In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Non introdurre una patrimoniale capace di sottrarre finanze a chi già ne ha abbastanza significa calpestare il principio di equità sociale e di buon senso, quello che serve all’Italia per uscire dalle secche dell’ipocrisia, che è figlia di un certo modo di vedere e affrontare le cose sempre allo stesso modo. Lavoratori e pensionati mai come in questo momento vanno tutelati e aiutati. Se si usa la mannaia sempre e solo su di loro si uccide l’economia, perché si fermano i risparmi e si bloccano i consumi. Il sistema Paese ha bisogno di ricette altre e diverse rispetto a quelle fornite dal governo Monti. Non capirlo significa non vedere dove sta il problema e perdere tempo.” (O. Diliberto)

Di recente ho notato un aumento delle dichiarazioni che Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI, rilascia e che l’ANSA riporta. Suppongo che la nostalgia dei bei tempi passati in Parlamento stia aumentando; d’altra parte, con la manovra Monti non mancano frecce all’arco di un comunista alla ricerca del consenso (soprattutto) dei delusi dal Pd.

Non c’è ovviamente da stupirsi se un comunista ritiene che la soluzione ai problemi dell’Italia consista nel redistribuire la ricchezza tramite una tassazione che eufemisticamente si potrebbe definire “fortemente progressiva”. Il tentativo da parte di Diliberto di giustificare la mazzata ai patrimoni (che peraltro, ancorché sotto denominazioni diverse, non è comunque assente dalla manovra Monti) con argomentazioni da pseudo economista, però, è più patetico di quando si limita a invocare la lotta di classe.

Non dubito che se si “usa la mannaia” su lavoratori e pensionati “si fermano i risparmi e si bloccano i consumi”, ma affinché gli stipendi dei primi e le pensioni dei secondi continuino ad affluire nelle loro tasche è necessario che le imprese sopravvivano, riescano a competere e a produrre utili.

Già oggi l’Italia non è quello che si potrebbe definire l’habitat ideale per chi voglia intraprendere, perché le risorse lo Stato non solo le pretende con il fisco, ma le risucchia anche con la burocrazia (che è pur sempre un costo). Se lo Stato riducesse la tassazione sui contribuenti che Diliberto vorrebbe tutelare e, senza tagliare un euro di spesa pubblica, decidesse di recuperare il mancato gettito sui contribuenti nei confronti dei quali sono soliti inveire i comunisti, non si risolverebbe nessuno dei problemi che ha l’Italia.

Anche in quel caso si ucciderebbe l’economia, peraltro già da tempo moribonda. Tartassare i patrimoni spingerebbe molte più persone di oggi (e sono già parecchie) a portare altrove i propri denari. Trovo quindi davvero maldestro il ricorso da parte di Diliberto ad argomentazioni economiche per sostenere le proprie tesi, le quali, più che di equità e buon senso, sono intrise di due classici del comunismo: l’invidia e il rancore sociale.

L’ho detto e lo ripeto: credo che se passasse più tempo sui libri antichi (sua grande passione) e meno a parlare di manovre economiche sarebbe meglio per tutti.

 

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Showing 11 comments
  • bloodycat

    Ma non viene in mente a questi simpatici politicanti che se una persona dispone di un lauto patrimonio magari se lo é GUADAGNATO?? La patrimoniale (ho i brividi solo a nominarla!) é solo una tassa sul MERITO di chi sa fare bene il suo lavoro e lo fa fruttare. Non a caso piace a chi non ha voglia di fare un cazzo. Rothbard dove sei???? ;)

    • macioz

      Non solo se lo è guadagnato, se lo è conservato.
      La patrimoniale è la tassa più assurda e odiosa per questo.
      Sui redditi le tasse già si sono pagate in origine.
      La tassa sui patrimoni è una tassa su come ti sei comportato dopo averli guadagnati onestamente.
      Te li sei spese in mignotte e casinò? Buon per te, lo stato non ti tassa.
      Li hai risparmiati per te e i tuoi figli? Peggio per te, lo stato ti punisce. Così impari.

  • Robespierro

    La sinistra vuole depredare, pardon: sta depredando i poveri e la classe media, per arricchire le grandi banche straniere. I capoccioni comunistoidi sono degli snob che parlano di proletariato, classi deboli, operai… ma loro sono dei burocrati snob strapagati che vivono nel lusso, non lavorando, che somigliano alla nobiltà francese pre rivoluzione, per spocchia, arroganza distacco dalla realtà. Che siano corrotti dall’alta finanza predatoria è talmente evidente che accieca: i loro mass media di riferimento sono nelle mani di un capitalista delinquente come de benedetti, i loro uomini di governo prodi e monti sono dipendenti di goldmansachs e qui mi fermo ma basta e avanza per qualificare la sinistra come nemica del popolo e serva del grande capitale.

