In Anti & Politica, Economia, Istruzione, Libertarismo, Varie

DI REDAZIONE

In tempi in cui non è possibile incontrarsi, il Tea-Party Lombardia organizza una CHIACCHIERATA IN LIBERTA’
Giovedì 23 aprile dalle 17,00 alle 19,30
per ascoltare cosa pensano della violazione della libertà in tempo di Covid-19.

I primi 100 che interverranno potranno collegarsi direttamente tramite Zoom, in modo da aver la possibilità di fare delle domande in chat o, eventualmente, di intervenire a voce. Tutti gli altri, potranno comunque vedere la diretta (o in un secondo momento la registrazione) sulla pagina Facebook del Tea Party Lombardia:

https://www.facebook.com/Tea-Party-Lombardia-733878893292963/

Vi aspettiamo numerosi!

GRANDE EVENTO SU ZOOM

(UNICO link a cui collegarsi: https://zoom.us/j/94970017802)

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Showing 11 comments
  • Fabio

    il video è stato spostato, l’ho ricaricato a questo nuovo indirizzo
    https://youtu.be/SNyeh7leuPQ

    ancora grazie a tutti i partecipanti per questo regalo.

  • Alessandro Colla

    Indubbiamente le organizzazioni sovranazionali sono peggiori dei singoli stati. Ma non sono entità autonome perché senza gli stati non esisterebbero. Non nascono, infatti, da iniziative private di cittadini di tutto il mondo che vogliono abolire gli stati; altrimenti sarebbero una sorta di Società Internazionali Anarchiche. L’obiettivo è senz’altro il Governo Unico Mondiale e la Moneta Unica Mondiale. Ma è, appunto, lo stesso obiettivo di Fusaro e soci. Anch’io condivido una parte delle loro analisi in materia recente ma non riesco a essere in sintonia con loro quando sostengono che il virus lo abbiano inventato in laboratorio gli scienziati statunitensi per difendere gli interessi capitalistici contro quelli della classe operaia. E che quindi la lotta di classe sia diventata chimico – batteriologica. La verità è che approfittando del virus, gli stati nazionali sottomettono i sudditi ancora più del solito. Se la critica è questa siamo, sia pur incredibilmente, d’accordo con loro. Anche se si contraddicono, dal momento che vorrebbero ancora più stato. Noi non credo si abbia bisogno di esercizi mentali per immaginare le denominazioni errate che vengono in malafede fornite dai pensatori e supinamente accettate dai babbei incolti. Sicuramente il banchiere che non fallisce grazie all’aiuto di stato è un braccio operativo del socialismo. Ma questo, Fusaro (come Piketty, Saviano, l’appena scomparso Chiesa e troppi altri) non lo ammetteranno mai. Meglio chiamare le cose con un nome diverso, magari il loro contrario. Pol Pot neoliberista e Churchill labourista, per esempio. Oppure l’ex sindaco di Napoli Achille Lauro lo chiamiamo repubblicano e Thomas Jefferson monarchico. Basta affermarlo e la gente ci crede. A quando Bergoglio induista e Ten Gyatso cattolico?

    • Davide

      Solo una cosa sugli stati e le organizzazioni sovranazionali: certamente nascono dagli stati, e senza di essi non ci sarebbero.
      Ma poi vanno oltre, prendendo il posto degli stati stessi, con l’obiettivo di omologarli tutti, e vietare ogni visione alternativa. Quindi sono anche peggio, perchè diventano lo stato unico letteralmente onnipresente.
      Come l’unione sovietica invece dei singoli stati.
      Per il resto, certo, sono d’accordo. Ed in Piketty, Saviano o altri non ho mai trovato proprio niente di buono.

  • Alessandro Colla

    Sì, ci sono degli elementi non completamente inutili all’interno delle loro posizioni. Ma confondono i protagonisti del tentativo di assoggettamento del mondo che sono gli stati in generale, non il capitalismo come dicono loro. E non c’è un’invenzione di virus in laboratorio da parte degli Stati Uniti per sottomettere le altre nazioni e per vincere una guerra contro la Cina. La volontà è quella di sottomettere i cittadini inermi all’interno del proprio territorio e questa volontà, in misure variabili (noi e la Cina facciamo particolarmente schifo) la porta avanti ogni stato costituito. Il disegno egemonico di un solo stato su tutti gli altri è cosa ben diversa e non mi pare che sia questo il primo obiettivo. Può avvenire indipendentemente da un’emergenza e comunque non è il capitalismo il soggetto colpevole. In ogni caso, in tutta questa faccenda non si intravede alcun disegno egemonico di tipo territoriale; piuttosto un vero e proprio consolidamento del potere statuale ai danni dei sudditi e con la complicità, appunto, delle banche centrali. Gli attuali pseudoscienziati pianificatori centrali provocano paura anche solo a guardarli in volto. Ciò che affermano non è scientifico ma semplicemente terrificante. Un’alleanza occasionale monotematica con i fusariani può anche essere presa in considerazione ma occorre molta attenzione. Quando i “greci” portano doni…

