In Anti & Politica

jkj14di SCOTT HORTON*

C. Bradley Thompson, professore di scienze politiche alla Clemson University, ha recentemente collaborato con Yaron Brook nello scrivere Neoconservatism: An Obiturary for an Idea, una critica liberale classica al movimento neoconservatore.

Il libro esamina sistematicamente i fondamenti economici, politici e culturali del neoconservatorismo, esplorando il suo rapporto con la filosofia di Leo Strauss e le proprie idee influenti e minacciose circa la guerra. Ho posto a Thompson sei domande sul libro.

Scott Horton: Al centro del libro c’è l’idea che il neoconservatorismo è morto. Ma consideri che Politico ha recentemente pubblicato un’analisi delle politiche di Obama in Medioriente in cui dieci delle undici persone citate erano neocon (l’undicesima era un palestinese). La pagina editoriale del Washington Post sta rapidamente diventando una fortezza neocon. E’ davvero il momento di parlare di “morte” del neoconservatorismo?.

Bradley Thompson: La risposta breve è sia ‘no’ che ‘sì’. I neocon continuano a dominare il mondo dei think tank conservatori e sono una presenza importante nei media. Svolgono un ruolo importante nella definizione delle idee del movimento intellettuale conservatore e delle politiche del Partito Repubblicano. Da un certo punto, sono ben lungi dall’essere irrilevanti e devono essere presi sul serio. Perché allora un necrologio? Il titolo gioca con quello di uno dei saggi più importanti di Irving Kristol, Socialism: An Obituary for an Idea, che è tanto prognostico che diagnostico. I necrologi professionali sono scritti spesso anche come parti biografiche di un avviso di morte molto tempo prima che i loro soggetti muoiano….

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Showing 6 comments
  • Pedante

    Nitoglia sui temi economici e monetari lascia molto a desiderare. Apprezzo tuttavia le sue riflessioni su quelli culturali e sociali.

  • Pedante

    http://antifeminist.altervista.org/varie/neoconservatorismo_1.htm
    – Il neoconservatorismo analizzato in un’ottica socio-etnica.

    • Evaristo

      Interessante, ma saranno affidabili queste teorie?
      Più o meno le stesse espresse qui:

      http://doncurzionitoglia.net/2013/09/05/milton-friedman-capitalismo-ebrei-mont-pelerin-1972/

      da uno che dice che in fondo negli anni 30 in Germania le cose non andavano poi tanto male.

      • Pedante

        Non è Milton Friedman che mi viene in mente quando penso al neoconservatorismo. I neoconservatori si distinguono innanzitutto per il loro sostegno vigoroso al interventismo all’estero (http://andreacarancini.blogspot.com.au/2008/07/israel-lobby-e-guerra-in-iraq.html) e all’immigrazione di massa eterogenea per le nazioni occidentali insieme a un’opposizione implacabile alle stesse politiche migratorie nel caso di Israele.

        • Evaristo

          Ma infatti, sono contento di sentirmelo dire.

          Nitoglia sposa le tesi di Naomi Klein sulla dottina shock per demonizzare MF, che tra l’altro non ha imposto niente a nessuno, ha esposto tesi, ha scritto libri usati (sempre parzialmente e a modo loro, quindi male) da altri, esattamente come per la Bibbia.

          Tra l’altro MF ha avuto l’umiltà e l’onestà intellettuale di riconoscere che l’uso della quantità di moneta come obiettivo non è stato un successo e non lo riproporrebbe, oltre ad avere espresso il rimpianto di non essere stato coraggiosamente anarcoliberista come suo figlio.

          A me pare che il gonnellato lefebvriano faccia un po’ di confusione.
          Se io imposto “neocon friedman” su google, l’unico Friedman che mi esce è George Friedman, autore di “Filosofia politica della Scuola di Francoforte” (guarda caso citata da Nitoglia).

          http://www.theoccidentalobserver.net/2010/01/stratfor%E2%80%99s-global-forecast-myopia-or-neoconservative-manipulation/

          Certo che se poi imposto “milton friedman neocon” qualcosa esce, ma anche se imposto “milton friedman biancaneve”.

          • Pedante

            È legittimo accusare Friedman di essere un falso libertario (monetarista, tecnocrate della Scuola di Chicago, ideatore della ritenuta alla fonte, ecc.) ma neocon non mi risulta proprio. Cultural Insurrections di MacDonald dedica un capitolo al neoconservatorismo.
            http://tinyurl.com/hdtl9ce
            L’etichetta si addice invece perfettamente a George Friedman, neocon per eccellenza.

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