formaggio?
    Condanniamo pure Stalin per quanto ha fatto, ma constatiamo che questa sua affermazione è vera e dargli ragione su questo non significa approvare lo sterminio di milioni di Kulaki (contadini “ricchi” russi: “Durante il periodo sovietico, per essere classificati come kulaki bastava “l’utilizzo di un operaio agricolo per una parte dell’anno, il possesso di macchine agricole un po’ più perfezionate del semplice aratro, di due cavalli e quattro mucche” (Nicolas Werth)”).
    ***
    Una delle frasi che mi sono sempre piaciute di più è la seguente:
    “Se un’idea è in sé giusta, e così armata si impegna nella lotta, è invincibile, e ogni persecuzione porterà al suo rafforzamento interiore”
    Dovrebbe smettere di piacermi solo perché l’ha scritta Adolf Hitler (dittatore SOCIALISTA nazionale tedesco 1889-1945) nel Mein Kampf?
    ***
    Finiamo così:
    I magistrati indegni sono venuti a prendere Eustachio De’ Piripacchi ma io non ho mosso un dito perché mi è antipatico.
    I magistrati indegni sono venuti a prendere Marcello Gardani ma io non ho mosso un dito perché ha idee strane e le espone altrettanto stranamente.
    I magistrati indegni sono venuti a prendere Leonardo Facco ma io non ho mosso un dito perché ha scelto lui di fare l’editore controcorrente.
    I magistrati indegni sono venuti a prendere me ma non restava più nessuno che mi aiutasse a non essere preso.
    Quanto sopra è la parafrasi di quanto scritto da Martin Niemöller (pastore protestante tedesco 1892-1984):
    “Quando i nazisti sono venuti a prendere i comunisti, ho taciuto, non ero certo un comunista;
    Quando hanno incarcerato i socialdemocratici, ho taciuto, non ero certo un socialdemocratico;
    Quando sono venuti a prendere gli operai, ho taciuto, non ero certo un operaio
    Quando hanno preso gli ebrei, ho taciuto, non ero un ebreo
    Quando sono venuti a prendere me, non c’era più nessuno che potesse protestare.
    Poesia copiata e parafrasata dal COMUNISTA Berthold Brecht (drammaturgo tedesco, 1898-1956):
    “hanno preso gli zingari, hanno fatto bene,
    hanno preso gli omosessuali, bene, mi davano fastidio con le loro mossettine,
    hanno preso gli ebrei, hanno fatto bene, avevano tutto il potere economico in mano loro,
    ma poi sono venuti a prendere me e non c’era nessuno a difendermi”.
    E allora…
    Bau, Bau, Caii, Caii, Grr, Grr?

  • Stefano B 82

    A Marcello Gardani ed a Luca F, non ho una laurea in giurisprudnza ma in Chimica, voglio fare un esempio stupidio. Luigi De Magistris all’epoca dei fatti in Calabria fece chiudere un impianto di depurazione dei reflui urbani per mesi. Poi molti indagati decaduti finite le indagini, il resto all’udienza preliminare e danni su stipendi operai , disservizi e mancati guadagni pagati dallo stato, stessa cosa per altri suoi inquisti, quando li richiedono a lui si avvale dell’immunità dell’europarlamento. Da Magistrato sprecava danari come un pozzo senza fondoin intercettazioni non autorizzate per quei tipi di reati, ora è alla ribalta dopo i finti piantarelli in TV e gli evidenti abusi di potere e di ufficio, da augurargli molte cose brutte a De Magistris Ora è sindaco di Napoli, non vuol fare termovalorizzatori e discariche e portare la monnezza all’estero dice(do la cazzata che costa meno che smaltirla in Italia e usa i danari di Napoli come un pozzo senza fondo, 8tutte le altre regioni smaltiscono i rifiuti solidi urbani nella loro regione) che levatura di personaggio. Di pietro dalla laurea strana fece arrestare l’ex DC Clelio Darida, a cui diedero 100 milioni dopo breve tempo e altri 100.000 euro riconosciuti qualche anno fa (pagò lo stato non Di Pietro o l’eventuale polizza assicurativa da lui stipulata) molti poi colpiscono solo determinati personaggi e mandano a fare in culo tantissimi danari per indagini cazzata. L’ex sindaco di Campione d’Italia rovinato da Woodcock, finora ha preso 12000 euro e ora si accinge a chiederne altri. E questi magistrati, massimo una tirata d’orecchi, io ho un caso che vorrei chiedere risarcimento e invece lasciano decadere tutto per tempi. Ma a Bari dove hanno rilasciato un boss per scadere dei termini cautelari, poichè non hanno mai trovatoil tempo per finire di scrivere la sentenza, risultato sospesi 2 setimane ed un buffetto, senza perdere nemmeno metà stipendio, ecco anche le storture del CSM. un La giustizia è da modificare seriamente.

