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CATALUNYA2DI REDAZIONE

Decine di famiglie catalane accoglieranno a casa loro persone provenienti da tutto il mondo interessate alla realtà della Catalogna e a capire meglio come si vive il processo verso l’indipendenza dalla Spagna. Lo ha reso noto l’Assemblea Nazionale Catalana (Anc), organizzazione della società civile in prima linea nella rivendicazione dell’indipendenza. Il governo regionale catalano ha già indetto un referendum sulla questione per il prossimo 9 novembre, che Madrid ha però promesso di impedire “con tutti i mezzi”.

Il programma “World meets Catalonia” avrà luogo dall’11 al 13 luglio, e gli interessati possono già informarsi ed iscriversi mediante la web www.worldmeetscatalunya.cat. Il nuovo progetto ha come obiettivo far conoscere la realtà catalana sul terreno a persone provenienti da tutto il mondo in maniera diretta e partecipativa. L’attività avrà luogo nel fine settimana dall’11 al 13 luglio, durante il quale famiglie in tutta la Catalogna accoglieranno persone da diversi paesi. L’obiettivo è che gli invitati possano conoscere direttamente il processo, così come è vissuto dai cittadini catalani e allo stesso tempo la cultura locale, per successivamente diffondere questa esperienza nei rispettivi paesi d’origine: familiari, amici, reti sociali, ambiente lavorativo, associazioni, ecc.

L’organizzazione si preoccuperà di adattare al massimo le affinità, età e capacità linguistiche dei partecipanti catalani a quelle degli invitati stranieri, mediante le informazioni che vengono richieste nei moduli d’iscrizione.

Lo stesso fine settimana dall’11 al 13 di luglio, verrà celebrato un grande atto nella città catalana di Girona, al quale assisteranno tutti gli invitati stranieri e i relativi anfitrioni. I partecipanti a “The world meets Catalonia” avranno, in questo modo, una buona opportunità di vivere un atto partecipativo a favore delle libertà civili e della democrazia.

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Comments
  • CARLO BUTTI

    E se io andrò in Catalogna-splendida terra- azzardandomi a parlare in castigliano, si degneranno di rispondermi nella medesima lingua? Ricordo che, durante una vacanza in quei luoghi parecchi anni fa, piuttosto che ripetermi il prezzo di un prodotto nella lingua di Cervantes, me lo scrivevano in cifre su un pezzo di carta. E Cristoforo Colombo che a Barcellona diventa Cristobal Colon? Bella cosa l’indipendenza, bellissima cosa l’amore per la terra natia, ma stiamo attenti a non innalzare nuovi steccati, ce ne sono già troppi.

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