In Economia

DI MATTEO CORSINI

“Ecco, il fatto che lo Stato spenda e spanda stampando soldi è qualcosa che, se fatta in via normale e su larga scala, diventa pericolosa; ma se fatta su minima scala è innocua. Ma è proprio vero che a stampare un sacco di soldi si crea inflazione?… Sì e no: se si creano soldi in quantità eccessiva questi soldi in più finiscono col far aumentare i prezzi, ma solo se vengono spesi… Lavorando “di punta e di tacco”, pompando soldi quando ce n’è bisogno e risucchiandoli quando non ce n’è più bisogno, le banche centrali possono fare molto per mantenere l’economia sulla retta via.” (F. Galimberti)

Il Sole 24 Ore ha deciso di dedicare una pagina settimanale all’educazione economica dei ragazzini. Il compito è affidato a Fabrizio Galimberti, che cerca di raccontare in modo più semplice ciò che abitualmente scrive rivolgendosi agli adulti. A mio parere, però, il problema non è il linguaggio, ma il contenuto.

Nella prima puntata Galimberti parla di inflazione, vendendo ai suoi giovani lettori solamente la versione keynesiana del fenomeno, come se fosse una verità indiscutibile. Ecco allora che l’inflazione è un veleno, ma se assunta in piccole quantità non solo è innocua, ma permette di “mantenere l’economia sulla retta via”.

Ovviamente si dà per scontato che la banca centrale e il governo siano i depositari della verità assoluta anche quando si tratta di definire cosa sia la “retta via”. Nella sostanza, suppongo si tratti di quella “crescita” della quale quasi tutti si riempiono la bocca, senza entrare nel merito di quali ne siano le fonti e del perché non si dovrebbe lasciare che siano la domanda e l’offerta di mercato a determinarne la dinamica. Una crescita definita un bene in sé, da spingere il più possibile, anche quando sarebbe necessario un periodo di momentanea decrescita per lasciare che gli investimenti eccessivi ed erronei accumulati durante una espansione drogata dal credito facile siano liquidati.

Secondo Galimberti la banca centrale può pompare denaro e risucchiarlo a seconda delle necessità. Sulla carta è certamente così (anche se non condivisibile), ma in pratica è sempre stato molto più il denaro pompato che quello risucchiato.

E suppongo che anche un bambino che abbia letto Galimberti potrebbe rendersi conto che quella in cui ci hanno portato governi e banche centrali non sia la retta via.

 

 

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Showing 19 comments
  • Giorgio Fidenato

    Caro Ray da Milano; ti faccio questa domanda. 1000 soggetti fra cui io possiedono una certa quantità di oro e si mettono d’accordo per costituire una banca. Fanno una Spa e conferiscono tutto l’oro che posseggono per fare attività bancaria ed emettere una loro moneta. Secondo te abbiamo la possibilità di fare questa attività bancaria?

  • zenzero

    Banche private? Ma se son solo delle aziende che godono di un monopolio concesso con legge di Stato?

  • Ray Milano

    Finisco, mi pare corretto, riportando chi sono gli azionisti di Banca d’Italia:

    Ente partecipante Numero quote Numero voti
    Intesa Sanpaolo S.p.A. 91.035 50
    UniCredit S.p.A. 66.342 50
    Assicurazioni Generali S.p.A. 19.000 42
    Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18.602 41
    INPS 15.000 34
    Banca Carige S.p.A. – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 11.869 27
    Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 8.500 21
    Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 7.500 19
    Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 6.300 16
    Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 6.094 16
    Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A. 5.656 15
    Fondiaria – SAI S.p.A. 4.000 12
    Allianz Società per Azioni 4.000 12
    Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S.p.A. 3.668 11
    Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A. 3.610 11
    Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 2.800 9
    Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A. 2.626 9
    Banca delle Marche S.p.A. 2.459 8
    INAIL 2.000 8
    Milano Assicurazioni 2.000 8
    Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A. (CARIFVG S.P.A.) 1.869 7
    Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A. 1.126 6
    Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A. 949 5
    Cassa di Risparmio di Alessandria S.p.A. 873 5
    Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. 769 5
    Banca Regionale Europea S.p.A. 759 5
    Cassa di Risparmio di Fossano S.p.A. 750 5
    Banca Popolare di Vicenza S.c.p.A. 687 5
    Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. 675 5
    Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno S.p.A. 653 5
    Cassa di Risparmio di S. Miniato S.p.A. 652 5
    Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A. 605 5
    Banca Carime S.p.A. 500 5
    Società Reale Mutua Assicurazioni 500 5
    Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana S.p.A. 480 4