  • andrea

    Praticamente da quello che ho letto, il sig. Marcello Galdani è stato multato per guida senza cintura, si è rifiutato di pagare la sanzione, ha fatto ricorso (pur trovandosi chiaramente in torto marcio) ed ha(logicamente) perso. Dove sarebbe la persecuzione giudiziaria? e anche ammettendo che la legge che impone l’uso della cintura possa essere ingiusta (in realtà in un sistema sanitario-previdenziale pubblico e universale, ha una sua logica, visto che se il signor Galdani rimanesse invalido a causa delle sue stupide abitudini- non allacciarsi la cintura è da ignoranti- diventerebbe un peso per l’intera società!), mica è opera dei magistrati, a formulare e votare la legge che impone l’uso di cinture di sicurezza, e casco per il motociclisti, sono stati parlamentari democraticamente eletti!
    Quindi il signor Goldani, se crede che imporre la cintura di sicurezza sia ingiusto, se la dovrebbe prendere sopratto con il legislatore, con i parlamentari, con l’intero sistema di governo; i magistrati in questi frangenti sono solo esecutori

  • zenzero

    A me, invece, pare che abbian fatto bene a pubblicare questo articolo dato che il malfunzionamento della magistratura (monopolista e di stato) sia argomento esemplare per mostrare le inefficienze pubbliche. Inoltre, su questo sito Facco ha intervistato più volte Fidenato, che in merito alla sua battaglia sugli ogm ha spiegato come la magistratura usi due pesi e due misure.

    • LucaF.

      Come ho già scritto nei miei precedenti commenti, l’articolo non tende a porre un punto di vista sulla giustizia dalla parte di chi produce (come Fidenato) ma solo su un metro di giudizio politicante avente come principale apologia il “”povero perseguitato”” Silvio Berlusconi (peraltro un politico ormai di lungo corso).
      Che la magistratura in Italia non funzioni risulta evidente ciò che però non è accettabile e continuare a porre la questione solo come mera questione istituzionale-querelle di Palazzo come si evince dai toni presenti nell’articolo.
      Sul caso Fidenato avevo già in precedenza più volte sollevato anche su questo sito, la questione dei due pesi e delle due misure orientate ad una difesa corporativa ed organica in toto del sistema parassitario di Stato (politico e giudiziario).
      Il punto è che a mio avviso nell’articolo qua riportato tale questione non viene inquadrata da un punto di vista neutrale, porre la fittizia idea che esista una seria risposta e risoluzione affidandosi ad una parte politica e partitica (peraltro oggi al governo con risultati sotto gli occhi di tutti nei suoi provvedimenti presi) che si preoccupi di tali questioni risulta solo un divertissement, un tentativo da divide et impera, teso ad annacquare nella partigianeria l’unica verità di fondo mai a sufficienza ribadita: il sistema tende solo a tutelare sè stesso e il proprio status quo entro rispettivi interessi e punti di vista (politico e giudiziari) affini in quanto molto spesso convergenti e neppure conflittuali tra loro (come si evince nel caso degli OGM o del sostituto d’imposta) a danno di chi produce .

