Ridateci Bertinotti e Ferrero, almeno possiamo insultarli senza se e senza ma. Ricordate i manifesti “Anche i ricchi piangano”? Correva l’anno 2007 ed erano tempi di manovra Finanziaria. Rifondazione Comunista e l’Unione infestarono le città con un grande panfilo bianco ancorato in un mare scintillante e la scritta “Anche i ricchi piangano” appunto. Una prova chiara di “vendetta sociale” ed invidia belluina , con la balla “della rivincita economica dei ceti impoveriti contro le classi agiate”. Si leggeva sotto le affissioni questa rivendicazione: “La nostra filosofia è rispettare il programma, difendere i più deboli e risarcire chi più ha pagato i disastri del governo Berlusconi”.
Nel 2008, non solo cadde il governo “Prodi-Visco-Padoa Schioppa”, ma alle elezioni gli estremisti di sinistra scomparvero dalla mappa parlamentare.
Pia illusione per i liberali, che a soli quattro anni di distanza si ritrovano un ministro dell’economia che al workshop Ambrossetti, dalle sponde del lago di Como, inneggia come un pappagallo stranazzante a quegli stessi slogan. “Anche i ricchi paghino” ha sentenziato Giulio Tremonti, dando corda ad un manifesto apparso in sala per mano delle Acli (la versione cattolica del comunismo italico. Ed ha aggiunto: “Entrando ho visto un cartello che dice “anche i ricchi devono pagare”. È un cartello su cui potrei avere delle idee dialettiche, ma gradirei che mi permettessero di portarlo tanto per ricordamelo”.
I tempi in cui il fiscalista di Sondrio (a cui piace pagare gli affitti in nero a quel che si è letto) scriveva che “Lo Stato è criminogeno” sono ahinoi molto lontani, ma se c’è una lezione che va imparata è che anche lui – le cui radici affondano nel maoismo più becero, non dimenticatelo mai – è un mentitore tale quale i suoi colleghi di scranno.
Non credo sia molto difficile prevedere quel che accadrà nel 2013, sempreché la legislatura riesca a durare fino ad allora: anche Voltremont, insieme al nano di Arcore e ai cialtroni leghisti, finirà all’opposizione. Se sarà fortunato (ovvero se non verrà modificato il “porcellum”) con una sedia da scaldare sotto le chiappe.
Che spudorato il Tremonti!
Mi sento un pirla, anzi un Tafazzi ad aver dato fiducia a questa gentaglia!
Sono stato un ingenuo: chiedo perdono a tutti quanti verranno tartassati per l’ennesima volta, anche un po’ per colpa mia.
Caro BBone, non sei un Tafazzi, sei uno che come tanti e come me, indottrinati come siamo stati sin da piccoli, dal catechismo di stato, abbiamo ritenuto che se si vota qualcuno si cambiano le cose. Berlusconi e Tremonti, sono la prova ultima e definitiva, ma ci possiamo mettere dentro anche la Lega e Bossi, che il sistema del consenso è stato costruito ad arte. Una vera tirannia diabolica. Si può cambiare tutto, senza cambiare niente. Quindi con Berlusconi si conferma come dicono e scrivono studiosi emeriti, che la democrazia basata sul consenso è impermeabile a qualsiasi cambiamento vero. Prova ne è, che quei furbacchioni dei cosiddetti padri costituenti come li chiamano i loro successori, nella costituzione hanno scritto che il popolo è sovrano su tutto. Infatti chiunque vuole indire un referendum su qualsiasi tema e area di interessa, può farlo, raccogliendo 500.000 firme. L’unica sovranità che viene esclusa è quella del nostro portafoglio. Infatti la materia fiscale è esclusa dalla costitutione come materia referendaria. AMEN
In molti lo abbiamo elogiato quando scrisse “LO STATO CRIMINOGENO”. E’ solo la dimostrazione che la politica è il problema, non la soluzione.
Un vero traditore
ma che andasse …
AFFANCULO!!! ci penso io a completare la frase, don’t worry!