    • macioz

      Ray, copio e incollo da Rothbard “Lo Stato Falsario”

      “Le banche centrali sono spesso nominalmente POSSEDUTE DA individui PRIVATI o, come negli Stati
      Uniti, da banche private in comproprietà; MA sono SEMPRE DIRETTE DA FUNZIONARI NOMINATI
      DAL GOVERNO e fungono da BRACCIA del governo. Dove esse sono possedute privatamente, come
      inizialmente nella Banca di Inghilterra o nella “Second Bank” degli Stati Uniti, i loro profitti potenziali si
      aggiungono alla consueta vocazione governativa per l’inflazione.
      Una Banca centrale consegue la sua posizione di comando grazie al MONOPOLIO dell’emissione di
      banconote garantitogli dal governo.
      Spesso è questa la sottovalutata chiave del suo potere.
      Invariabilmente, alle banche private è impedito di emettere banconote, e il privilegio è riservato alla Banca
      centrale. Le banche private possono solo garantire i depositi. Se quindi i loro clienti volessero mai passare
      dai depositi alle banconote, le banche devono andare dalla Banca centrale per ottenerle. Da ciò deriva l’alto
      piedistallo che fa della Banca centrale “la banca delle banche”. È una banca delle banche perché le banche
      sono costrette a fare affari con essa. Per effetto di ciò, i depositi bancari sono stati costituiti non solo di oro,
      ma anche di banconote della Banca centrale. E queste nuove banconote non erano normali banconote delle
      banche. Erano PASSIVITÀ della Banca centrale, un’istituzione rivestita della maestosa aura del governo
      stesso. Il governo, dopo tutto, nomina i funzionari della Banca e coordina la sua politica con le altre politiche
      statali.”

      Se non lo hai ancora letto, te lo consiglio, assieme ai tanti altri ottimi testi sull’argomento, alcuni già citati.

      • Jailene

        You have the monopoly on useful information—aren’t moonolpeis illegal? ;)

  • Ray Milano

    Perdonami, dimenticavo di citare questi 2 articoli:

    articolo 29.2
    stabilisce che le BCN sono le uniche sottoscrittrici e detentrici del capitale della BCE

    Quindi la BCE è completamente posseduta dalle banche centrali nazionali.

    articolo 33
    stabilisce che:
    Il profitto netto della BCE deve essere trasferito nell’ordine seguente:
    a) un importo stabilito dal consiglio direttivo e che non può superare il 20% del profitto netto viene trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale
    b) il rimanente profitto netto viene distribuito ai detentori delle quote BCE in proporzione alle quote sottoscritte