  • Stefano B 82

    Primo obiettivo da porsi ed è un obiettivo stupido, obbligare PM e giudici ad assicurarsi contro gli errori professionali e non come oggi che paga lo stato, i chirurghi sono obbligati ad assicurarsi e rispondono delle loro azioni. C’era un libro di Liviadotti sulla “casta” dei magistrati, ce ne erano delle belle. C’era un PM beccato a farsi fare una fellazione da un ragazzo minorenne a pagamento, prima sospeso dal CSM poi ricorre e lo reintegrano con la scusa di un trauma cranico dovuto ad un incidente casalingo di anni prima e viene reintegrato nel suo lavoro. Se lo fa un altro cittadino becca una condanna di oltre 3 anni ergo va in galera al 100% e si fa anche delccarcere preventivo. Meditate. Non è come dice Travaglio, il CSM massimo da qualche tirata d’orecchi.

  • LucaF.

    Lungi da me fare il giustizialista ma obbiettivamente leggendo tale articolo non posso che evidenziare come la campagna per le elezioni amministrative sia già finita da qualche mese e un simile apologetico e lassiniano articolo mi pare francamente fuori tempo massimo e persino fuori luogo all’interno di un simile sito.
    Ovviamente la mia critica non va a Leonardo (il quale ha tutto diritto e liberalità nel pubblicare quanto riceve) ma all’autore della lettera stessa, Marcello Gardani, il quale forse non ha ben capito il contesto culturale di questo sito specie nei confronti dello Stato italiano (inteso come regime politico-magistraturale nel suo complesso).
    Anzitutto non mi pare che i contenuti sollevati nell’articolo siano contestualizzabili entro una logica libertaria di libero mercato (e neppure fino a prova contraria liberale visti gli esiti auspicati nella sua conclusione come soluzione).
    Non ci sono proposte ma solo recriminazioni politicanti peraltro già lette e ribadite su altri media più accondiscenti e vicini alle preoccupazioni esclusive e ricorrenti del primo ministro.
    Il discorso che viene proposto nell’articolo tende a prendere per partito preso una chiara e conforme posizione in difesa non solo di un politico ma di un intero sistema politico ad esso connesso che della libertà economica e individuale dei suoi concittadini in 17 anni ha ampiamente calpestato senza pudore nè ritegno.
    In tutto l’articolo si respira un fazioso e trinariciuto pseudogarantismo in favore della politica e chiaramente dell’imputato-primo ministro Silvio Berlusconi il quale a differenza di Aldo Moro (evitiamo di proseguire con impropri deliri lassiniani) ha enormi problemi con la giustizia e tali problemi, è bene specificarlo e rammentarlo a fronte della disinformazione e della propaganda degli utili servi idioti di Arcore, sono antecedenti alla sua tanto chiacchierata discesa politica in campo nel 1994 (come dimostra anche il caso della vicenda Mondadori).
    Anzi è bene iniziare ricordare (come anche stretti collaboratori ed amici di Berlusconi in più interviste hanno ribadito) come la motivazione della sua discesa in campo nel 1994 sia stata principalmente in relazione a tali problemi giudiziari pendenti e non certo per la tanto decantata (e poco realizzata) “rivoluzione liberale di massa” a beneficio degli italiani…
    Ritengo quindi che le attuali lotte di potere tra fazioni e corpi dello Stato (in decomposizione) non debbano minimamente interessare i libertari laddove questi non vengono ad interessare loro nello specifico come conseguenze dirette, specie laddove parti dell’attuale establishment politico di governo hanno ampiamente dato prova di poca liberalità nella difesa dei diritti naturali arrivando di fatto a porre anche a livello giudiziario totale rigetto per ogni possibile proposta tesa indirettamente a colpire le loro prerogative parassitarie di rendite (si pensi al caso del sostituto d’imposta portato avanti coraggiosamente da Giorgio Fidenato).