    • Davide

      Non è che voglia “allearmi” con Fusaro, intendiamoci.
      Voglio solo rilevare che ho sentito dire cose condivisibili, non perchè sia diventato comunista io, ma perchè sono loro a dirle, e mi sembra giusto riconoscerlo. Mi era capitato anche con Ivan Cavicchi su questioni mediche e simili.
      Su stati, assoggettamento e “capitalismo”, io la vedo così: gli stati sono gli attori principali, ma non sempre sono i peggiori.
      Ho una pessima opinione delle organizzazioni sovranazionali, come l’Oms o l’Onu, che non hanno neanche quel minimo di bisogno di rendere conto a chi in teoria “elegge” i politici, quindi negando anche quel poco di buono che la democrazia comporta.
      Per me, la nuova frontiera dello statalismo è questa.
      Ed è uno statalismo che:
      -pone come indiscutibili le proprie idee, in quanto sono “scienza” o comunque le idee “giuste”, e chi non le condivide non ha alcun diritto di opposizione e critica, in quanto è solo un ignorante populista da censurare, ridicolizzare, emarginare. E’ quindi autoritario. Totalitarismo scientista.
      -penso sicuramente pensi ad assoggettare chiunque, senza lasciare alcuno spazio che gli possa sfuggire.
      E questo assomiglia molto al “governo unico mondiale” (soprattutto in prospettiva), senza alcuna possibilità di fuga, di alternativa. Non tollera che qualche popolazione possa fare di testa sua, anche se rappresentata da qualche stato.
      Mi sembra l’analogo dello stato centrale contrapposto alle autonomie ed all’indipendenza, che non sono perfette ma sono certamente meglio (mi piace Taleb quando parla di “localism”).
      -collabora, coerentemente col punto 1), con soggetti economici importanti, collusi, e sempre “esperti”. La mia non è una posizione anticapitalista, anzi è il contrario: quando il pubblico si fonde con l’impresa (o le banche, o le società di consulenza), abbiamo semplicemente la forma moderna di socialismo. Che ti spacciano pure per “meritocratico”, ma sappiamo che spesso sono solo dei cialtroni votati a tenersi i guadagni e socializzare le perdite.
      Non c’è niente di male nell’attività bancaria o finanziaria, ma se campi di banca centrale e quando va male scarichi le perdite su altri, sei fuso con lo stato e braccio operativo del socialismo.
      Nel momento in cui, inoltre, diventi “consulente” del governo, e diventi il soggetto che decide quali attività siano “essenziali” e quali no, che decide chi può fare cosa (spacciandola per decisione “tecnica”, e quindi indiscutibile ed oggettivamente giusta, e non per arbitrio politico quale è), il fenomeno per me diventa più palese.
      Ora, proviamo come esercizio mentale a chiamare tutto questo non “socialismo”, ma (molto) erroneamente “neoliberismo”, facendo finta di arrivare a vedere solo le banche, i Colao, e tutti questi altri simili soggetti (oggi ho sentito anche Ron Paul parlare male di Bill Gates, per esempio), che ad un occhio ignorante possono sembrare i simboli del “capitalismo” (sempre erroneamente, ovvio)….

  • Alessandro Colla

    A proposito di persone sicuramente più coerenti: mi auguro possa essere trasmesso in chiaro anche l’intervento del professor Colombatto. Non mi è stato possibile seguirlo in diretta e non riesco a collegarmi con Radio AnCap.

  • Alessandro Colla

    Se si rendono conto dei corretti concetti epistemologici, Fusaro e gli altri dovrebbero coerentemente riconoscere che il loro approccio verso i temi economici risulta essere l’esatto contrario dell’epistemologia. Il dissenso che esprimono, per altro non sempre compiutamente e coerentemente, sulle decisioni governative è dettato da altre motivazioni: quelle che vogliono un virus creato in laboratorio dagli Stati Uniti e dal “capitalismo” per assoggettare il cosiddetto proletariato e sottomettere il mondo. Apprezziamoli pure quando pronunciano l’ora esatta ma teniamo presente che sono pronti, se le circostanze glielo chiedono, di negare anche l’esistenza dei fusi orari.

