In Aggiornamenti, Anti & Politica

DI LEONARDO FACCO*

Fino a quando il direttore non mi ha chiesto di guardare l’intervista di Fabio Fazio ad Attilio Befera, la mia domenica era trascorsa tranquillamente. Son bastati venti minuti per mettermi di cattivo umore. Da un lato, prostrato come una pianta di rosmarino, il conduttore. Dall’altro, altero come una sequoia, sua maestà delle Entrate Attilio Befera, presuntuoso e strapagato boiardo di Stato.

Ho sperato fino alla fine che il gran ciambellano di Raitre gli chiedesse cose del tipo:

-Ma non si vergogna dello stipendio che prende?

-Con quale coraggio Equitalia pignora le case di chi fa fatica a pagare le tasse?

-Perché mandate cartelle a chi sfora di 4 centesimi i pagamenti?

-Non le sembra che una pressione fiscale pari al 70% – per inciso la più alta del mondo – sia un invito ad evadere le imposte?

Macché, la preoccupazione di “quello che il calcio” non era fare domande, ma invitare il suo ospite a nozze, ottenendo in cambio qualche “grazie” di compiacimento.

Obtorto collo, ho assistito al “Befera-show” della Tv di Stato di Eurasia, che ha mostrato in tutta la sua poliedricità il più famoso dei tronisti del Fisco, che ha vestito, in sequenza, i panni di:

Contabile: “Gli ultimi dati forniti da Monti sul recupero dell’evasione fiscale nel 2011 sono in parte superati: abbiamo superato i 12 miliardi. L’evasione ammonta a 120 miliardi annui, un livello che si è stabilizzato. Anche togliendo la criminalità organizzata e l’illecito, pensiamo a cosa sarebbe l’Italia se avessimo incassato anche solo 50 di questi”. Applausi dei prolet in sala.

Burocrate: “Senza la riscossione è inutile la lotta all’evasione. Equitalia recupera crediti pubblici e si muove solo secondo le leggi, è l’ultima società della filiera di contrasto all’evasione. Cerchiamo di fare attenzione alle misure che vengono applicate anche in relazione allo stato di crisi del Paese. Oggi, non pignoriamo più un quinto dello stipendio a chi è in difficoltà, ma un decimo”. Prolet in visibilio e conduttore ampiamente soddisfatto.

Statista: “Questo governo ha dato segni di normalità: riportiamo la normalità in questo Paese. Certo, era più facile incassare denari attraverso i condoni, e fino agli Anni Novanta era più facile indebitarsi”. Gran sorriso di Fazio, consueta salva di applausi.

Ingegnere sociale: “L’Agenzia delle Entrate sta mettendo a punto un software in fase finale di sperimentazione che permetterà ai cittadini italiani di autocontrollare la corrispondenza fra dichiarazioni dei redditi e disponibilità economiche. Ogni cittadino potrà incrociare quanto spende, quanto risparmia e quanto guadagna. Lo stesso software lo useremo anche noi per i controlli. Costruire fiducia verso il fisco significa costruire la fiducia verso lo Stato”. Compiacimento dei prolet e battimano convinto.

Ipocrita: “Il fisco è a favore della ricchezza non contro. Noi non vogliamo dar vita ad uno Stato di polizia fiscale. Bisogna che il fisco sia visto come buono”. Nemmeno un mugugno deviazionista in sala.

Filosofo: “Pagare le tasse è una questione etica e per me l’etica è un valore assoluto. Inoltre, io che sono cristiano, dico sempre ai miei che dobbiamo essere astuti come serpenti e candidi come colombe”. Ovazione finale e gran spellata di mani generale. Probabilmente, la psicopolizia presente in studio sarà tornata a casa soddisfatta.

Per venti minuti, ho assistito ad un piccolo comizio senza contraddittorio, alla faccia della televisione pubblica che qualcuno vorrebbe pagata col canone. Che ne so, a Befera si poteva ricordare, per parafrasare il mio amico editore Aldo Canovari, che 5000 anni di storia fiscale dovrebbe insegnare agli Italiani alcune cosette del tipo:

-La gran parte degli eventi traumatici della storia furono causati da rivolte fiscali.

