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Finalmente-Sposi-...LETTI PER VOI

Il governo spagnolo ha deciso di privatizzare nozze e divorzi, approvando un disegno di legge secondo cui sarà possibile sposarsi e sciogliere il matrimonio ( in Spagna dal 2005 è possibile farlo dopo 3 mesi e senza fornire ragioni ), davanti a un giudice del Registro Civil (l’Anagrafe spagnola) oppure da un notaio. Il costo sarà fisso a 95 euro; tuttavia per divorziare a pagamento, bisognerà che i coniugi vogliano separarsi in modo definitivo consensualmente e non ci siano figli minori o disabili. Inoltre non sarà più obbligatoria l’assistenza degli avvocati alle parti (con conseguenti risparmi di parcelle).

Per contrarre matrimonio non si dovrà più fare la fila e la celebrazione potrà avvenire ovunque, poiché il notaio sarà libero di spostarsi dove gli sposi vorranno convolare a nozze . Poiché nel 2012 si sono sposati 168 mila spagnoli e divorziati di mutuo accordo altri 63 mila, il giro d’affari generato dalla nuova legge per i notai potrebbe essere notevole ed in più ci sarà il non irrilevante effetto di decongestionare i tribunali.

La misura é certamente efficiente dal punto di vista dei consumatori (nubendi e divorziandi). Prima di tutto si dà libertà di scelta. La coppia potrà scegliere un professionista di cui si fida, piuttosto che affidarsi a uno sconosciuto giudice del Registro Civil (in Italia, per sposarsi, ad un consigliere comunale magari mai visto prima. La scelta del prete, ovviamente, é libera).
Inoltre la concorrenza fra notai farà sì che emergeranno coloro i quali si faranno la reputazione di essere più bravi, veloci e sensibili, qualità quest’ultima tanto più utile soprattutto in caso di divorzio. In Tribunale si può capitare con un giudice lento o veloce, intelligente e comprensivo oppure ottuso ed atarassico e naturalmente nessuno può farci niente. La tariffa fissa potrebbe risultare uno svantaggio, come sempre accade per i prezzi imposti: meglio sarebbe stato prevedere almeno dei minimi e dei massimi entro i quali lasciare la libertà ai notai di farsi pagare a seconda della loro abilità e del gradimento dei clienti.

Questa norma, puramente razionalizzatrice, potrebbe essere introdotta velocemente anche in Italia, dove peraltro il problema della congestione dei tribunali é ancor più grave. In fondo, quando si abolì l’omologazione della costituzione delle società di capitali da parte dei giudici, lasciando tutto il processo in mano ai notai, si sveltirono le pratiche, si liberarono da pesi inutili i palazzi di giustizia e non si registrarono inconvenienti di alcun genere.

Introducendo una simile legge nel Belpaese (estesa ovviamente alle separazioni), però, credo che si dovrebbe approfittare della gioia dei notai chiedendo qualcosa in cambio. Benché sembri ormai impossibile in questo momento storico liberalizzare completamente la professione, se i nostri notari dovessero gestire qualche centinaio di migliaia di pratiche in più all’anno, perlomeno se ne potrebbe raddoppiare il numero, da 4000 a 8000. Le pratiche sarebbero più veloci, la concorrenza migliorerebbe il servizio, i consumatori sarebbero contenti, la classe notarile aumenterebbe il fatturato e i giudici potrebbero concentrarsi su questioni più complesse.
Liberalizzare conviene sempre.

di Alessandro De Nicola – Tratto da http://daskapital.blogautore.espresso.repubblica.it/

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Showing 5 comments
  • fabio

    in spagna hanno l’illustre precedente del famoso patto prematrimoniale tra Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, il famoso Tanto monta monta tanto.

    splendido articolo di Alessandro De Nicola, se non sbaglio bravissimo presidente dell’Adam Smith Society per l’italia.

  • Riccardo

    In italia non succederà mai, ma del resto, se è vero amore, a che serve sposarsi?
    Poi riguardo i notai, la tariffa dovrebbe essere molto più bassa, visto tutti i protezionismi della categoria.

  • Liberty Defined

    Nessuno che si risente per via del costo fisso a 95€? Ma come, nel paese della progresività fiscale in costituzione perchè non punire i ricchi cattivi anche nel divorzio? In fondo se sei ricco sei uno che ha rubato e soprattutto devi essere tassato per il bene comune… :-)

  • R.V.

    E sopratutto ci vorrebbe l’istituzione dei patti prematrimoniali, veri e propri contratti con i se e i quando e i quanto. E lo dice uno culturalmente fortemente tradizionalista e conservatore seppur politicamente e giuridicamente liberalissimo!

    • FrancescoPD

      ..esatto, fai prima ad ammazzarla, con 7/8 anni di buona condotta te la cavi con meno rogne…:)

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