    • Davide

      Senza dubbio di economia dicono cose completamente errate, sono il primo ovviamente a dirlo ed a combatterle.
      Ma ritengo comunque apprezzabile che dicano cose corrette su altri temi.
      Sul “capitalismo” e sul “neoliberismo” (di cui non capiscono nulla e parlano in modo del tutto sbagliato, del tutto scollegato alla realtà), voglio però vedere qualcosa di positivo nella seconda parte di quanto riporta, e cioè nell'”assoggettare il proletariato e sottomettere il mondo”.
      Ora, se partiamo da basi economiche corrette (non sto a ripeterle tra noi), non è affatto così sbagliato pensare all’autoritarismo illiberale che vede complici gli stati, loro istituzioni anche sovranazionali, e molti soggetti economici loro amici.
      Che, ovviamente, porta all’oppressione della gente normale, cui viene negata la libertà in ogni suo aspetto (questo lo diciamo “noi” in sostanza, mi pare).
      Un bell’esempio per capire lo vediamo in questa “intervista” ad un ex partner McKinsey da parte di Carlson Tucker:
      https://www.youtube.com/watch?v=qei0aY2vww8
      Voglio dire: se vediamo ciò che fanno governi e banche centrali, avvantaggiando in ogni modo soggetti di questa cerchia a scapito della gente normale, se vediamo chi presiede la nostra task force, temo che in molti “confondano” (spesso colpevolmente) questi col “capitalismo”.
      Il buon segno, per me, è che in tanti si rendano conto di questa oppressione; senza capirla più di tanto, ma almeno la vedono.
      Oggi abbiamo il comunismo coi soviet composti dai soggetti prima richiamati (sempre spacciati per “esperti” e “scienziati”) a svolgere il ruolo di pianificatori centrali.

  • Davide

    Bel dibattito, anche se temo un po’ lungo perchè possa essere visto tutto dai più.
    Complimenti per tutti i concetti espressi, che fa piacere sentire.
    Fa piacere anche poter notare come i nostri concetti libertari non siano affatto “estremisti”, ma assolutamente equilibrati e di buon senso. Gli estremisti sono “loro”, sono quelli della dittatura sanitaria, del totalitarismo e dei liberticidi.
    Condivido appieno i richiami a nazismo e quant’altro: quando ero più giovane, vedendo immagini di repertorio, ero sempre stupito dal vedere folle acclamanti, e mi domandavo il perchè; già da alcuni anni, però, mi sono reso conto come stessero operando gli stessi meccanismi di psicologia delle masse, di una visione distorta dell’autorità e della convivenza civile, di come persone assolutamente normali e pacifiche perdano il senno quando inserite in sistemi che funzionano per interposta persona, con” autorità” (oggi spesso mascherate da scienza, senza esserlo) e quant’altro.
    Molto esplicativi, in questo senso, i già richiamati esperimenti di Milgram o di Stanford nel 1971.
    Oltre ai “soliti” Facco, Zucco, Lottieri, che già conosco ed apprezzo, ho apprezzato molto Bassani ed in parte anche la Battistoni. E’ bello vedere, come dicevo, che le nostre idee siano frutto di cultura, ragionamento, e di una visione “umanistica” moderata e rispettosa del prossimo: la libertà è frutto ed origine di tutto questo.
    Mi ha sorpreso vedere Porro, che in effetti nei suoi video vedo sempre più “chiaro” come impostazione, e mi fa piacere.
    E’ vero che su certi media si fa quello che si può, ma è anche vero che auspico possa fare di più.
    Mia personalissima opinione, secondo me proprio di carattere è “pacifico” per mettersi troppo “contro”.
    Comunque, nei suoi video della “zuppa”, lo vedo abbastanza lanciato ed autentico.
    Fusaro: spero non mi lincerete se mi azzardo a dire che, quando non parla di economia, “neoliberismo” ed altri concetti che con ogni probabilità non comprende minimamente, dice anche cose non disprezzabili.
    Parlando di scienza, di epistemologia (ad esempio richiamando Popper), di libertà di espressione, lo sento esporre concetti corretti e liberali. Devo dire che questo riguarda non solo lui, ma anche altri soggetti e testate che hanno idee errate e stataliste in economia, ma almeno si rendono conto di questi altri concetti. Per me, è un buon segno, perchè la libertà è la base della convivenza civile, anche quando la si pensa diversamente.

