In Anti & Politica, Economia

DI GIUSEPPE SANDRO MELA*

I problemi sono come i pesci. Se ci si cincischia e ci si balocca troppo senza affrontarne la risoluzione alla radice, dopo un po’ di tempo marciscono e diventano irrisolvibili.

Chiunque avesse sperato che questa Grande Depressione potesse essere risolta senza un totale cambio della struttura socio-economica nazionale ha preso un abbaglio galattico.

Ne usciremo tutti immiseriti, anche coloro che al momento attuale si sentono in una botte di acciaio.

Il nodo è uno ed uno solo: una produzione oberata da una tal pletora di leggi, decreti, circolari, normative che non riesce più ad essere competitiva. Morta la produzione, muoiono anche tutti coloro, burocrati e funzionari della pubblica amministrazione, che avevano l’incombenza di sottoporla a tutte le leggi e regole, e che lo fecero con spietata severità. Senza produzione verranno a mancare le risorse anche per i loro stipendi.

Un esercito in zona operativa deve pur avere qualche fantaccino al fronte: non può essere costituito solo da furieri ed addetti alla logistica.

Oggi arrivano i prima dati raccolti su 2,322 aziende operanti nel settore turistico.

Ad un calo di presenze italiane del -9.6% a/a si assomma un decremento del -4.5% per gli addetti a tempo indeterminato e del -7.0% per gli addetti a tempo determinato, sempre su base annuale.

Altri quattro anni così ed il comparto turistico sarà dimezzato, e con esso la relativa occupazione, sia quella full-time sia quella part-time.

Si configura così un problema severo: dove potranno andare a fare le ferie i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sopravissuti alla Grande Depressione?

Eppure i rimedi sarebbe facili, banali. Deregolamentare la filiera lavorativa e dimezzare le spese dello stato.

Senza far ciò si continuerà a vivere questa immane ingiustizia: le attività produttive chiuderanno una dopo l’altra, i dipendenti saranno semplicemente licenziati, mentre i dipendenti delle pubbliche amministrazioni continueranno, almeno fino a tanto che ci sarà un centesimo disponibile, a vivere da nababbi, novelli satrapi.

É il crollo della società postulata dai così detti illuministi.

«Liberté, Égalité, Fraternité».

Ma quale libertà economica può sussistere schiacciata da più di 430,000 tra leggi, decreti, normative e via quant’altro?

Ma quale eguaglianza c’é là dove i poveracci addetti alla produzione rimangono senza lavoro e senza pane mentre i signorotti della pubblica amministrazione se la spassano alla grande alle loro spalle?

«Fraternité»?? Ma quale caspita di fraternité dimostrano quei bonzi nei confronti degli addetti alla produzione?

E per aggiungere menzogna a menzogna, chiamano il sistema odierno “capitalismo“, ossia un sistema nel quale non dovrebbe esserci nessuna, ma proprio nessuna legge, normativa etc. dello stato in economia!

E poi gli illuministi si lamentavano del medioevo!

 

 

*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2013/02/turismo-presenze-9-6-aa-occupati-t-i-4-5-e-t-d-7-0-aa-quattro-anni-cosi-ed-inizia-lera-della-miseria.html

 

 

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Showing 8 comments
  • Maverick

    La colpa non è degli illuministi, caro mio! Lascia stare chi ha rappresentato un vero faro di luce nel buio di tanta storia dell’umanitâ. Libertá, uguaglianza e fraternitá sono principi bellissimi ed oggi più che mai validi. Il problema è il fallimento della rappresentanza democratica. Siamo tornati in dittatura. Dittatura dei politici e, di conseguenza, dello Stato e della finanza. Sinchè i politici potranno vendersi, il volere dei cittadini verrá reso impotente. Per riappropriarsi di questo diritto, debbono essere create forme di democrazia diretta (referendum frequentissimi, mandati brevi e super controllati, elezioni ogni tre anni, massimo due mandati, eccetera, eccetera). Quando i rappresentanti dei cittadini eseguiranno i voleri di questi ultimi, le cose andranno molto, molto meglio. Oggi i politici si vendono al miglior offerente.

    • Cuba per sempre

      Lascia perdere…questi hanno solo la fissa del dipendente pubblico -male di tutti i mali – e della libertà che manca nel mondo perchè non gli lasciano piantare i semini di plastica su cui crescono gli zecchini d’oro.

  • Caterina Caloni

    Avete mai lavorato sui budget delle strutture alberghiere? Conoscete i Channel manager? Sicuramente avete prenotato un’offerta su Booking o Expedia? Be’ quell’offerta serve solo per creare cash flow e dunque sopravvivere…..Ma e’ un perdere tempo spiegare queste dinamiche per chi non e’ del settore e non conosce la vera realta’ e i costi. Almeno abbiate la decenza di tacere…

    • Nico

      Puo’ sforzarsi di spiegare Lei che e’ illuminata di conoscenza.

  • Il Re è Nudo

    …”Ma quale eguaglianza c’é là dove i poveracci addetti alla produzione rimangono senza lavoro e senza pane mentre i signorotti della pubblica amministrazione se la spassano alla grande alle loro spalle?”…
    Perchè i signorotti-padroni che hanno sffruttato i poveracci lasciandogli un’autonomia economica di pochi giorni – a differenza a loro – se la passano male come questi ultimi??
    Hai dimenticato di citarli perchè dai per scontato che siano assimilabili ai poveracci oppure sono una casta a parte che non ha leggi, ne regole e nessuna responsabilità a prescindere??

  • vittorio

    Si, ho letto proprio oggi questa notizia data dalla federalberghi per bocca del suo presidente, il quale chiede che la politica intervenga. Caro presidente, cominciate voi e spiegatemi perchè una stanza a febbraio costa 70 euro, a luglio 95, ad agosto 150 per poi tornare al prezzo di febbraio?

    • Nicola

      Il prezzo è sempre giusto…

    • fabio

      confermo che il problema non sta nelle oscillazioni di prezzo, a las vegas variano del 100% anche nell’ambito della stessa settimana.

      Il problema sono le troppe tasse su aziende e lavoratori che spingono in alto i prezzi facendo fuori chi non ha margini di reddi totali da reggere il peso della tassazione.

      E lo stato cerca tasse altrove: avete visto quante crociere negli ultimi anni? Pure quelle pagano enormi tasse turistiche.
      Le località turistiche sono letteralmente lultima spiaggia per la tassazione: roma, firenze, venezia sono viste solo per le tasse che potrebbero generare.
      Anche per questo l’8per mille viene girocontato alla manutenzione di chiese e palazzoni storici al centro di queste città

      Ci ritroviamo a lavorare da tutt’italia per lustrare la passerella dei turisti che portano soldi ad alitalia, aeroporti, porti alberghi della chiesa e grandi proprietari immobiliari complici dei politici.

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