In Ambientalismo, Scienza e Tecnologia

pecoreLETTI PER VOI

Le carni di animali alimentati con mangimi Ogm hanno le stesse caratteristiche di quelle ricavate da animali che sono stati nutriti con mangimi non Ogm. Ad affermarlo e’ lo studio ‘Impatto dei mangimi geneticamente modificati sugli allevamenti di bestiame’ (Prevalence and Impacts of Genetically Engineered Feedstuffs on Livestock Populations) realizzato dall’universita’ della California di Davis.

La ricerca, che sara’ pubblicata sul numero di ottobre del Journal of animal science, e’ stata condotta dalla studiosa Alison Van Eenenaam e prende in esame gli studi sull’alimentazione animale condotti da circa trent’anni a questa parte e che hanno interessato, si legge sul sito dell’ateneo, piu’ di cento miliardi di animali. A oggi, riferisce lo studio, negli Stati Uniti e’ approvato l’utilizzo, come mangime, di 19 varieta’ di piante geneticamente modificate tra cui le principali colture utilizzate per gli animali come erba medica, colza, mais, cotone, soia e barbabietola da zucchero. Attualmente, in America, sono circa 9 miliardi gli animali che vengono allevati per essere destinati alla produzione alimentare e il 95% del loro mangime contiene ingredienti Ogm.

”Gli studi hanno costantemente dimostrato che latte, uova e carne provenienti da animali nutriti con mangimi geneticamente modificati sono indistinguibili da prodotti derivati da animali che hanno seguito una dieta non ogm – ha detto Van Eenenaam – per questo motivo, ora che una seconda generazione di colture geneticamente modificate e’ stata ottimizzata per l’alimentazione del bestiame, occorre armonizzare a livello internazionale il quadro normativo per questi prodotti”.

TRATTO DA QUI

(nella foto un gruppo di italiani)

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Showing 18 comments
  • Marco

    Ehi, un momento: anche se le ragazze dicono che somiglio a Tom Odell, non fatevi idee strane tutti e due, per favore.
    Grazie.

  • Marco
  • Marco

    sig. Fabio, il mais che una volta (almeno da queste parti) veniva usato per mandar da mangiare ai polli e ai maiali ad uso familiare e per la piccola distribuzione (allora non venivano importati), non veniva e sottolineo, non veniva trattato con i pesticidi, soprattutto i contadini sapevano bene che queste sostanze erano tossiche.
    Lei sa che, successivamente quando per molto tempo le ditte fornitrici di pesticidi (indovini a quale multinazionale appartenevano), fornivano ai coltivatori il necessario per la disinfestazione delle colture sulle confezioni non venivano indicate le modalità di dosaggio? Insomma, ognuno si regolava a modo suo, tranne poi accorgersi che le falde acquifere presentavano pericolose concentrazioni di pesticidi. In seguito sempre le ditte fornitrici (sempre quella multinazionale) etichettarono le confezioni con le modalità di dosaggio.
    Se davvero venisse comprovata l’innocuità degli ogm, ben venga ma fino ad oggi esistono troppi studi che contraddiscono tale ipotesi (senza dimenticare che gli scienziati che sono a favore di tali metodi di colture appartengono a centri di ricerca finanziati dalla Monsanto).
    Perché vengono sistematicamente boicottati o demoliti gli studi indipendenti sugli ogm? Non mi citi il dott. Séralini, per cortesia.
    In ogni caso, dato che le colture in questione si presentano senza difetti e promettono più raccolti, mi sa spiegare perché gli USA hanno così tante eccedenze di mais, soia, ecc., tant’è vero che l’attuale Ministro dell’Agricoltura statunitense, ha usato il pugno di ferro nei confronti dell’UE con il famigerato TTIP che ora si è trasformato in accordo unilaterale a tutto vantaggio delle esportazioni agricole USA?
    Provi ad informarsi.

    • Fabio Colasanti

      ne ho parlato per spiegare che in ogni tempo si è tentato di modificare e migliorare per quanto possibile in _quel_tempo_ , utilizzando le tecnologie disponibile in _quel_tempo_ .

      le infestanti, come parassiti, cercavano e cercheranno sempre di invadere nicchie libere dove cercare cibo.
      Questo vuol dire solo che la ricerca continuerà a migliorare ed evolversi.
      La genetica non sarà il rimedio unico ed assoluto, penso che abbia dei limiti e bisognerà affiancarle pesticidi ed altri prodotti.
      Ma vietarla per il capriccio di un burocrate che in caso di sbaglio non pagherà mai, è un grande errore. Che poi sono gli stessi burocrati che col loro potere hanno partorito esempi come la terra dei fuochi e poi pretendono di porsi moralmente superiori agli imprenditori agricoli.

      Chi la vuole deve poterla usare, coltivare, comprare, consumare. Chi non la vuole sia libero di scegliere le legittime alternative.

      (per hildo: Marco ha scritto ‘Signora Hilda’ , spiegaglielo che è un nick name di un uomo , non c’era arrivato da solo)

      • hilda

        hilda finisce per “A” è normale pensare che sia una donna (non sto a spiegare il motivo di “hilda”)…Marco lo sa.

      • Marco

        Sig. Fabio, io non conosco nessuno di voi due :per me lei potrebbe anche essere una donna che usa un nick maschile. Se voi vi conoscete, non sono affari miei.

