In Libertarismo, Varie

ROTHBARDDI GUGLIELMO PIOMBINI

Murray N. Rothbard (1926-1995) è stato il maggior esponente del pensiero anarco-capitalista americano. Economista di scuola austriaca, allievo del grande Ludwig von Mises, la sua immensa opera spazia anche nella filosofia, nella storia, nella politica, e ha come filo conduttore la riflessione sulla libertà individuale.

Molti oggi ritengono che Rothbard sia da annoverare tra i massimi pensatori sociali del XX secolo. Del tutto meritatamente il giornalista francese Guy Sorman lo colloca tra I veri pensatori del nostro tempo nella sua raccolta di interviste uscita nel 1990. La bellissima intervista a Rothbard qui contenuta, intitolata “Lo Stato è un furto!“, permette di farsi una prima idea della radicalità del pensiero di Rothbard.

Leggere Rothbard è infatti un’esperienza emozionante che può cambiare per sempre il modo di vedere il mondo. Oggi studiare le sue opere è diventato molto più facile rispetto all’epoca in cui era ancora in vita, grazie alla grande reperibilità di libri in italiano e in inglese, e ai numerosi scritti presenti in rete. Da dove cominciare, però?

Il testo fondamentale è Per una nuova libertà. Il manifesto libertario, nel quale Rothbard espone nella maniera più completa l’idea libertaria, applicandola in ogni campo: la sicurezza, la giustizia, l’economia, la scuola, le libertà civili, l’assistenza, l’ambiente, la politica estera. Si tratta di un libro per molti versi pionieristico, che nei primi anni Settanta ha posto le basi dell’idea anarco-capitalista.

L’approfondimento delle basi filosofiche della dottrina libertaria sono contenute invece in quello che è forse il testo più importante di Rothbard, L’etica della libertà. Qui Rothbard presenta la sua concezione dei diritti naturali ricollegandosi alla filosofia di San Tommaso e di John Locke, e la applica alle relazioni tra gli individui e ai rapporti con lo Stato. Quest’ultimo viene definito, senza mezzi termini, “una vasta organizzazione criminale, di gran lunga più fortunata e formidabile di qualsiasi mafia privata apparsa nella storia”.

Il saggio più completo in cui Rothbard analizza la natura dello Stato è però L’anatomia dello Stato, contenuto nell’antologia “La società senza Stato“. Rothbard spiega quello che lo Stato non è, quello che lo Stato è, come lo Stato preserva se stesso, come lo Stato trascende i suoi limiti, ciò che lo Stato teme, in quale relazione stanno gli Stati l’uno con l’altro, la storia come gara tra potere statale e potere sociale.

La sua analisi del diritto di proprietà come diritto naturale si trova invece nell’articolo Giustizia e diritti di proprietà, contenuto nel volume “Il diritto dei proprietari. Una concezione liberale della giustizia“.

Vi sono poi altre raccolte di saggi in cui il pensatore americano approfondisce specifiche tematiche economiche, politiche e filosofiche.

La raccolta La libertà dei libertari contiene alcuni articoli di Rothbard su diversi argomenti: 1) Come smantellare il socialismo; 2) Società senza Stato; 3) La fallacia del settore pubblico; 4) Capitalismo contro statalismo; 5) Protezionismo e distruzione della prosperità.

Il saggio Sinistra e Destra: l’avvenire della libertà, scritto nel 1965 durante la guerra del Vietnam, offre invece la sua visione della politica estera ostile a ogni intervento militare.

Lo scritto Nazioni per consenso: superare lo Stato nazionale, contenuto nel volume “Nazione cos’è“, offre un’originale applicazione della teoria libertaria al concetto di nazione. Rothbard si rivela, su questo punto, favorevole alle forme più spinte di secessione territoriale.

Diritto, natura, ragione contiene una serie di recensioni critiche, uscite tra il 1948 e il 1961, riguardanti libri di Robbins, Hayek, Polanyi, Strauss.

Vi sono inoltre le opere più specialistiche di Rothbard, nelle quali affronta i temi dell’economia con una chiarezza e facilità di scrittura esemplari.

Un testo notevolissimo, breve ma fondamentale, è Lo Stato falsario. Ecco cosa i governi fanno ai nostri soldi. Si tratta della migliore introduzione disponibile allo studio delle questioni monetarie. In un centinaio di pagine Rothbard spiega cos’è il denaro, come è sorto, come i governi sono riusciti a monopolizzarne la produzione, e come questo abbia portato alle più gravi forme di manipolazione, inflazione e distorsione monetaria.

