In Economia, Libertarismo, Novità

DI MURRAY NEWTON ROTHBARD*

Un mito sulla cancellazione dei “debiti” è che i debitori sono abitualmente poveri ed i creditori ricchi, in modo che intervenire per salvare i debitori sia solo un requisito di egualitaria “equità”. Ma questa ipotesi non è mai stata vera: nel mondo degli affari, più un uomo d’affari è ricco più è probabile che sia un grande debitore. Sono i Donald Trump ed i Robert Maxwell di questo mondo, i cui debiti superano clamorosamente i loro asset. L’intervento a favore dei debitori è stato generalmente incalzato da imprese di grandi dimensioni con ingenti debiti. Nelle corporazioni moderne, l’effetto delle sempre più rigorose leggi fallimentari è stato quello di ostacolare il creditore/obbligazionista a beneficio di soci e di manager esistenti, che sono solitamente alleati con una ristretta cerchia di importanti azionisti. Il fatto stesso che una corporazione sia insolvente dimostra che i suoi manager sono stati inefficienti, e devono essere rimossi immediatamente dalla scena. Le leggi fallimentari che continuano a prolungare il dominio dei manager esistenti, quindi, non solo invadono i diritti di proprietà dei creditori; ma danneggiano anche i consumatori e l’intero sistema economico impedendo al mercato di spurgarsi dai manager inefficienti e imprevidenti e dagli azionisti e di spostare la proprietà degli asset industriali a creditori più efficienti. Non solo; in un recente articolo di una rivista giuridica, Bradley e Rosenzweig hanno dimostrato che gli azionisti, così come i creditori, hanno perso una notevole quantità di asset a causa dell’applicazione del Capitolo 11 nel 1978. Infatti scrivono: “se i possessori di bond e gli azionisti sono entrambi perdenti ai sensi del Capitolo 11, allora chi sono i vincitori?” I vincitori, senza alcuna sorpresa, risultano essere gli attuali manager aziendali inefficienti, così come i vari avvocati, commercialisti e consulenti finanziari che guadagnano enormi commissioni dalle riorganizzazioni di bancarotte.

In una economia di libero mercato che rispetti i diritti di proprietà, il volume del debito privato è auto-sorvegliato dalla necessità di rimborsare il creditore, poiché nessun “Governo-Papà” vi tiene fuori dai guai. In aggiunta, il tasso di interesse che il debitore deve pagare dipende non solo dal tasso generale di preferenza temporale, ma dal grado di rischio che il debitore rappresenta per il creditore. Un buon rischio di credito sarà un “debitore principale”, che pagherà interessi relativamente bassi; al contrario, una persona improvvida o che ha già affrontato una bancarotta in precedenza, dovrà pagare un tasso di interesse molto più alto, commisurato al grado di rischio sul prestito.

La maggior parte delle persone, purtroppo, applica la stessa analisi al debito pubblico come lo fa per quelli privati. Se la santità dei contratti deve regnare nel mondo del debito privato, non dovrebbe essere altrettanto sacrosanta nel debito pubblico? Il debito pubblico non dovrebbe essere disciplinato dagli stessi principi privati? La risposta è no, anche se una tale risposta può urtare la sensibilità di molte persone. Il motivo è che le due forme di debito sono totalmente differenti. Se prendo a prestito denaro da una banca ipotecaria, ho stipulato un contratto per trasferire i miei soldi ad un creditore in una data futura; in un senso profondo, egli è il vero proprietario del denaro a quel punto, e se non pago lo sto derubando della sua proprietà. Ma quando il governo prende in prestito denaro, non impegna il suo denaro; non mette a rischio le proprie risorse. Il governo non impegna la sua stessa vita, fortuna e sacro onore per rimborsare il debito, ma i nostri. Si tratta di un fatto, ed una transazione, completamente diversi.

Diversamente dal resto di noi, il governo non vende beni produttivi o servizi e quindi non guadagna nulla. Può solo ottenere i soldi da saccheggiando le nostre risorse attraverso le tasse, oppure attraverso la tassa nascosta di contraffazione legalizzata conosciuta come “l’inflazione”.

Il governo prende i soldi dalle tasse coercitive; e che i creditori pubblici, lungi dall’essere innocenti, sanno benissimo che i loro ricavi verranno fuori dalla stessa coercizione. In breve, i creditori pubblici sono disposti a consegnare il denaro al governo oggi al fine di ricevere una quota del bottino fiscale in futuro. Questo è l’opposto di un libero mercato, o una transazione veramente volontaria. Entrambe le parti sono immoralmente inclini a partecipare alla violazione dei diritti di proprietà dei cittadini nel futuro. Entrambe le parti, dunque, stanno facendo accordi sulla proprietà altrui, ed entrambi meritano il dorso della nostra mano. L’operazione di credito pubblico non è un vero contratto che deve essere considerato sacrosanto, come non dovrebbe essere considerato un contratto sacrosanto i ladri che dividono le loro quote di bottino in anticipo.