        • Fabio Colasanti

          ok, è OT e non ci sprecherò ulteriori parole oltre il presente post: per tua conoscenza hilda, per quanto irrilevante sia la cosa, è un uomo, almeno da quanto lui ha scritto in passato nei commenti di questo sito, anche se dalla firma non si capisce subito tant’è che tu stesso hai usato in buona fede un ‘Signora’.
          Hilda/hildo dice che visto che finisce con la A è ovvio…ma de che? anche Andrea, per esempio, finisce con la A e allora … Poi dice che tanto tu lo sai… quindi non devi rivolgerti o rispondere a me, piuttosto a chi non ti ha fatto presente l’abbaglio oppure dice che tu ‘lo sai’ .

          Mah, saranno affari vostri.
          Per mio conto sono una persona semplice e non faccio nulla per creare malintesi, mi firmo FABIO e ti assicuro, per quanto non conti nulla, che quello è il mio nome e com’è forse ovvio non sono una signora. Se ti sbagliassi ad appellarmi, sarebbe mia premura farti presente la svista senza alcun problema.

          Leggi meglio i post prima di scrivere che io conosco certi scarti di persone tipo questo hilda/hildo, per favore, sappi mi si offende nel mischiarmi con tali tipi (non che tu sembri meglio).

          • Marco

            Neanche lei mi sembra meglio e oltretutto lei è una persona offensiva: ma chi crede di essere?
            Ma un po’ di educazione…

  • hilda

    Lei Sig Fabio non sa di che parla…io faccio innesti da una vita…ma sa cosa sono gli innesti??? Cosa centrano con le modifiche genetiche indotte?!

    E i pesticidi e la “chimica” sono arrivati moooooooooolto tempo dopo dei salami e dei prosciutti sa… Certo non metto in dubbio che le condizioni igieniche era talvolta scadenti. Ma dire che gli OGM servono per usare meno pesticidi nel 2014…dai si diceva anni fa…ora sono gli stessi americani che dicono che le infestanti diventano sempre piu resistenti…e anche qui nella zona delle risaie lo dicono…

    è chiarissimo a tutti che “hilda” è un nickname. Ma quando ci si arrampica sugli specchi si va sempre offtopic…

  • Marco

    No, signora Hilda e difatti, coloro che ora stanno propagandando gli ogm, da bambini, si pappavano un panino col crudo o cotto o con formaggio non ogm preparato dalle amorevoli mani della mamma o della nonna…solo che ora non se non se lo ricordano;)

    • Fabio Colasanti

      semmai Hildo, è un uomo.

      e comunque se non vuoi OGM non li usare/mangiare.

      Ma stessa libertà di scelta dovrebbe essere riservata a chi invece li vuole.

  • hilda

    già….slo una domanda.

    Secondo voi…il crudo di parma il parmigiano il san daniele…ecc. si faceva una volta con gli ogm??

    NO

    Ora il problema sono come al solito i costi…sempre per “merito” dell’euro conviene importare “merda” per i nostri animali e per noi. Se il mercato riprendesse a funzionare…si risolverebbe tutto. Ma per farlo ci vuole il cambio flessibile.

    • Fabio Colasanti

      come si faceva una volta? si usavano un sacco di insetticidi e pesticidi. Adesso hanno trovato un modo, fin’ora testato e sicuro, per ridurre i veleni dati alle piante ed agli animali.

      Non ti piace? non li usare. Ma se qualcun altro li vuole non glielo puoi proibire imponendogli la tua scelta con la forza.

      Se poi sei contrario alla ricerca scentifica per migliorare quello che ingerisci, beh allora il discorso è assolutamente diverso. Devi considerare che quello che quasi tutto ciò che mangi di solito non esiteva così come lo conosciamo oggi; e che i contadini hanno sempre fatto ricorso a manipolazioni per migliorare ed irrobustire i prodotti, ieri con metodi rozzi come innesti ed incroci, oggi stanno iniziando ad esplorare la genetica.
      E’ giusto? non lo è?

      tu Hildo scegli per te, io farò altrettanto, ma non nello stesso modo, per me.

      Una volta era demonizzata la patata perché crescendo sotto terra era il cibo del demonio. E c’è gente che aveva paura del frigorifero, della pentola a pressione o del microonde…. La madre degli idioti è purtroppo sempre gravida.

      Per fortuna la scienza occidentale è progredita grazie al provare, sbagliare, migliorare, rifare… da una parte la maggior parte gente non da retta a cassandre portasfiga come te, dall’altra può capitare raramente che abbiate ragione (ma solo per caso ed involontariamente, come un orologio rotto azzecca l’ora due volte al giorno) e questo fa giustamente moltiplicare i controlli di qualità sui prodotti per affinarli al massimo.

  • Marco

    Hilda, ma che ne so io…mia nonna alleva polli e galline con quel che avanza in cucina e con del mais (blave, in friulano) dei suoi campi e con del pane raffermo immerso nell’acqua… finchè dura…
    Sinceramente, qui in Friuli siamo ormai convinti che è una battaglia ormai persa: hanno vinto le Multinazionali degli OGM ma se a questa gente va bene così, AMEN

  • hilda

    bisognerebbe definire “caratteristiche”…anche il pollo della coop ha le stesse “caratteristiche” dei miei polli…

    Comunque sullo stesso sito ci sono anche buone notizie.

    http://www.meteoweb.eu/2014/01/argentina-duro-colpo-alla-multinazionale-monsanto-bloccato-uno-stabilimento-di-produzione-di-mais-a-cordoba/252891/

  • Marco

    Ma, se lo dice questa scienziata, sarà vero, d’altronde i suini in Friuli vengono per la maggior parte importati e non allevati in loco.
    D’altronde aveva ragione il sig. Fidenato nel dire che presto avremmo mangiato tutto il suo mais: mai parole furono più veritiere.

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