    E’ bene iniziare ad utilizzare il garantismo laddove è necessario, ovvero nei confronti delle vere vittime dello Stato, come i numerosi contribuenti vittime di Equitalia o gli onesti imprenditori che vessati da fisco e dalla burocrazia statale sono costretti a chiudere le loro aziende o finire coi libri in tribunale a causa di inadempienze nei pagamenti da parte dello Stato stesso.
    Oppure nei confronti di coloro i quali hanno a che fare con dei giudici che esprimono pareri chiaramente contrari alla crescita economica o pongono giudizio negativo a fronte di una chiara visione di difesa dei diritti naturali individuali responsabili avanzata a livello giudiziario dagli imputati.
    Sono queste persona produttive le persone a cui va il mio più sincero garantismo e sostegno non certo agli attuali politici di ogni schieramento (ma di fatto tutti ideologicamente o di estrazione di sinistra di lungo corso), i quali colti con le mani nel sacco tirano in ballo il giochetto della magistratura cattiva solo quando è a loro utile per evitare di rendere conto delle loro criminogene azioni.
    Che poi nell’articolo si cerchi di proporre a fronte dell’illiberalità vigente del sistema giudiziario attuale un’altra para-illiberalità nei confronti degli inquisitori togati al solo di limitare il loro operato di indagine sulla politica (come se il problema fosse solo i magistrati e non anche i politici ladri e corrotti che ci ritroviamo al potere) è la tipica dimostrazione di quella politica politicante di mero utilitarismo autoreferenziale al Palazzo che di fatto da 17 anni ha ingannato in primo luogo i propri elettori, propinando a loro continue giustificazioni, pseudoriforme o false promesse col solo unico scopo di difendere strenuamente le ingenti rendite di monopolio politico-economiche a livello pubblico restando in sella alla poltrona, proseguendo così il banchetto ladraiolo della prima repubblica (come dimostrano i casi di cronaca e il nostro debito pubblico).
    E’ chiaro che il contribuente e l’onesto cittadino non hanno alcun beneficio da una simile querelle promossa dal Palazzo verso sue diramazioni a tutela e totale beneficio e impunità di squallidi personaggi, i quali senza qualche slogan e la loro corte di yesman non avrebbero mantenuto le posizioni di rendite fuori e dentro al Palazzo così a lungo.
    In conclusione non vedo dove ci siano proposte libertarie ed innovative sulla giustizia da parte di Gardani, mi sembra ci sia solo il tentativo di fare mero vittimismo pro-Berlusconi con la solita intenzione di manipolare e strumentalizzare il dibattito sulla giustizia e il suo sistema istituzionale non funzionante a mero uso soggettual-politico senza porre una visione del servizio giustizia in ottiche apolitiche e di mercato.
    In pratica solo il complementare rovescio della medaglia di quanto da lui denunciato nei confronti di parte della magistratura (quella rossa) o dell’opposizione.
    Ma può un torto rovesciato diventare una pratica virtuosa?.
    E’ forse una soluzione reindirizzare tale comportamento verso chi si considera soggettivamente un ostacolo politico alle proprie ambizioni ideologiche e di potere di parte?.
    E’ questa la soluzione al problema della giustizia che hanno in mente gli ipocriti “”garantisti””” di Palazzo?.
    Appare evidente che fintanto continueremo a vivere in una condizione di lotta per il potere interno, schierandoci in fazioni partigiane in favore di partiti e componenti dello Stato, di fatto sfuggirà davanti ai nostri occhi la mera constatazione che potere legislativo, esecutivo e giudiziario sono tutti e tre poteri del monopolista Stato e che di fatto tale regime di monopolio non può certo risolversi favorendo l’ascesa o l’egemonia di un gruppo di potere sugli altri ad essi rivali interni ma intrisecamente collegati per loro finalità condivisa prefigurata di rendita a danno dell’intera libera società.