-Il cittadino ha il sacrosanto diritto ad opporsi alle rapine tributarie (diritto di appello al cielo di Locke).

-I cittadini di uno Stato si dividono in due categorie fondamentali: 1) I Consumatori di tasse (tax consumers); 2) I Pagatori di tasse (tax payers).

-I primi (tra cui Befera) rappresentano una minoranza composta dai parlamentari, consiglieri regionali e loro clientele, alti burocrati, vertici degli organi istituzionali, amministratori di aziende e agenzie pubbliche e para-pubbliche, di società partecipate. Il loro numero può essere stimato in un ordine di grandezza di 500.000 individui (circa l’1% dei contribuenti).

-I secondi rappresentano circa il 99% dei contribuenti.

-L’evasione è perlopiù effetto dell’abuso del potere impositivo.

-La propensione media all’evasione è direttamente proporzionale alla pressione tributaria.

-La vera causa del deficit non è l’evasione, ma l’eccesso di spesa.

-Quando il limite viene superato, i riscossori delle imposte finiscono per essere rincorsi, insultati e, quando va bene, malmenati.

Avrei ascoltato volentieri le obiezioni di “Nos Beferatus” su questi pochi punti. Pia illusione. Del resto, anziché i Letterman il paese di pulcinella passa i Fazio, così addentro al suo ruolo che ogni volta che il suo dirimpettaio apriva bocca lui sdilinquiva. E a me le coronarie davano segni di cedimento. La vista mi si è persino appannata quando il gran visir della gabella – che orgogliosamente si vanta di fumare sigari italiani – ha citato Francis Bacon: “Il guaio peggiore che lo Stato può passare è quando i furbi passano per saggi”. Ed ha aggiunto: “In Italia, per troppo tempo, i furbi son passati per saggi”.

Chi di Bacon ferisce – direbbe Tontolo – è giusto che di Bacone perisca. Scriveva il filosofo “Generalmente nell’umana natura c’è più stupidità che saggezza”.

A spanne Befera non mi pare un saggio. “Corriggetemi se sbaglio”.

P.S. Dopo aver finito di scrivere questo articolo, ho guardato fuori dalla finestra. Mi son chiesto: voglio vedere  ”che tempo che fa”? Pioveva. Tutto quadrava… governo ladro!

 

* Link all’originale: http://www.lindipendenza.com/befera-fazio-rai3/

 

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Showing 17 comments
  • Giustino Lodico

    Concordo con la frase citata: “La vera causa del deficit non è l’evasione, ma l’eccesso di spesa” – Ecco i miei pensieri:

