In Libertarismo, Varie

berlinbatmandi LEONARDO FACCO

Un fumetto, un romanzo, un film, a volte un cartone animato sono strumenti capaci di trasmettere messaggi di libertà spesso assai più ficcanti, e convincenti, di una barbosa lezione accademica. Il celebratissimo “V per Vendetta”, scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd, recentemente prodotto e adattato per il grande schermo dai fratelli Wachoski, è un esempio da manuale in tal senso.

Grazie all’amico tinerfeño Ignacio M. Garcia Medinaho scoperto che anche il tenebroso Batman nasconde tra le sue pagine qualche perla assai preziosa per noi anarchici-libertari-individualisti. In “Berlin Batman” (Batman Chronicles Vol. 1, del dicembre 1998, DC Comics, si veda anche qua) ad esempio, Bruce Wayne non è l’eccentrico miliardario che spadroneggia a Gotham City, ma viene catapultato al di fuori del suo tempo e del suo spazio abituale per diventare protagonista in quel di Berlino nel 1939, durante il periodo di dominazione nazista. Per l’esattezza… CONTINUA A LEGGERE QUI.

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Comments
  • Pedante

    Non conosco questo Batman, ma quello originario collaborava con lo Stato, colmando le sue inefficienze. Potrei sbagliarmi ma non metteva mai in dubbio la sua legittimità. Il Sistema era a posto, solo qualche mela marcia. Idem per Superman. Gli esperti mi correggeranno, ah ah.

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