In Anti & Politica, Libertarismo, Varie

faccodi LEONARDO FACCO

Ricordate quando uno stupido politico “libberale” impose per legge lo sconto massimo al 15%! La LEONARDO FACCO EDITORE se ne sbatté altamente e lanciò L’OFFERTA FUORILEGGE, per ribadire che alle leggi stupide non si deve badare, non vanno rispettate. Ignorare lo Stato (idiota e ladro) è un dovere morale, ci ha insegnato Herbert Spencer Herbert, uno dei più noti filosofi dei suoi tempi, che ne la “legge dell’eguale libertà” diceva: “ciascuno può rivendicare la massima libertà di esercitare le proprie facoltà compatibile con il possesso di una analoga libertà di ogni altro uomo”.

La mia scelta di vendere pacchi di libro con sconti superiori al 60% fece arricciare il naso a qualche libberista schizzinoso, ma non ai lettori (il consumatore, il cliente, colui che paga e deve essere libero di scegliere insomma). Ovviamente, respinsi al mittente le accuse degli schizzinosi.

Oggi, un amico, mi segnala la seguente notizia, tratta da l’Eco di Bergamo: “Non è concorrenza sleale la vendita di libri con sconti superiori al 15%. Lo ha stabilito Angelo Tibaldi, giudice del tribunale civile di Bergamo, che ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dalla società Borgo srl che gestisce in franchising i due punti vendita di Bergamo e Curno della catena «Il libraccio». Quest’ultima, per tutelarsi contro quattro società della grande distribuzione (Auchan, Coop, Iper Montebello e Carrefour), ha avviato una controffensiva giudiziaria in diverse città, che finora aveva partorito decisioni in controtendenza con quella del giudice di Bergamo. A Monza e a Torino, infatti, il tribunale ha accolto il ricorso d’urgenza, disponendo provvisoriamente il provvedimento inibitivo. In pratica, i punti vendita delle 4 società in quelle due province hanno dovuto adeguarsi e contenere gli sconti sotto il 15%.  Il giudice Tibaldi ( a cui plaudo!!!) ha respinto il ricorso del Libraccio. Bene, c’è un giudice a BER…GAMO!

La libertà vince, ma ci vuole rigore teorico e un pizzico di coraggio. Il resto è paranoia dei filosofi de noantri e quaquaraqua statali. Le loro chiacchiere stanno a zero.

 

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Showing 4 comments
  • fabio

    avevi ragione Leonardo, come al solito! :-)

    • leonardofaccoeditore

      Non so se avevo ragione, so che avevo il diritto di fare quel che volevo nel vendere i prodotti della mia azienda! Il mio dovere era quello di soddisfare i consumatori, non di rispettare una norma demenziale. ;-)

      • Liberty Defined

        Ben detto e soprattutto ben fatto!

  • firmato winston diaz

    Dice la legge che sono scontabili oltre il 15 “libri pubblicati da almeno venti mesi e dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultimo acquisto effettuato dalla libreria o da altro venditore al dettaglio”, che cazzo vuol dire, di preciso? che la libreria non deve aver affettuato nessun acquisto di nessun libro negli ultimi sei mesi? cioe’ che deve essere ben oltre il fallimento? se la lingua italiana della legge e’ la stessa che parlo (piu’ o meno) io, della legge capisco questo!
    A richiederne l’applicazione e’ comunque “il libraccio” che se non erro e’ una grossa catena del gruppo feltrinelli specializzata in vecchi remainders e fondi di magazzino fuori catalogo… evidentemente vogliono l’esclusiva di poter vendere con sconto libero solo i loro libri comprati a prezzo di macero.
    In francia comunque se non erro lo sconto e’ addirittura vietato tout court, e in germania ci andiamo vicini se non ricordo del tutto male.
    I libri comunque in genere hanno subito con l’entrata nell’euro un aumento di prezzo di copertina fenomenale, prima un brossura da 10.000 lire lo si rigirava mezz’ora fra le mani prima di decidere l’acquisto, adesso 20 euri di prezzo, cioe’ il quadruplo, cioe’ 40.000 lire un’enormita’ da truffa, sono normali. E’ proprio vero che l’euro ci ha salvati dall’inflazione? Come cazzo la calcolano?
    Secondo me in questo caso l’aumento vertiginoso dipende dal fatto che mentre 10.000 lire comprendevamo intuitivamente che fossero soldi, per quanto vituperatissime lire, gli euri, almeno per chi non e’ giovanissimo, solo solo pezzi di carta da buttare, come tali senza valore.

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