    Normalmente lo stato dovrebbe incassare le imposte ed erogare servizi. In Italia è diverso, lo stato incassa le imposte, ed eroga servizi (alcuni a pagamento) e privilegi.
    Sono tante le categorie di privilegiati. I 100.000 pensionati d’oro con pensioni annue da 100.000 a 500.000 euro, i baroni universitari settantacinquenni che estendono la cattedra a mogli e figli, i medici che vincono concorsi ad personam, i pubblici dipendenti mai licenziabili, i lavoratori aeroportuali non licenziabili anche se rubano, le corporazioni di tassisti, i dipendenti degli enti inutili, i cittadini delle regioni a statuto speciale che hanno la benzina a prezzi di favore, i dipendenti del comune che non pagano i trasporti pubblici locali, gli avvocati che sono gli unici a guadagnare dalla lungaggine dei processi, i ladri tangentari corrotti e corruttori che non andranno mai in galera perché la giustizia è stata stravolta dall’eccesso di leggi e del numero di gradi di giudizio e dalla possibilità di ricorrere ai cavilli, i falliti cui è stato depenalizzato il falso in bilancio, quelli che acquistano gli attici con vista Colosseo a prezzi di favore dagli enti previdenziali di stato, quelli con l’auto blu, i parlamentari cui paghiamo pranzi cene e messe in piega e in cambio legiferano due giorni a settimana, i dipendenti che timbrano e vanno a fare la spesa, chi usa il volo di stato per portare a spasso la famiglia o la fidanzata, il cittadino che evade in modo sistematico e impunito per il 21% della ricchezza nazionale prodotta, artigiani e dentisti che guadagnano meno dei propri collaboratori occasionali, la casta di notai pochi e strapagati, i notai che si fanno pagare i bolli e poi non li mettono, le agenzie immobiliari che si fanno pagare in nero, segretari comunali che se lavorano metà del tempo in due comuni raddoppiano gli stipendi, compagnie di telecomunicazione poco corrette che operano senza regole, le compagnie aeree monopoliste che impediscono la crescita del settore e l’occupazione, i soci occulti nascosti sotto fondazioni o fiduciarie, chi si fa la casa abusiva, grandi aziende che ricevono sovvenzioni pubbliche e portano all’estero la produzione, politici unicamente interessati a preservare il potere e alle volte collusi.
    Con in più la ridondanza di ruoli e di livelli che immobilizzano la gestione, con due Camere che si palleggiano le leggi, governo regione provincia comune circoscrizione comunità montana ciascuno organizzato in modo non gerarchico e tale che ciascuno che può dire la sua, una miriade di enti di controllo che possono mettere i bastoni tra le ruote e regolamentare in modo indipendente e contrastante, una proliferazione di province che ha portato ad avere millesettecento tra prefetti e vice, la protezione civile che dipende a livello provinciale dal prefetto ma anche dal presidente della provincia, il comune che crea sotto di sé venti società partecipate e altrettanti consigli di amministrazione.
    Lo stato sociale, si dice, ha il dovere di tutelare il più debole e chi ha meno disponibilità, e questo è sacrosanto. Solo che il creare posti di lavoro senz’altro fine che quello occupazionale porta a due problemi: il primo è l’ingovernabilità gestionale dovuta ai ruoli contrastanti; il secondo è che per ogni centro di potere si crea un analogo centro di acquisto, con spesa incontrollata. Ciascuno spende, spreca, eroga favori. E nessuno comanda, nulla cambia.
    Continuiamo così, allora, come si è sempre fatto? Questa volta no, siamo vicini al collasso. La Sicilia è prossima al fallimento e se non tracolla è perché lo stato la finanzia. Ma per finanziare la Sicilia con il mantenimento dei suoi privilegi le altre regioni dovranno tassarsi ed una ad’una si indeboliranno a loro volta, fino al fallimento. Allora i privilegi cesseranno, ma a discapito dell’intera collettività, anche quella produttiva. Le cause di questa situazione? Una incontrollabile esterofilia tutta italiana, con desiderio di produrre all’estero con l’effetto di portare soldi nelle nazioni a basso reddito, la voglia di acquistare beni e servizi all’estero arricchendo solo chi è oltre frontiera, un’immigrazione indiscriminata, la paralisi del sistema infrastrutturale per gli eccessi normativi, l’assenza di Spoil System per l’alternanza al potere, la mancanza di certezza della pena che in più inibisce gli investimenti dall’estero. Il tutto unito ai valori di conversione dell’euro che ha dato un colpo pesante al sistema, con il raddoppio dei prezzi della pizza selvaggia e quindi degli appartamenti e di tutti i beni e servizi, pur mantenendosi inalterati gli stipendi. La forbice tra ricavi costanti e costi in aumento non è una situazione che si possa portare avanti a lungo. Come conseguenza le giovani leve di quarantenni sono disastrate, ed erodono i risparmi fortunatamente accumulati dai genitori in tempi più rosei.
    La politica non si rende conto della gravità della situazione, è interessata a procrastinare se stessa tramite una legge elettorale particolarmente attraente che preservi in parlamento anche i deputati e senatori non eletti ma “di livello”. E in generale gli italiani amano definirsi un grande paese, il paese dell’arte della cultura della cucina dell’industria, e forse non si sono ancora resi conto che nel frattempo qualcosa è cambiato a livello globale. Abbiamo sì costruito le autostrade, ma negli anni sessanta. Abbiamo costruito 600 km di alta velocità da Torino a Roma in quindici anni. I Cinesi li fanno in sei mesi. Se nello stretto di Messina transitano 30 navi cargo, sulla stessa superficie ne passano 100 sotto la Sicilia senza fermarsi, 500 a Rotterdam e 200 a Shanghai. Cina India Brasile e Russia insieme gestiscono il 70% del Pil mondiale, anche Turchia e Polonia sono in netta crescita, per noi l’essere il quinto paese mondiale è solo un ricordo.
    L’unica soluzione, al di là della fuga all’estero o al fallimento del Paese, è quella della tranciatura netta dei privilegi, con riduzione drastica della pensione massima, soppressione degli enti inutili, ed alleggerimento in massa dello stato. E attenzione, questo è paradossale: anche erogando un sussidio di disoccupazione a tutti quelli che non lavorano e non lavoreranno, vi sarebbe beneficio economico per la nazione, in quanto cesserebbe la spesa pazza da parte della miriade di enti.
    Ma leggendo quanto sopra, e chi vuole aggiunga il suo, ci chiediamo: c’è ancora qualcuno in Italia che vuole il cambiamento, anche considerando che su 100 abitanti 6 sono statali (che oggi pure subiscono la congiuntura economia), 27 pensionati poco avvezzi al cambiamento, 16 minorenni non ancora in grado di esercitare il diritto di voto, e 12 evasori?