Gli economisti dell’Establishment, compresi i Reaganomist, evitano abilmente la questione etichettando arbitrariamente tutte le spese del governo come “investimenti”, facendo credere che tutto va bene e a gonfie vele, perché i risparmi vengono “investiti” produttivamente. In realtà, però, la spesa pubblica si qualifica solo come “investimento” in senso Orwelliano; in realtà il governo spende per conto dei “beni di consumo” e dei desideri dei burocrati, dei politici e dei loro gruppi dipendenti. La spesa pubblica, dunque, piuttosto che essere un “investimento”, è una spesa al consumo di una livello particolarmente dispendioso ed improduttivo, in quanto non è permessa dai produttori ma da una classe parassitaria che vive a scapito, e lo indebolisce sempre di più, del settore produttivo privato.

I deficit ed un debito in crescita, quindi, sono un peso crescente e intollerabile per la società e l’economia, perché aumentano il carico fiscale e drenano sempre più risorse dal settore produttivo per fornirle a quello parassitario e controproducente, il settore “pubblico”. Inoltre, ogni volta che i deficit sono finanziati attraverso l’espansione del credito bancario — in altre parole, creando nuovo denaro — le cose peggiorano, dato che l’inflazione del credito crea inflazione nei prezzi permanente e in aumento così come onde di boom/bust o “cicli economici”.

È per tutte queste ragioni che i Jeffersoniani e i Jacksoniani (che, contrariamente ai miti degli storici, erano straordinariamente esperti di teoria economica e monetaria), odiavano e vituperavano il debito pubblico.

Propongo, allora, un modo apparentemente drastico ma in realtà molto meno distruttivo di ripagare il debito pubblico in un colpo solo: totale ripudio del debito. Considerate questa domanda: perché i poveri cittadini della Russia o della Polonia o degli altri paesi ex-Comunisti devono essere caricati di debiti contratti dai loro precedenti padroni Comunisti? Nella situazione Comunista, l’ingiustizia è chiara: i cittadini che lottano per la libertà e per un’economia di libero mercato dovrebbero essere tassati per pagare debiti contratti da parte della precedente mostruosa classe dirigente. Ma questa ingiustizia differisce solo per grado dal debito pubblico “normale”. Perché, allo stesso modo, il governo Comunista dell’Unione Sovietica dovrebbe essere caricato da debiti contratti dal governo zarista che odiavano e rovesciarono? E perché noi, cittadini Americani di oggi che lottiamo, dovremmo essere caricati di debiti creati da una classe dirigente del passato che ha contratto questi debiti a nostre spese? Uno degli argomenti convincenti contro il pagamento dei per le “riparazioni” per la schiavitù del passato è che noi, i vivi, non eravamo schiavisti. Allo stesso modo, noi, i vivi, non abbiamo contratto nel passato o nel presente i debiti contratti dai politici e dai burocrati di Washington.

A parte la morale, o l’argomento della santità del contratto contro il ripudio di cui abbiamo già discusso, l’argomento economico standard è che tale ripudio è disastroso, perché chi, sano di mente, potrebbe concedere nuovi prestiti ad un governo di ripudiante? Ma l’efficace contro-argomento raramente viene considerato: perché più capitali dovrebbero essere gettati nella buca per ratti del governo? E’ proprio il prosciugamento del credito pubblico futuro che costituisce uno degli argomenti principali per il ripudio, perché significa un’essiccazione benefica di un importante canale che distrugge i risparmi della gente. Quello che vogliamo è risparmio in abbondanza ed investimenti nelle imprese private, ed un magro, austero, basso budget, di un governo risicato. Il popolo e l’economia possono crescere grassi ed in prosperità, quando il loro governo è affamato e gracile.

*Sintesi di un saggio del professore americano (traduzione di Johnny Cloaca)

LINK ORIGINALE: http://johnnycloaca.blogspot.com/2011/11/ripudiando-il-debito-nazionale.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+JohnnyCloacasFreedonia+%28Johnny+Cloaca%27s+Freedonia%29

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  • Robespierro

    Perfettamente d’accordo:” totale ripudio del debito pubblico” ma molti italiani detengono quel debito, è vero che hanno finanziato gli sprechi e le clientele di Pomicino De Mita e compagni, ma confiscargli il capitale è eccessivo anche per me. Dunque istintivamente direi OK, ma pensandoci si potrebbe uscire dala mare di m… in cui galleggiamo con una leggina che si fece in italia nel dopoguerra e che c’è in tanti paesi del mondo Cina e Corea in primis.
    Ecco come risolvere tutti i problemi di spread “attacchi dei mercati” etc… fissare per legge il rendimento dei bot cct al, che so: 2% bon fine problemi risolti, le nostre obbligazioni non sono più sul mercato, il mercato non ci imporrà più i rendimenti, ovviamente le banche non ci guadagneranno più con questo giochetto, ci aggiungerei una “rinegoziazione” del debito detenuto dalle banche estere, ovvero pagargli solo una parte del capitale così imparano a tentare di truffarci. Ovviamente Monti che è goldman sachs e tutto il parlamento che sono dei venduti alle banche o degl’ignoranti senza pall… non proporranno mai questa soluzione, vogliono spogliarci di tutti i nostri beni è questo che vogliono.