    • Borderline Keroro

      La sinistra sta solo finendo di depredare.
      E malgrado quello che pensi tu ( :D ironico ) in realtà a sinistra vogliono veramente bene ai poveracci.
      Per questo motivo l’impegno che profondono va nel senso di crearne sempre di più.
      Questo crea un vantaggio competitivo per loro e i loro pargoli.
      Per esempio gente come Ezio Mauro e Michele Santoro (per citarne due) difendono la scuola pubblica, però i loro figli vanno in quella privata (che funziona meglio).
      Meglio istruiti dei figli dei poveracci, i piccoli Mauri e Santori continueranno la tradizione difendendo la scuola pubblica e mandando i figli in quella privata.
      Anche questo mostra come la sinistra sia nemica del popolo.
      Peraltro bisogna però ammettere che Diliberto è coerente con le sue idee comuniste, sbagliate finché vogliamo. Però è coerente.
      E lo stimo di più di un Tremonti che predica bene e razzola male.
      Tremonti… per dire un nome, ma la lista è estremamente molto lunghissima.
      Una lista di gente che colui che ha ispirato il tuo nome saprebbe come trattare.

      • Robespierro

        Border, ho letto poco fa che i figli di veltroni e dalema vivono a NY e sono grandi amici, vivono in usa perchè è li che studiano… la scuola italiana è monopolizzata da comunisti corrotti ed ignoranti, la usano come strumento di propaganda, perfino le maestre elementari tengono comizi senza contraddittorio e creano la forma mentis del compagno perfetto, ovvero un felice servo del partito, un futuro cittadino che pensa di far parte di una elitè di illuminati, invece è soltanto un cretinetti che fa tutto ciò che gli dicono i superiori… riesco ancora a sorprendermi del grado di servilismo dei compagni, vanno perfino a fare la spesa dove glielo ordina il partito, incredibile…

  • lorenzo

    ritengo diliberto un patetico nostalgico del pci e il suo partito l’ala sinistra del partito democratico, ma l’articolo è scandaloso e allineato al pensiero dominante (che guida anche il governo Monti) sull’intoccabilità dei patrimoni dei ricchi e sulla necessità del taglio alla spesa sociale

    • Claudio

      Critichi Diliberto e poi esci con …”pensiero dominante sull’intoccabilità dei patrimoni dei ricchi….
      Lorenzo, scivi qui da mesi ma sembra che non hai ancora capito un cazzo

  • Roberto

    Diliberto era scomparso dai media. Oggi ritorna. Vi prego, è una buona occasione, almeno online, per ignorarlo!

  • massimoconleballepiene

    ma perché nei talk show non vengono mai invitati agricoltori, artigiani, piccoli imprenditori………….? si da spazio a tutti tranne che a loro; solo le cicale possono parlare. forse pensano che le formichine debbano lavorare e basta.
    ho notato che se le formichine protestano le cicale si indignano

    • Roberto

      I talk show sono solo delle pagliacciate per indirizzare ad arte gli argomenti della cosiddetta “opinione pubblica”.
      Non si parla mai di BCE, del 94% di Bankitalia, e del fatto che le manovre economiche presenti e future servono solo a raschiare denaro per nuovi organismi dell’euroburocrazia.

      Agricoltori, artigiani e piccoli imprenditori conoscono la realtà sulla propria pelle, ma purtroppo non la sanno esprimere. Ogni volta che qualcuno finisce in un talk show è capace solo di sfogare la propria legittima frustrazione, e mai di esporre in maniera sintetica e precisa i problemi che affronta.
      Ci sono argomenti fondamentali che rappresentano problemi enormi dei piccoli imprenditori e artigiani, ma sono difficili da spiegare in un talk show rapidamente:

      1- Il pagamento delle tasse secondo il meccanismo di saldo e acconto.
      2- Il calcolo dell’acconto in base al metodo storico.
      3- Le tangenti pagate alle caste di notai e commercialisti per operazioni che in altri paesi si compiono su internet con 2 click.
      4- Il tempo che si perde (e il tempo “pare” sia denaro) tra burocrazia e appuntamenti con gli uomini delle caste.
      5- I versamenti dell’IVA slegati dal principio di cassa, ovvero l’IVA che va versata per fatture non incassate.
      6- I contributi in gestione separata calcolati in dodicesimi…

      …e tanti altri…

    • Al

      La cicala è un parassita narcisista, canta e suona, come ogni buon artista sovvenzionato dallo stato, vuol fare “arte” a spese di chi l’arte sua non se l’è mai cagata!

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