  • Deciomeridio

    Caro Leonardo Facco.

    Noto che sono diverse settimane che non scrivi le tue scemenze sulla Lega Nord.

    Cosa è successo ?

    Ah ! Capisco !

    Per anni hai descritto Bossi come il cane da compagnia di Berlusconi, avendo venduto il simbolo del Carroccio al cavaliere , mai supportate da documenti se non qualche pezzo di carta straccia da te recuperato in qualche cestino di Via Bellerio.

    Oggi invece Bossi ha mandato a fare in culo il cavaliere facendogli sapere che glifa pena : come si concilia questa arroganza di Bossi nei confronti di Berlusconi col fatto che quest’ultimo sarebbe proprietario del simbolo del Carroccio ???

    Infatti non si concilia e rappresenta la prova del nove che nei tuoi libri hai scritto solo falsità.

    ” Bossi non lascerà mai Berlusconi! Perchè Berlusconi ha comprato la Lega ed il suo simbolo ! ”

    ” Bossi è il cane da compagnia di Berlusconi e non morderà mai più ! ”

    Queste sono le stronzate scritte per anni da giornalisti epolitici di mezza tacca.

    L’ anticomunismo di facciata del Cavaliere è andato a farsi fottere ed ora esso vota COI COMUNISTI da lui tanto odiati, tra una leccata di culo e l’ altra a Mario Monti ed a Bersani.

    Stanno addirittura pensando di fondersi in un Partito Unico che potrebbe chiamarsi INSIEME PER L’ ITALIA !Una ammucchiata con dentro tutti:cani e porci ma soprattutto troie.

    Aveva proprio ragione quel tale che scrisse tanti anni fa : IL PATRIOTTISMO E’ L’ ULTIMO RIFUGIO DEI FARABUTTI.

    Oggi la Lega Nord è la sola forza che si oppone al governo dei Banchieri e della finanza internazionale che il vostro sito contrasta, e giustamente , aggiungo io.

    Nemmeno una parola su Davide Boni.

    Questo ti fa onore in quanto anche tu hai capito che i poteri forti hanno attivato l’ Ufficio Porcate e Colpi Bassi del Tribonale di Milano al solo scopo di cercare di far cadere la Regione Lombardia ed avere così , dopo il colpo di Stato di Monti a Roma ,il pieno controllo del Paese , potendo gestire in tal modo sia la Capitale Politica che quella Economica della Nazione.

    Le recenti accuse a Romano La Russa sono ancora più indicative di questo tentativo di replicare il golpe romano anche in Padania.

    Nel frattempo il governo Monti ha smontato la Riforma federale messa in piedi solo e grazie alla Lega e sta eliminando tutti i provvedimenti di Maroni , dal contrasto all’ immigrazione clandestina alle norme contro il teppismo negli stadi.