    • Johnny Cloaca

      Obiezione corretta, ma questa è una cosa che non si può risolvere a colpi di norme e regolette. Perché a questo punto dovremmo provare compassione anche per i poveracci della bolla immobiliare e di quella dot-com. Quelli sembrano come i disperati del ’33 che attraverso i lloro sangue è dovuto scorrerre tutta la follia della pianificazione centrale.

      Purtroppo hanno creduto alle promesse sbagliate, e se ci pensi bene i loro rendimenti si basano su quelle tasse che tu stai sganciando. A me questa cosa sta un pò sui coglioni. Perché se fosse stata una qualsiasi altra bolla sarebbe stata fatta scoppiare senza tanti complimenti e vaffanculo a quei babbei che ci sono finiti dentro. Poichè sarebbe stata questa la risposta. Perché? Perchè lo è stata nel 2007.

      Lo zio Ben credeva di farla franca gonfiando la bolla obbligazionaria (come anche i vari stati europei hanno pensato – soprattutto quello spagnolo), ma stavolta non aveva fatto i conti con l’elefante nel salotto: l’enorme debito. Gli investitori infine chiederanno tassi d’interesse alti. E’ inevitabile. quando accadrà la BCE scoprirà “l’autoerotismo”. quindi, adesso si stanno smuovendo mari e monti perché si è intaccata la “bestia sacra” ed i privilegi dei parassiti. La colletta a reti unificate è stata chiamata perché lo stato è in pericolo.

      Coloro che ancora che ancora non l’hanno capito ed “investono” in titoli del Tesoro avranno un brutto risveglio.

      • Robespierro

        Perchè non si può risolvere con delle norme? Il fallimento delle obbligazioni italiane non è paragonabile alle bolle azionarie o immobiliari perchè nessuno mi ha mai imposto di ripagare quelli che si erano comprati le tiscali sui massimi, mentre in questo caso mi vogliono portar via dei soldi perchè le banche d’affari hanno speculato contro le nostre obbligazioni, sicure, questa è una truffa ben organizzata, ma già successa in passato ed a quei tempi, bei tempi, se i banchieri esageravano, era meglio per loro fuggire in un’altro stato perchè con una norma il sovrano, li faceva imprigionare e Zac sul decoltè. Secondo me invece di massacrarci di tasse inutili che servono solo a rimandare il default, sarebbe molto meglio risolvere la cosa ora con norme e regolette che non impoveriscono il paese ed il popolo, quel truffatore di Blankfein si mangerà un’aragosta in meno, ma alla fine converrà che gli poteva andare peggio

        • Johnny Cloaca

          “Perchè non si può risolvere con delle norme?”

          Perché i bond dello governo sono immorali per principio.

    • Massimo74

      @Robespierro

      Se fissi per legge al 2% i rendimenti dei titoli di stato non troverai più nessuno disposto ad acquistarli,tutti si orienterebbero sui bund tedeschi,ritenuti dagli investitori molto più sicuri.Lo spread sta proprio ad indicare il fattore rischio che il mercato assegna alle capacità di ogni paese di far fronte alla posibilità di rimborsare i titoli del debito pubblico e nel caso dell’italia questo rischio è percepito come alto,per questo a fronte di un maggiore rischio gli investitori richiedono tassi superiori.Fissare i tassi per legge al 2% significa difatto dichiarare il default dello stato.A quel punto tanto vale fare come dice Rothbard e ripudiare l’intero debito pubblico una volta per tutte ripartendo da zero.

