In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Non ho esitato ad accettare l’incarico di premier quando mi è stato proposto, ma è doloroso per il governo imporre pesanti sacrifici e per i cittadini compierli.” (M. Monti)

A qualcuno il tono e le espressioni usate da Mario Monti nelle conversazioni con i suoi interlocutori piacciono tanto; a me sono sempre risultate indigeste, fin da quando predicava dal pulpito del Corriere della Sera e non da palazzo Chigi. Ho sempre individuato un tasso di ipocrisia ben superiore alla media in quel suo modo di porsi finto cordiale; e, in effetti, in quelle rare occasioni in cui qualcuno osa muovergli delle critiche, Monti non la prende affatto bene. Dopodiché intervengono giornalisti allineati (uno a caso: Stefano Folli su giornali e radio confindustriali) a bacchettare chi ha avuto l’indecenza di mettere in discussione il perfettissimo presidente del Consiglio, il nostro salvatore (qualcuno si trattiene a stento dal mettere la esse maiuscola, cosa che il diretto diretto interessato gradirebbe, pur fingendo di schernirsi).

Data questa premessa, potrete immaginare lo stato d’animo che mi ha provocato la lettura di questa dichiarazione rilasciata da Monti al Washington Post. Credo di non allontanarmi dal vero se ipotizzo che gran parte dei suoi concittadini si sentano presi per i fondelli leggendo dichiarazioni del genere. Magari mentre sono a un distributore di benzina o attendono di sapere a quanto ammonterà la rata di dicembre dell’IMU.

Non si tratta, credo, di mettere in discussione la necessità di tentare di sistemare i conti pubblici. Ma quale dolore dovrebbe aver provato Monti?

Ciò detto, che i sacrifici debbano sempre essere fatti mediante aumenti di tasse invece che mediante tagli di spesa non è affatto scontato. Ma, a parte la riforma delle pensioni, di tagli veri e strutturali non se ne sono ancora visti. Qualcuno ha più sentito parlare della riduzione del numero dei parlamentari e delle loro indennità? Io no.

Ovviamente Monti e i suoi acritici sostenitori archivierebbero il mio punto di vista alla voce “populismo”, termine con il quale ormai si liquida ogni argomentazione che metta anche solo minimamente in discussione l’operato del governo e delle istituzioni comunitarie. Monti stesso ha auspicato che si tenga un vertice per fare “manutenzione psicologica” in merito al progetto europeista. Qualcosa che a me suona molto come lavaggio del cervello. Ma guai a dirlo.

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Showing 5 comments
  • ANTONINO TRUNFIO

    “I guai del mondo cominciano quando la gente non ride più” questa è del grande Vinicious De Moraes pronunciata durante un concerto con Toquino prima di cantare “A tonga da mironga”.
    https://www.youtube.com/watch?v=2S4al9TVQqk&feature=plcp
    https://www.youtube.com/watch?v=6V3MhWXde3g&feature=plcp

  • ANTONINO TRUNFIO

    RIPUGNANTE. E’ L’UNICO AGGETTIVO CHE MI NASCE SPONTANEO

  • Nicola Albano

    Credo, che quest’uomo sia un sadico…. davvero credo che nella camera da letto con la moglie usi la frusta, ma il vero orgasmo lo provi quando firmi qualche decreto con aumento di tasse o accise varie, già me la immagino l’orgia ministeriale nel consiglio dei ministri, lui, Grilli, Passera, la Fornero e dietro il buco della serratura che si masturba quel tizio losco di iniquitalia. Proprio un governo porno. Non c’è niente da fare… serve la ghigliottina.

  • Roberto Fedeli

    Condivido tutto, devo dire che il lavaggio del cervello è già riuscito. Mentre tiravo giù tutto il calendario verso l’ipocrita monti, un mio collega di lavoro osannava il suo operato. Ho chiesto di spiegarmi cosa avesse fatto per meritare le sue gratitutini, naturalmente non è riuscito a spiegarmelo. Senza che vi racconti l’arrampicata sugli specchi, egli ha solamente confrontato la voce del potere prone verso questo essere rispetto alle politiche o ai precedenti presidenti.

  • Stefano Nobile

    Eccheccazzo, sanguina sempre il cuore a tutti quegli stronzi che ci spremono come limoni.
    Sì, a me personalmente Monti fa girare le palle, qualsiasi sua manifestazione abbia luogo.
    Sì, mi sento preso per il culo.
    No, non ho sentito nemmeno io parlare di riduzione di spese, anzi, oserei dire che probabilmente cercheranno di aumentarsi gli emolumenti, infatti c’è la crisi e le spese crescono…
    Matteo Corsini è sicuramente un populista, se populista significa essere incazzato per quanto esposto sopra. E siamo almeno in due.
    La manutenzione psicologica sul progetto europeista, però, io non la vedo come un lavaggio del cervello.
    E’ un vero e proprio espianto.

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