  • Ray Milano

    Io non guardo affatto la TV, primo.
    Secondo: Le banche sono tutte in mano ai privati, non esistono banche centrali interamente in mano agli stati.
    Terzo: Benetazzo è l’unico che in un libro uscito nel 2008 (Duri e Puri) annunciava l’imminente arrivo della crisi, mentre i tuoi Gary North e Philipp Bagus, caro Leonardo Facco, erano probabilmente in giro in barca a vela. Quindi, te lo do io un consiglio a te: smettila di dare retta a quella gente.
    Quarto: Il Governatore della BdI lo elegge la politica. Domanda: questo cosa centra con il fatto che la Banca di Italia S.p.A sia in mano ai privati (S.p.A – appunto)?
    Quinto: Il potere politico non ha alcun vincolo di sorta sulle scelte della BCE. Infatti a decidere la variazione dei tassi di interesse è solo Triche.
    Quinto: ART. 39 e ART. 40 dello statuto della BCE dicono che gli utili vengono ripartiti in questo modo:
    Un importo pari (massimo) al 20% degli utili è accantonato nel fondo di riserva.
    Ai partecipanti (cioè alle banche centrali nazionali – PRIVATE anche loro) va massimo il 6% del capitale e, in particolari casi, è possibile distribuire un altro 4% del capitale.

    Interessante l’ART. 3

    Il capitale della Banca d’Italia è di 156.000 euro ed è suddiviso in quote di partecipazione nominative di 0,52 euro ciascuna, la cui titolarità è disciplinata dalla legge.
    Il trasferimento delle quote avviene, su proposta del Direttorio, solo previo consenso del Consiglio superiore, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto e della equilibrata distribuzione delle quote.

    […]nel rispetto “dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto” e della equilibrata distribuzione delle quote.

    Affermare che “i disastri sono stati creati tutti dal pubblico, dal collettivo” è una cosa che grida vendetta.

    • Giorgio Fidenato

      Fai finta di non capire e non rispondi. Chi nomina il Governatore della Banca d’Italia? E chi nomina il Governatore della Banca centrale Europea? Quando mai si è visto un sistema privato in cui i dirigenti vengono decisi dai politici? Rispondi a queste domande, e poi discutiamo cosa intendi tu per sistema privato.

      • Ray Milano

        Che obiezione idiota! Il Governatore viene eletto dal Parlamento ma una volta eletto risponde solo ed esclusivamente allo statuto della Banca, in nessun modo risponde direttamente alla politica!

        • Giorgio Fidenato

          Caro Ray, mi chiedo: ma dove vivi tu? Guarda caso Dini e Ciampi, che avevano a che fare con la Banca d’Italia, sono stati due presidenti del Consiglio e della Repubblica. Alla faccia della banca privata!!! Poi, giunti a questo punto, ho dei dubbi sul fatto che tu capisca cosa vuol dire privato e cosa vuol dire pubblico-collettivo-politico.

          • Ray Milano

            Ma cosa cavolo centraaaaa???? OK, ho capito. Voi non ci siete… ci fate!

    • Borderline Keroro

      Dell’imminente artrivo della crisi Benettazzo non è l’unico ad essersi accorto. Evidentemente non sei mai capitato da queste parti, evidentemente nemmeno dalle parti di Usemlab, e nemmeno hai seguito Oscar Giannino. E altri che avvertivano dell’imminenza di una tempesta finanziaria. Bastava leggere i numeri senza avere le fette di marmo sugli occhi.
      North e Bagus non erano in giro in barca, forse eri tu che giocavi con la paperella nella vasca da bagno.
      Leonardo ti ha dato un paio di nomi di gente che ha un quadro piuttosto chiaro della situazione; se vuoi c’è anche Michael Maloney, con il suo “Guida per Investire nell’Oro e nell’Argento”: non è uin manualetto per fare investimenti (oro e argento non sono “investimenti”) ma un libro pratico ed agile che ti può spiegare come e perché politici e banche, come bravi soci, te la mettono nel buco posteriore. Ci sono anche le figure! Con i grafici sul valore del dollaro rispetto a “tutto” di dimostrano come il Dow Jones non sia cresciuto e in realtà ti abbiano prosciugato i risparmi. Vale la pena, credimi.
      Peraltro coloro che sono fedeli alla scuola austriaca fin’ora le hanno imbroccate tutte. Sicuramente sarà una coincidenza astrale fortuita per carità, ma in questo caso mi sento di credere all’oroscopo.