      • Robespierro

        Default o bancarotta la dobbiamo dichiarare per forza, ci massacreranno con tasse che tamponeranno soltanto il debito, poi ci faranno fallire, dunque è meglio una norma che preservi il capitale. Chi ti dice che non trovi più nessuno che te li compra? Messico, Argentina, Russia… emettono ancora obbligazioni eppure sono falliti già una volta, Cina e Corea emettono obbligazioni non a mercato ed interessi fissi eppure li collocano, il Giappone colloca obbligazioni a tasso zero. Quello che bisogna fare è uscire dalla spirale logaritmica degl’interessi composti e dalla contrattazione sul mercato (truccato), NON utilizzando più lo strumento delle obbligazioni statali, che, ce l’abbiamo sotto gl’occhi è uno strumento truffaldino, a cosa servono le obbligazioni, a finanziare lo stato e ad immettere liquidità nel mercato, strumenti alternativi ci sono, c’è ed è la zecca di stato, perchè pagare interessi quando lo stato può (poteva) stampare denaro e non crea inflazione vedi gli usa adesso, obbligazioni a tasso fisso…

  • Borderline Keroro

    In effetti dovrebbe pagare chi ha contratto il debito, chi se n’è giovato.
    ‘fanculo, abbiamo già pagato anche troppo e adesso ne vogliono ancora.
    Questi si fregheranno anche il nostro ultimo centesimo.
    Bisogna prendere esempio dai Sardi, grande popolo, e cominciare a cacciare a pedate chi pretende i nostri soldi. Non una lira in più.

  • Franco

    Vi racconto una cosa:

    Vado in vacanza nel 2008 in una località sarda.
    Nel tornare al chek la fila di francesi e italiani.

    I chel tutti chiusi con le persone dietro che parlavano.
    Tutti si incazzano e io dico:
    Teste di cazzo. Poi lei risponde, che se vuole ci trattiene tutti. L’aereo stava partendo. Io ribatto. Bisognerebbe prenderti per le orecchie.

    Arriva la collega della stazione e prende i miei dati dicendomi che se vuole non mi fa partire.

    Ascotate bene i fannulloni.

    3 anni dopo vengono fatti accertamenti dal pm e ora devo comparire davanti al giudicie di pace per minacce e ingiuria.
    Si rischiano 6 mesi di carcere che se anche saranno pecuniari mi rimarra la fedina sporca per almeno 3 anni.

    Ora l’italia sta fallendo, anzi è fallita, tutti mangiano………..gli omicidi vanno in prescrizione le truffe pure.

    In questo paese PM magistrati e poliziotti vengono pagati per stare dietro a queste cose.
    Bene attenzione che se dite a vostro figlio vi tiro le orecchie rischiate il penale.

    Qui siamo tutti matti. Se apri una P.iva ti uccidono di tasse, se compri una propiretà pure se esprimi un pensiero anche colorito ti perseguitano e ti rubano i soldi

    Bene paghiamo le tasse e manteniamoli questi produttori di economia.
    Pensate che i tribunali sono pieni di queste cause e che non penso sia colpa di questa gente ma dei pm che mandano avanti queste porcate. La gente sfrutta il sistema. Adesso ho trovato un modo per non andare a lavorare.

    Viva l’italia paese di m………

    Franco

    • leonardofaccoeditore

      Non è possibile!!!! Tienimi informato, BASTA CON QUESTE ANGHERIE!!!!!!!! Questi poi massacrano di botte la gente e dicono che si sono rotolati per terra.

      • Borderline Keroro

        Mi ricordo che c’è stata gente che si è suicidata nei modi più strani, roba del genere: “si è sparato alla nuca con un fucile da caccia”.
        D’altronde da uno stato così, cosa può venir fuori?

    • Borderline Keroro

      E sapessi che bella gente gira nelle procure.
      Ci sono PM che pretendono d’aver ragione anche davanti al torto marcio, come i bimbi all’asilo infantile.
      Giudici che pare d’essere all’esselunga con il 3×2 (prendi tre paghi due).
      Ne conosco uno, personaggio di un’arroganza esemplare, che si gloria di essere un antifascista difensore del popolo.
      Se fosse stato lui in Argentina al tempo della dittatura, altro che desaparecidos, ci sarebbero stati i forni.
      Uno stronzo innominabile (per ovvi motivi).

  • Michele Biasi

    Salve a tutti. Seguo con piacere da qualche tempo il vostro blog e trovo davvero interessani i vostri articoli, i quali, in aggiunta alla lettura di opere di esponenti della scuola austriaca, mi stanno appassionando fortemente…d’un tratto ho cominciato a vedere tutto sotto un ottica diversa.

    Mi piacerebbe, però, sapere, dal momento che sul web le informazioni al riguardo sono contrastanti, quali siano le conseguenze di un possibile default. (intendo per i cosiddetti cittadini)

    Grazie e vi auguro di raggiungere sempre maggiori spazi.

    • leonardofaccoeditore

      Intanto grazie mille, soprattutto per essere un ammiratore della scuola austriaca.
      Cosa capiterebbe in caso di default? Diventeremmo tutti più poveri sicuramente (di quanto, dipende dalla ristrutturazione del debito), la vita non finirebbe, ciò che dovremmo sperare è che possa diventare un’occasione per far retrocedere lo tato dalle nostre vite. dalla società civile!

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