La teoria austriaca del ciclo economico, sviluppata inizialmente da Mises e Hayek, è tornata recentemente in auge per spiegare le frequenti fasi cicliche di boom e di crisi dell’economia. Il saggio di Rothbard Le depressioni economiche: cause e rimedi, contenuto nell’antologia “Governi distruttori di ricchezza. La teoria austriaca del ciclo economico“, secondo il professor Sergio Ricossa “merita il titolo di capolavoro di divulgazione e costituisce un modello di come gli economisti dovrebbero scrivere”.

Il libro La grande depressione, uscito nel 1963, rappresenta ancora oggi la miglior applicazione della teoria austriaca del ciclo economico alla crisi americana del 1929. Rothbard dimostra che la grande depressione non fu causata dal capitalismo, ma della politica monetaria troppo espaniva della Federal Reserve negli anni Venti, e dai gravissimi errori insiti nella politica economica interventista dei presidenti Hoover e Roosevelt, che hanno finito per aggravare e prolungare la crisi.

Il mistero dell’attività bancaria è invece il trattato sistematico di Rothbard sui temi della banca e della moneta.

Chi volesse approfondire il pensiero economico di Rothbard in lingua inglese può affrontare la lettura del capolavoro Man, Economy and State + Power and Market, un trattato di economia austriaca che rappresenta l’ideale continuazione de “L’azione umana” di Ludwig von Mises.

Un’altra opera monumentale di Rothbard disponibile in inglese è An Austrian Perspective on the History of the Economic Thought, in due volumi. Si tratta di una vasta analisi della storia del pensiero economico, ricca di concezioni originali. Rothbard, ad esempio, è fortemente critico verso la scuola economica classica inglese che inizia con da Adam Smith. I capitoli dedicati a Smith sono gli unici tradotti in italiano nel libro Contro Adam Smith.

Infine, numerosi articoli in italiano di Rothbard e su Rothbard si possono trovare nell’eccellente sito Rothbardiana curato da Piero Vernaglione.

Buona Lettura e auguri di buon anno

IN COLLABORAZIONE CON http://www.libreriadelponte.com/

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Showing 3 comments
  • Pedante

    Meno conosciuto è il politically incorrect Rothbard:

    http://library.mises.org/books/Murray%20N%20Rothbard/The%20Irrepressible%20Rothbard.pdf

    (libro che include una recensione molto positiva del libro demoniaco di Herrnstein e Murray).

    http://original.antiwar.com/rothbard/2010/03/02/war-guilt-in-the-middle-east/
    Non aveva paura di infrangere tabù.

    • Guglielmo Piombini

      Ringrazio Pedante per la segnalazione aggiuntiva.

      Gli articoli politicamente scorretti contenuti nella raccolta “The Irrepressible Rothbard” sono molto brillanti e sorprendenti.

      In questi scritti Rothbard si impegna soprattutto nella difesa dei valori borghesi tradizionali minacciati dal progressismo, dal laicismo e dal multiculturalismo dei liberal.

      Su questa guerra culturale combattuta per un certo periodo anche da altri esponenti del libertarismo americano (come Rockwell e Hoppe) ha scritto un bel libro Piero Vernaglione:

      http://www.libreriadelponte.com/det-libro.asp?ID=708

      Auguri di buon anno a tutti

  • Mister libertarian

    Nell’intervista a Guy Sorman, che uscì in originale con delle belle foto sulla rivista Le Figaro, Murray Rothbard sembrava molto ottimista sul futuro della libertà, forse perché il regimi socialisti erano sul punto di crollare miseramente.

    Diceva: “Lo Stato sta per scomparire a causa delle sue contraddizioni. L’umanità ha rotto definitivamente, sul finire del XIX secolo, con il vecchio ordine della penuria e della schiavitù. Da allora lotta per la sua illimitata aspirazione a una maggiore libertà individuale e a un maggior benessere individuale. E ormai solo lo Stato ostacola l’avanzata. Ciò è evidente nel mondo socialista, dove si assiste a una quasi abdicazione dei governi di fronte all’economia e alle forze del mercato. Ciò risulta lampante anche nel mondo capitalista, dove il dirigismo è in rotta. Ovunque le forze del mercato vincono e portano in piena luce il conflitto tra lo Stato e l’aspirazione al benessere”.

    Effettivamente questa era la sensazione che si aveva negli anni ’90, anche da noi.

    Poi tutto è andato storto.

    Oggi forse anche Rothbard sarebbe un po’ meno ottimista.

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