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IVADI REDAZIONE

L’aumento dell’Iva costerà 349 euro a famiglia. L’incremento dell’imposta va cancellato, non rinviato a settembre. Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, secondo cui spostare di due mesi il passaggio dal 21% al 22% dell’Iva sarebbe ”una catastrofe” perche’ gli effetti non vengono cancellati ”ma solo posticipati di qualche settimana”.

Il problema, quindi, non sarebbe risolto. Per Rienzi ”questo rimpallo di dichiarazioni su spostamenti e rinvii vari del provvedimento, rappresenta una presa in giro per i cittadini, chiamati a pagare di tasca propria l’aumento dell’Iva”.

Anche in caso di rinvio a settembre, infatti, secondo il Codacons i consumatori si ritroverebbero a pagare una stangata pari a 349 euro annui per un nucleo familiare di cinque persone, con un aumento dell’inflazione dello 0,64%. ”Per questo l’aumento Iva va cancellato definitivamente, e non rinviato a settembre”, conclude Rienzi.

Infine, non fosse bastato il calo dei consumi causato dall’ultimo aumento Iva, ciò che si prevede sarà un ulteriore minore gettito per le casse dell’erario e l’espansione del mercato informale.

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Showing 3 comments
  • fabio

    veramente si parlava di aumentare l’iva al 23%

    e penso sia vero: pensateci, che ci farebbero con un solo punto percentuale? Ora che hanno iniziato gli aumenti ed abituato le aziende a modificare i software di contabilità, perché non continuare?
    ed oltretutto la ciccia da spolpare è divisa in pari quota (arrotondo) al 40% tra l’aliquota del 10 e del 21, solo il rimanente 20% d’imponibile ricadenell’aliquota del 4%.

    quindi, a pari (catastrofico) risultato, l’aumento sarà dal 21 al 23%
    oppure dal 21 al 22% + dal 4 al 5%

    invece di tartassare la società civile, cominciare a sfanculare la società militare nooo?
    licenziare le forze armate di aria, mare e terra noo???

  • William

    Hai ragione. Non rimane che andarcene. Ma dove?

  • William

    Beniamino Moro Direttore della facolta di economia all’università di Cagliari ha pubblicato un editoriale nell’Unione Sarda del 22Giugno 2013 intitolato: “L’aumento dell’IVA aggraverà la crisi”.

    Nell’articolo asserisce che l’aumento dell’IVA dal 20% al 21% decretato nel 2011 per cui si sperava un aumento di gettito di 4 miliardi ha di fatto portato ad una riduzione degli introiti dello stato nel 2011 di 1 miliardo nel 2012 di 5 miliardi e nei primi 4 mesi del 2013 di 2,3 miliardi per una totale riduzione degli introiti rispetto al previsto di 12,3 miliardi.

    Nel resto dell’articolo entra in merito dell sicura riduzione di gettito dal nuovo aumento dell’IVA e infine propone una riduzione della spesa pubblica.

    Se anche Beniamino Moro che non è certamente Austriaco propone tagli della spesa pubblica, anche se si è guardato bene dal proporre tagli di stipendi e pensioni, cosa c’è da capire che questa è l’unica strada per sperare di evitare il crollo totale.

    Un punto interessante dell’articolo è che Moro effettivamente asserisce senza dirlo che siamo nella parte discendente della Laffer Curve (più tasse meno introiti) curva che la sua scuola asserisce essere screditata.

    A questo punto forse è meglio un crollo totale e default per poter ricominciare da zero.

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