    Se i provvedimenti leghisti fossero stati così innocui per il potere centralista romano, non pensi che li avrebbero lasciati stare ?

    Ora l’ unica nota dissonante alla piena affermazione di un governo eterodiretto grazie alla complicità di Giorgio Napolitano ( che andrebbe processato per alto tradimento ) resta soltanto la Lega Nord ed un uomo in precarie condizioni di salute ( come l’ Italia ) di nome Umberto Bossi.

    E in molti lo stanno capendo : soprattutto in quella enorme massa di coglioni che in Padania hanno creduto per anni alle promesse farlocche del piazzista Silvio Berlusconi.

    Ma anche numerosi elettori della sinistra, rovinati dai provvedimenti di Monti e dall’ Euro di Prodi, stanno passando alla Lega.

  • Antonino Trunfio

    Ciao Leo,
    manda a Befera le 11 domande che nessuno gli ha ancora rivolto. Eccole sotto, le ho inviate alla Littizzetto, visto che il suo boss Fazio, da 2 milioni di euro/anno, ha solo recitato le domande che il boiardo di Befera, si era già scritto per se stesso !!!
    ===============================================================================
    1. Egregio Befera, quanto prende lei di stipendio ?
    2. Egregio Befera, corre per caso il rischio di essere licenziato anche lei, o come per un operaio qualsiasi può avvalersi dell’articolo 18 ?
    3. Egregio Befera, dei 12 miliardi di evasione che dichiara di aver recuperato, quando, oltre che predicarlo, darete indietro qualcosa ai pirla cui le avete estorte ?
    4. Egregio Befera, quanti anni di galera darebbe lei a quelli che impongono il pizzo al sud italia ?
    5. Egregio Befera, lei considera un paese normale quello che paga uno stipendio a lei con le stesse garanzie di un operaio metalmeccanico ?
    6. Egregio Befera, il software di cui ha parlato, ve lo ha regalato Bill Gates oppure lo pagherete fra dodici anni a qualche impresa italiana, che nel frattempo sarà fallita perché vi siete “scordati” di pagare le fatture ?
    7. Egregio Befera, ci spiega di che etica parla ? di quella del suo stipendio o di quello che non hanno ormai più i 180 operai licenziati della Mectex di Desio, che è fallita perché lo stato che paga Lei, non ha pagato loro ?
    8. Egregio Befera, ci spiega cosa c’entrano le colombe che sono simbolo di pace, in un paese in guerra ?
    9. Egregio Befera, ci spiega se il serpente che preferisce è il cobra, la vipera o la biscia di roggia ?
    10. Egregio Befera, le hanno spiegato alle professionali che ha frequentato, che può capitare prima o poi di incontrare qualcuno cui non sono ancora evaporati i neuroni, come invece capita facendo i presentatori Rai ?
    11. Egregio Befera, le hanno spiegato all’università se l’ha frequentata, o in qualche madrasa statale dove ha imparato la dottrina del suo dio stato, che prima o poi, quei pochi cui non sono evaporati i neuroni, non Le faranno l’intervista col microfono, ma l’accompagneranno alla frontiera a calci nel sedere ?

  • Antonino Trunfio

    grande Leo…
    il boiardo di stato e il cerebroleso di Rai,
    finiranno nell’acido solforico, l’unico liquido che non sporcano.

  • rik

    X Leo: leggendo un testo sulla biosfera,gli ecosistemi e la catena alimentare,ho dovuto constatare quanta similitudine ci sia tra le caratteristiche della sfera biologica e quella socioeconomica e politica della societa’ umana. Infatti in un ecosistema si distinguono produttori,consumatori e decompositori,legati da una catena alimentare a ciclo chiuso,cosi’ come nel mondo dell’attivita’ umana ci sono i produttori e consumatori primari,ovvero coloro che lavorano e producono – cioe’ tirano il carretto;dopo di loro ci sono ,purtroppo,i consumatori secondari,cioe’ tutti i parassiti di cui ne abbiamo ampia conoscenza che sfruttano i primi e poi ci sono i decompositori ovvero la categoria dei politici e dei burocrati che stabiliscono le regole ai produttori e consumatori primari,affinche’ alimentino continuamente l’ecosistema.Ecco: Befera e Fazioogniuno nei propri ruoli,fanno parte dei consumatori secondari.Convenendo che questo” ciclo” della vita non e’ il moto perpetuo, spero che prima o poi la legge del forcone intervenga a spezzare e a rivoluzionare una catena alimentare che quotidianamente contiene i germi endemici del dell’ inedia.generale.