      Se tu avessi chiaro come funziona il sistema finanziario mondiale, come funziona la moneta fiat e un po’ di minime cosette, non ti porresti nemmeno il problema della proprietà bancaria.
      C’è chi ne approfitta? Sfondi una porta aperta, lo sappiamo perfettamente.
      Che sia un privato o che sia lo Stato a noi dà comunque fastidio.
      Lo Stato è una finzione che serve semplicemente a farti credere che il tuo conto lo pagherà qualcun altro, mentre in realtà tu paghi per mantenere le elite e i loro clientes.
      Il welfare è l’illusione di vivere con i soldi degli altri, ma anche i soldi degli altri, prima o poi, finiscono.

      Tu che sei “studiato” ovviamente sai dirmi come si finanzia uno Stato e che cos’è l’inflazione, vero?

    • leonardofaccoeditore

      Inutile, non vuoi capire, amen!

      • Borderline Keroro

        Hai ragione.
        C’è gente a cui è più facile metterla in culo che in testa.
        Tirèm innanz!

  • Brillat-Savarin

    caro RAI guardi troppo la televisione….

  • Ray Milano

    Ma state scherzando o state dicendo sul serio?
    NON E’ LO STATO A STAMPARE BANCONOTE MA SONO LE BANCHE PRIVATE CHE LO CEDONO A DEBITO AGLI STATI !!!
    Inoltre, il fattore M3 non è un parametro fittizio. Oggi, circolano per il mondo banconote per un totale di credito che è 10 volte il totale dei beni reali. Cosa accade quando il mercato viene saturato con un prodotto? Se non lo sapete ve lo dico io: il prezzo del prodotto cala! Il prezzo di un prodotto sale quando la domanda è superiore all’offerta!

    • Leonardo Facco

      GUARDA, SENZE OFFESE: FATTI VISITARE DA UNO BRAVO, MA DAVVERO BRAVO, PERCHE’ TU NON HAI ANCORA CAPITO NULLA DI COSA SIA LA MONETA. PROVA A LEGGERE “COSA E’ IL DENARO” di Gary North o “LA TRAGEDIA DELL’EURO” di Philipp Bagus. Ma leggili, smettila di guardare Benetazzo.

    • Giorgio Fidenato

      Caro Ray, mi sai dire chi è che nomina il Governatore della Banca Centrale? Sono le Banche Private che lo nominano o sono i governi che decidono chi devono essere. Eppoi mi sai dire chi deve approvare lo Statuto delle Banche centrali? E’ uno statuto voluto e scritto dalle banche private o lo statuto deve essere approvato da qualche organo politico? Poi: lo sai che gli utili delle banche centrali per il 40% (la cifra esatta della percentuale non la conosco) va a finire nelle casse degli stati. Poi: lo vedi anche tu, in questi giorni sta succedendo: Berlusconi a capo della Banca Centrale vuole una persona mentre Tremonti e Bossi vogliono un’altra persona. Berlusconi ha detto che la legge assegna questa prerogativa al presidente del consiglio e lui la vuole utilizzare. Ora mi sai dire cosa c’è di privato in quella Banca centrale che stampa soldi a go go? Ti rendi conto che i disastri sono stati creati tutti dal pubblico, dal collettivo. Che poi le banche private, che per legge sono sottoposte alla vigilanza delle banche centrali, si siano adagiate a questo tran tran e complottino con il potere politico-pubblico, invece di reclamare libertà ed indipendenza di azione, è anche vero. Il fatto è però chiaro: LE BANCHE CENTRALI SONO STRUMENTI DI POTERE POLITICO-PUBBLICO e non possono definirsi banche private!!!!!!!

  • Borderline Keroro

    Terminateli! Stanno cercando di rovinare definitivamente anche i minori!
    Come non fossero già abbastanza subissati di cazzate.
    E noi diamo il sostegno pubblico alla stampa?
    Follie! Follie!

    P.S.: qualcuno sa dirmi quante copie sta perdendo il sole?

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