    • marcello gardani

      Auguro a LucaF che:

      finisca nel mirino di un magistrato o un gruppo di magistrati che gli facciano del male a proprio arbitrio o per politica o per far contento qualche loro “amico”,
      veda i suoi atti legali trascurati o dimenticati nei cassetti,
      sia condannato per azioni non delittuose o commesse da altri,
      cerchi aiuto senza riceverlo dalle istituzioni “muro di gomma” (e siamo d’accordo che lo Stato sia la più vasta, ramificata, potente ed armata associazione a delinquere finalizzata all’oppressione e all’estorsione nei confronti di noi sudditi, è giusto sognare di abolirlo, ma lo Stato c’è e non ci si può comportare come se non esistesse),
      spenda cifre enormi in avvocati per difendersi, sapendo che nessuno gliele restituirà,
      veda i magistrati che lo hanno accusato o colpito in malafede lasciati impuniti dal Consiglio Superiore della Magistratura,
      sappia che anche se alle loro accuse non seguisse la sua condanna essi non perderebbero neppure un soldino dei propri lauti stipendi,
      ironia della sorte, li veda magari fare carriera, grazie anche alle azioni delittuose che hanno commesso a suo carico.

      E poi gli auguro di rileggere il mio articolo.
      Magari lo capirà…

      Infine, gli auguro – di cuore – di svegliarsi e di scoprire che è stato soltanto un brutto incubo.

      Per la cronaca, il mio incubo è durato dal 1998 al 2011 e sto aspettando ancora la rosea alba del mio risveglio…

      • LucaF.