  • Dexter

    Ottimo articolo, io non sono riuscito a vedere tutto il comizio dell’immondo Befera perché mi stava mettendo di cattivo umore e avevo voglia di passare la serata in tranquillità.
    Befera dice: “pensiamo a cosa sarebbe l’Italia se avessimo incassato anche solo 50 mld di questi”. Si pensiamoci bene…sarebbe un’Italia con i cittadini più poveri e lo stato più spendaccione ! Anche un tombino capisce che se i presupposti 120 (o 50) miliardi sono nelle mani dei cittadini, questi vivono meglio che se i 120 MLD fossero nelle casse dello stato.

    Poi mi è venuto in mente ciò che sta succedendo nella mia città, dove è appena stato finito di costruire il carcere nuovo, ma i lavori non sono mai stati pagati. L’apertura è prossima. Il fabbro, un artigiano con qualche dipendente che abita vicino a casa mia gli ha fatto le finestre per 60.000 €. MAI PAGATO. Naturalmente la fattura è stata rilasciata, ed immagino che presto sarà costretto a versare l’iva e altre tasse per soldi mai incassati.
    Mi chiedo se FAZIO non si faccia schifo, o se abbia un minimo senso della dignità. A cosa serve fare interviste in ginocchio ????

    • scaramuzza primo

      sarebbe “forte” adesso se quel imprenditore non ce l’ha fa e finisse nello stesso carcere perche non e riuscito a pagare le tasse, perche evasore!!!

      veramente l’italia ultimamente lascia molto desiderare…

  • mario

    Un articolo azzeccato (come sempre) da diffondere in tutte le scuole di ogni odine e grado.
    La solita storia dei parassiti (quelli veri) contro i Produttori di ricchezza… ed il popolino che batte le mani con la complicita’ e la compiacenza dei giullari del mainstream.
    Saluti
    Mario

    • leonardofaccoeditore

      Grazie mille!

  • scaramuzza primo

    piu che colomba e serpente… direi sciacallo e squalo

    • Antonino Trunfio

      nè colomba, nè serpente e neppure sciacallo o squalo, che il regno animale si ribellerebbe. Solo come direbbero a Napoli : omm e’ merda

  • Antonino Trunfio

    POSTATO IERI SERA QUI, ALLE 21.21 mentre guardavo il canale 28 del digitale terrestre la trasmissione “I passi dello spirito”. Molto meglio, ve lo assicuro.

    “Il boiardo di Befera, stasera in perfetto stile Propaganda del Furher, si presenta da quel gran simpaticone da 2 milioni di euro l’anno di Fazio, a RAI 3.
    Non posso dirvi quali idiozie abbia potuto leggere per domande che gli hanno scritto, quel cerebroleso di Fazio
    nè tanto meno cosa abbia potuto recitare per risposte quel parassita di Befera.
    Ma 2 cose sono certe : Regia e Copione
    1. Regia : il governo del pirla di Monti e dei partiti che gli stanno dietro tutti da destra a sinistra
    2. Copione : aggiungere vasellina fresca all’ano del popolo beota per sopportare il resto di altri sacrifici, altri tagli, altre criminali idiozie
    AMEN

