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DI LEONARDO FACCO

L’avvocato Gianfranco Orelli non è una di quelle persone cui piace essere trattato da suddito. Per questa ragione ha intentato un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Varese sulla questione relativa ai crediti d’imposta, ovvero ai soldi che lo Stato deve ai cittadini, ma che non possono essere detratti dalle tasse che lo stesso pretende.

Domani mattina, in pubblica udienza, si terrà la discussione, alle 9,15, nei locali della Commissione che ha sede in Varese, in via Cavour n°33.

Ci tiene Orelli a sottolineare che l’udienza sarà pubblica: “Ho, espressamente, richiesto l’adozione di tale modalità onde consentire anche a terze persone di assistere direttamente all’approfondita esposizione dei già sintenticamente delineati argomenti che, a parer mio, rivestono forte interesse per la generalità dei cittadini”.

E le porte aperte in Commissione hanno dunque un significato ben preciso: “Come già ho avuto modo di chiarire con altri – spiega l’avvocato – il desiderio di ottenere che il caso abbia pubblicità giornalistica non è determinato in guisa alcuna da ricerca di notorietà personale, ma dall’esigenza di evitare che la disparità di forze in campo consenta – una volta in più – di esercitar violenza anzi che applicare legalità.Ho tutta l’intenzione di non demordere portando la questione, ove necessario, alle sue compiute giudiziali conseguenze in tutte le sedi nazionali e sovrannazionali: trattandosi di vicenda in cui sono parte e patrocinatore non corro il rischio che, come in altri casi, il cliente si squagli nel corso della contesa”. Chi fa da sé fa per tre insomma, anche se sostenere in massa una battaglia di giustizia negata è il minimo che si possa fare.

Il tema di fondo è importante, delicato, attualissimo e di generale interesse, dato che coinvolge l’affermazione e la difesa della condizione di cittadino nello Stato di Diritto, a fronte di metodologie che evocano invece le categorie di sudditanza e di prevaricazione dittatoriale. Per dirla in poche parole, l’avvocato Orelli difende il diritto di compensare i debiti che si hanno con lo Stato con i crediti che esso ha nei confronti vostri. Non è una cosa da poco!

Orelli è determinato, dato che da quarant’anni pratica la professione forense ed è determinatissimo.

Per chi domani si trovasse da quelle parti, consigliamo la presenza. Nel pomeriggio, avremo modo di intervistare l’avvocato, che ci rendiconterà gli accadimenti della mattinata.

Nel frattempo, alleghiamo qui sotto il ricorso così come è stato presentato.

RICORSO IN COMMISSIONE TRIBUTARIA

 

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Showing 5 comments
  • Borderline Keroro

    Ho ricevuto una cortese missiva dall’Agenzia delle Entrate.
    Devo pagare una multa di ben 18 euri circa.
    Nel contempo mi comunicano che loro hanno un debito con il sottoscritto di 800 euri circa.
    Ovviamente non era possibile compiere un’operazione che, a quanto mi diceva la maestra elementare si chiamava sottrazione.
    Troppo semplice e troppo comodo.
    Soprattutto troppo intelligente.
    Ma, scusate la domanda imbarazzante, voi accettereste delle cambiali da un tizio o da un’azienda che si comporta così? No vero?

  • Brillat-Savarin

    Inizitiava veramente encomiabile; una esemplare lotta di civiltà giuridica. Leo cerca di dare il massimo risalto alla cosa.

  • zenzero

    Complimenti all’avvocato

  • bloodycat

    Questo servirebbe di lezione a quelli che continuano a ripetere che “lo Stato siamo noi”. :)

    • Leonardo Facco

      AZZECCATISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma come sai, a certa gente è più facile metterglielo in quel posto che in testa!

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