  • Alessandro Colla

    Più impressioni che commenti perché c’è poco da commentare, abbiamo potuto usufruire di interventi eccezionali. Un po’ ce lo aspettavamo, certo, perché conosciamo la qualità degli intervenuti; ma la sorpresa di un Nicola Porro libertario de facto, anche se non ancora de jure perché la professione lo costringe in parte a una sia pur minima dose di doroteismo, è stata per me qualcosa di più che un gioioso avvenimento. Purtroppo, terminato il collegamento, la gioia si è spenta perché l’amarezza che sto sopportando in questo periodo ho il timore che mi porterà alla follia. E non solo per motivazioni paraclaustrofobiche, perché non è l’ambiente chiuso in sé che mi dà fastidio. Ma tutto il resto sì. Ritengo giusto anteporre il problema della libertà a quello dell’effettiva pericolosità del morbo. Ma in un discorso alle masse, sia pur dopo aver iniziato con la messa in evidenza della maggiore importanza della libertà rispetto a un’emergenza autentica o fittizia, occorre che la patte statistica sia urlata con forza. Perché ai babbei non importa nulla della libertà, mentre se gli si sbatte in faccia il dato numerico reale c’è una possibilità di successo. Una sola, certo, perché i triangoli ottusangoli possono tranquillamente continuare a chiudere gli occhi di fronte all’evidenza e sostenere che il sole giri intorno alla terra. In ogni caso ricordargli dei milioni di morti per le influenze stagionali non è mai inutile e che la polmonite (perché è questo il vero nome della patologia, avete fatto bene a ricordarlo) non è comunque la peste. Mi sarebbe piaciuto conoscere il possibile scenario di guerra paventato da Marco Bassani. Stati Uniti contro Cina? Oppure nuovo interventismo in qualche area mediorientale o subafricana? Magari giustificando l’intervento con l’ipotesi che il virus sia stato volutamente diffuso da quell’Africa dove la Cina sta investendo molto? Un buon modo, in ogni caso, per riassorbire militarmente chi perderà il lavoro grazie alle scelte scellerate dei governi. Scelte non scientifiche, come appunto ci ricordava Chiara Battistoni. Nel video sui deficienti statunitensi denominati figli dei fiori, ho scoperto anche le capacità di critico letterario di Leonardo; non me ne meraviglio perché la sua visione delle cose è sempre stata ad ampio raggio. Ora propone una più che legittima rivolta fiscale ma io oserei tentare anche di più: la controserrata. Riaprano tutti, non solo simbolicamente, senza aspettare la benevola concessione governativa. Vediamo se riescono a multare tutti e a costringerli con la forza a rimanere chiusi. Tutti i commercianti ma anche tutti gli industriali, gli artigiani e i liberi professionisti. Costringeranno le imprese elettriche a togliere la luce? A quelle idriche l’acqua? Vediamo. Quando la gente riassapora quello che aveva perduto, non è detto che stia completamente ferma se ciò che ha riottenuto le viene subito ritolto. E poi i provvedimenti saranno sub judice grazie al ricorso di Alessandro Fusillo. E ben venga anche l’assemblea costituente. Perfetta la scelta del venticinque aprile, magari si potesse mandare in pensione a settantacinque anni (come per i parroci e i vescovi) il nostro statuto albertino spacciato da costituzione repubblicana. L’ideale sarebbe proprio dal primo gennaio del 2023. E nel frattempo, simbolicamente, chiudere definitivamente con il due giugno del 2021 i festeggiamenti di questo simulacro di repubblica. Tutto questo solo per cominciare, l’obiettivo finale deve rimanere quello di una società senza stato. Mi auguro che il progetto vada avanti, spero che siano fornite notizie su come eventualmente aderire. Lo affermo con l’ultima speranza rimasta perché in sessantuno anni di vita non avevo mai sofferto di depressione, mentre adesso credo di esserci caduto. Me ne accorgo da come reagisco alle idiozie dei miei connazionali quando non avvertono la pericolosità della situazione e quando stigmatizzo i loro comportamenti. Sì, siamo come la Germania del terzo reich, con persone che io per fortuna non avevo mai ritenuto sane di mente ma che ora stanno dando il peggio di loro. Giacomo Zucco a mio avviso ci è andato perfino leggero. Scusate se ho esposto un problema del tutto privato in controtendenza con la mia abituale riservatezza in merito. Lo avevo già scritto a Giovanni Birindelli che mi ha risposto personalmente con delle parole di conforto. Ringrazio anche tutti voi per la trasmissione, Fabio per la stima dimostrata con la richiesta di intervenire. Non so se in futuro riuscirò a esprimermi ancora. Non so proprio se ce la farò a sopravvivere a un virus che paradossalmente non mi ha contagiato.

  • Fabio

    meraviglioso incontro, due ore assolutamente preziose
    https://youtu.be/qTu07HAGmlc

    grazie a tutti voi.
    Alessandro Colla, non vedo l’ora di leggere tuoi commenti ed impressioni

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