In Anti & Politica

DI MAURO GARGAGLIONE

La perversione del diritto pubblico si manifesta chiaramente nella questione dell’eredità.

Nel diritto privato l’erede può accettare l’eredità con beneficio di inventario. Vale a dire che può sospendere il trasferimento dei beni del de cuius in attesa di verificare se l’entità delle obbligazioni è superiore agli attivi. Si eredita infatti un patrimonio di attivi ma anche di debiti contratti dal trapassato. In caso i debiti siano superiori al patrimonio l’erede può rifiutare il lascito.

Nel caso del debito pubblico questo non è consentito dalla legge. Chi viene al mondo eredita una cifra monstre di debiti contratti nel passato e non può rifiutare l’eredità. Ma questo non è tutto perchè la faccenda è ancora più immorale.

Coloro i quali traggono il loro reddito (protetto) da un impiego statale alimentato dalle tasse e dal debito pubblico, non hanno nessuna convenienza a rifiutare l’eredità perchè non pagano tasse sul reddito, infatti il loro reddito “è fatto dalle tasse pagate dai privati”. Quindi la classe dei dipendenti statali non ha il problema del macigno del debito pubblico, è essa stessa che appesantisce questo macigno.

La conclusione è che i malcontati 36 mila euro a cranio di debiti che i cittadini italiani non possono rifiutare di accollarsi, una volta venuti al mondo, in realtà non si devono calcolare su tutti i cittadini, ma solo su quelli che non hanno un reddito statale, escludendo dal computo anche i familiari a carico dei dipendenti pubblici. Rifacendo il calcolo in questo modo i 36 mila euro diventano più del doppio! E se ci mettiamo dentro anche le obbligazioni delle pensioni retributive, non oso pensare a che multiplo arriviamo.

E così si capisce bene che lo Stato e i suoi dipendenti sono una categoria regolata da un diritto privilegiato rispetto a chi deve guadagnarsi il pane contando sulle sue capacità “solo se queste vengono riconosciute dai clienti che mettono mano volontariamente al loro portafoglio per pagare beni e servizi ritenuti meritevoli di essere acquistati”, senza poter contare sulla coercizione dello Stato che, se ti rifiuti di pagare le tasse da cui traggono il reddito i suoi dipendenti, ti manda a casa o in azienda i militi con la mitraglietta.

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Showing 4 comments
  • Fabio

    vedi, il bottegaio non ti punta la pistola fornendoti un servizio che tu magari non vuoi dicendo ‘paga le tasse o vai in galera’;
    con la minaccia delle armi non si prende tutto e poi ti costringe a pagarlo per l’uso (es. strade);
    non ti proibisce di aprire e lavorare perché troppo vicino (bacini minimi d’utenza, distanze minime, ecc,);
    non si riserva, vietandoti sempre a mano armata, certi affari lucrosi come la gestione della giustizia, dell’immondizia, dei pronto soccorso, e di ogni altro monopolio su chi ha messo le mani.

    Quella è mafia, ndrangheta, sacra corona unita, camorra, criminalità organizzata … o in parole semplici Stato Italiano.

  • Ciccio Addamurì

    Io sono molto più estremista di voi e tra i parassiti, oltre agli statali, ci metto pure molte partite iva (liberi professionisti, artigiani o bottegai che alzano la cler), fottimadri fregoni che campano di lavoro altrui e ne creano poco in proprio (si noti: “lavoro” e non “posti di”).
    *
    I’m better then you.

    • Albert Nextein

      Mancano dalla tua lista i Dottori commercialisti e i Ragionieri che sono esecutori in guanti di velluto delle pesantissime e feroci norme fiscali statali.
      Mancano gli Avvocati che maneggiano le leggi dello stato, e più ce ne sono e meglio è.
      E mancano tutti quei professionisti o artigiani che beneficiano di leggi e norme clientelari promulgate solo ed esclusivamente per farli lavorare.

      • Ciccio Addamurì

        Sì, tra i liberi professionisti, intendevo proprio quelli che campano soprattutto di norme statali quindi oltre ai già citati anche: notai, geometri catastali, amministratori di condominio…

        Per artigiani anche quelli che se gli porti un pc con una spina che fa falso contatto, ti fanno dicono che hanno sostituito la skeda madre,.

        Per bottegai quelli che ti rifilano un prodotto/ricambio non adatto in malafede (ma ti assicurano che adesso lo fanno così e va benissimo) solo perchè non hanno in negozio quello che chiedi; poi quando ritorni perchè proprio non va, ti hanno in pugno perchè hai già pagato e allora te lo cambiano ordinandolo e tu magari aspetti una settimana i loro comodi quando potevi trovarlo altrove…

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