        Dal tono della sua replica noto un certo astio rancoroso e ad uno spirito vendicativo ben poco liberale nei miei confronti il che mi conferma gran parte del mio primo giudizio alla sua lettera.
        Forse è lei che non ha capito quel che ho scritto, nel mio precedente commento.
        Anzitutto io non ho precedenti con la giustizia, sono un individuo libero ed onesto e non svolgendo incarichi pubblici sono già sollevato da ogni possibile problematica da lei descritta nel suo articolo da parte della magistratura.
        Le sue vicende e le sue recriminazioni nei confronti dei magistrati francamente mi sfiorano poco sebbene non conoscendola possa comprendere ove lei fosse realmente innocente il disagio di un suo eventuale torto subito.
        Ma cosa c’entra questo con Silvio Berlusconi?.
        Lei si identifica in Silvio Berlusconi?
        Lei vede in Silvio Berlusconi un sant’uomo?.
        Lei crede davvero che affidandosi a Silvio Berlusconi questi risolverà per tutti (quindi anche per lei) le questione e le problematiche della giustizia italiana?.
        Lei crede che affidandosi ai politici ed interpretando il tutto come un mero affare strumentale di palazzo entro una ridicola querelle tra organi e componenti criminogene dello Stato possa risolvere la questione?.
        Le questioni che lei solleva proprio perchè politicanti sono in primo luogo non risolutive circa la questione della giustizia (nell’ottica dei cittadini), forse perchè lei è annebbiato dalle sue vicende personali.
        Non è rovesciando un torto che ottiene un comportamento virtuoso sulla questione della giustizia.
        La strumentalizzazione per fini politici della magistratura da parte della sinistra non può essere la scusante per una sua emulazione a senso inverso da parte della sua controparte politica (cosa che sta avvenendo da 17 anni a questa parte).
        La giustizia da lei trattata invece risulta solo una mera strumentalizzazione faziosa non così dissimile per scopo politico a quella dei suoi avversari.
        Le questioni in relazione all’impunità della politica o al controllo politico della magistratura sono persino contrarie ad una visione liberale classica, figuriamoci libertaria dove la questione della giustizia non sono Berlusconi e le toghe rosse ma un mero servizio come qualsiasi altro posto sul mercato.
        Il problema è depotenziare lo Stato nel suo complesso non un solo organo, se lei non ritiene che i libertari del Movimento Libertario siano obbiettivi e realisti sulle questioni della giustizia come da loro intesa (come servizio da liberalizzare sul mercato), cerchi la ragione presso altri movimenti e soggetti politici magari con maggiori interessi in primo luogo nell’attuale frangente politico.
        Non mi pare di aver letto nel suo articolo alcun interesse per la questione della giustizia civile o penale dei comuni cittadini nella loro quotidianità di chi produce o è ingiustamente già oggi in carcere per responsabilità non proprie o per pseudoreati.
        Ho letto solo questioni di politica, la cosa risulta evidente laddove parla delle questioni del CSM (organo in mano ai politici) o alle presunte persecuzioni di “Silvio Moro Berlusconi”, ripeto queste ultime sono cose che non c’entrano una beneamata pippa con i problemi che interessano a chi produce e certo non sono esemplificative sul tema e nella loro risoluzione anche proponendo riforme su tali ristretti e secondari ambiti.
        Quindi se lei vuole porre questioni pertinenti per i cittadini su come riformare la giustizia lo faccia esplicitandole e cambiando il punto di vista (meno improntato sul metro del berlusconismo e più su quello di chi produce), altrimenti risulta pienamente legittimo pensare che lei voglia solo ingraziarsi qualche noto potente finito anche lui come lei in passato nel mirino della giustizia.
        Francamente dalle sue presunte proposte non si evince alcun aspetto libertario sulla questione della giustizia non mi pare di aver letto di privatizzazione della giustizia nè di Corte giudiziarie concorrenziali sul mercato come servizio, anzi ho letto che lei vorrebbe al pari della Russia di Putin e di altri regimi ben poco liberali porre la giustizia in mano alla politica, nell’idea che il problema sia solo l’attività degli inquistori-inquirenti togati….
        Ovviamente tralasciando il “”piccolo particolare”” non marginale circa la corruzione e la dilagante (ed autoreferente) disonestà della classe politica italiana che non solo in passato ma anche in questi giorni sta dando ampia riprova di ciò.
        Il suo è un mero discorso miope focalizzato sulle vicende di Palazzo e sulla retorica che da 17 anni propina la pseudodestra ai suoi seguaci e cortigiani al fine di garantirsi posizioni di rendita.
        La dissimulazione e il camuffamento dell’impunità a fronte del sano garantismo è l’ennesimo distopico risultato del berlusconismo dopo la clamorosa mistificazione sul piano delle libertà civili ed economiche da esso attuato nella sua azione di governo.
        Berlusconi sulla giustizia non è credibile come politico, pensare che possa riformare la giustizia e i suoi problemi vigenti (nessuno li nega ma non mi pare che lei focalizzi quelli principali, quali ad esempio i tempi certi per la giustizia) è da ingenui o persone in chiara malafede.
        Egli chiaramente cerca di approffittare della sua posizione politica acquisita mediante la giusta sfiducia verso la giustizia italiana degli italiani e di parte dei suoi elettori al fine di cercare di risolvere solo i propri problemi personali (precedenti anche alla sua discesa in campo) al fine di non finire in galera o in bancarotta con le sue aziende.
        Quindi fintanto che Berlusconi e i suoi yesman sono in circolazione è assurdo parlare da “destra” in termini liberali di problemi legati alla giustizia dato che il tema è completamente falsato e distorto verso un utilitarismo fittizio (e neppure risolutivo) solo sui problemi di tali personaggi.
        Chi produce è stufo di restare vincolato alle problematiche di Silvio Berlusconi e alle sue ossessive paranoie o escamotage, se lei non lo vuole capire perchè traumatizzato o anche lei beneficiario di tale retorica pseudogarantista al pari dei potenti di Palazzo, evidentemente non ha ancora compreso come le chiacchiere stiano a zero anche a destra (come si evince dalle recenti amministrative).
        Altra questione che lei non tratta è il tema delle carceri e della depenalizzazione di numerosi pseudocrimini liberticidi sanzionati dalla nostra legislazione (e quindi anche di conseguenza dalla magistratura) anche a causa della loro approvazione da parte del suo sedicente governo della “libertà di massa”….
        Se i magistrati inquisiscono le persone per determinati reati ciò è anche dovuto alla legislazione che i politici propongono ed approvano (che poi pure loro ci caschino dentro dimostra solo l’ipocrisia della loro funzione pubblica).
        In conclusione lei si preoccupa dei meri giochetti di Palazzo di ultima istanza perdendo di vista l’organicità dell’attuale sistema, io a questo gioco non gioco e francamente non mi preoccupo della forma statale del contigente ma dei principi in favore delle libertà dei singoli (non di sue componenti del sistema).

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