  • rik

    caro Leo: la prima domanda sull”stipendio ” di Befera,non poteva essere formulata,poiche’ Fazio dovrebbe essere lui stesso a vergognarsi in prima persona,visto che il suo”onorario” e’ molto piu’ alto di quello del suo ospite.Il fatto piu’ trgico o negativamente comico e’ il comportamento degli iloti presenti in platea,che hanno versato l’unico orfano,neurone in loro possesso al lavaggio cerebrale ormai continuativo su gran parte dell’informazione nostrana.Questa massa di cerebrolesi purtroppo risulta in aumento per la felicita’ di Befera & c,ignorando di finire alla fine in pentola come i capponi di Renzo.Preciso inoltre che non essendo forse piu’ aggiornato sul t.u. della riscossione,anni fa non era possibile pignorare ne’ un quinto ne’ un decimo della pensione minima Inps,mentre ora si puo’;l’interesse di mora era fissa al 6% del debito di imposta mentre ora fra more,spese,e voci diverse,il debito e’ in progressivo aumento in base al tempo occorso per il saldo;sui beni strumentali indispensabili per l’attivita’,non veniva effettuata alcuna azione esecutiva:il buon senso e quello del rispetto che bene o male,cercava di non soffocare nessuno,e’ stato sostituito dalla persecuzione,da interessi esorbitanti il cui obiettivo e’ l’esclusivo arraffo.

  • Roberto Porcù

    La Tv di stato regge il sacco all’esattore di stato: dov’è la notizia?
    Mi dispiace per te Leo che te la sei sorbita.
    Il 29 marzo io percorrevo una dritta strada extraurbana dove però c’è il limite dei 50 Km/h (?) ed alla mia sinistra vedevo due vigili appostati con il cavalletto del laser.
    Mi comportai allora come al mio solito rallentando al massimo e curando di non farmi sfuggire un autista del senso opposta senza segnalargli con il lampeggio il pericolo imminente.
    Chi proveniva dall’altra parte lampeggiava a me ed io interpretai ciò come un ricevimento del messaggio, invece di coppia di vigili ce n’era una seconda nel mio stesso senso di marcia.
    Dopo il controllo di tutto quello che c’era da controllare, una multa per me da 39 € ed un punto in meno sulla patente per uso improprio del lampeggio.
    Questo per dirti Leo che la tassazione non è al 70 % come affermi, ma i “tax payers” devono pagare e basta, senza che ci sia alcun limite.
    Lo stato taglia agli enti locali e loro tassano autonomamente: mi piacerebbe sapere quanto nel costo dei carburanti influisce la guerra di Abissinia o l’alluvione del Polesine e quanto le multe e le addizionali locali.
    Ti assicuro che da parte mia, se mi dovesse capitare di assistere ad un’aggressione di alcuno da parte di una banda di malfattori, sicuramente non mi girerei dall’altra parte ed anche a costo della vita farei il mio dovere di Cittadino.
    Analogamente, quando mi capiterà di incrociare altri gabellieri appostati, sicuramente farò di tutto per aiutare le loro potenziali vittime a mettersi in salvo.
    In merito a Befera, Fazio e Banda Bassotti, l’aneddoto del popolo che mugugna, ma comunque paga, sicuramente tu già lo conosci.
    Necessario è che qualche disperato provveda a far scorrere il loro sangue, le chiacchiere ed i mugugni sono inutili, ma la disperazione aumenta e così le mie speranze.
    Sicuramente conoscerai anche la favola del Re nudo, io penso che se i “tax payers” vedessero che i “tax consumers” hanno il sangue dello stesso colore e che anche loro possono finire orizzontali nella loro merda, le cose cambierebbero.
    Accidenti se cambierebbero!

    • CARLO BUTTI

      L’incresciosa vicenda della multa per “abuso di lampeggiamento” dimostra, come ho sempre pensato, che le Polizie Locali sono il peggio del peggio. Spesso sono anche armate e sparacchiano a casaccio. Tornino a chiamarsi Vigili Urbani, con il manganello e la pistola ad acqua, e la smttano di fare i Rambo.

  • FM

    Io per fortuna non ho visto quella robba.
    Se lo avessi fatto avrei i conati di vomito con il logo equitalia
    Al rogo befera e fazio (dificile fare più schifo di befera, ma fazio ce l´ha fatta)

    FM

  • Borderline Keroro

    Bravo, bell’articolo.
    Fortunatamente io non sono obbligato a guardare Fabio Fazio il fazioso (che mi sta sulle palle) nemmeno quando intervista Befera (che mi sta sì sulle palle, ma meno di Fazio. E non è un complimento a Befera).
    A presto

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