In Esteri, Libertarismo

DI STEFANO MAGNI*

New Jersey, Stati Uniti, 14 dicembre: un ragazzo ventenne, di nome Adam Lanza, ha ucciso suo padre, poi ha preso l’auto, ha guidato fino alla cittadina di Newtown, nel vicino stato del Connecticut, ha ucciso anche sua madre. Infine, è entrato nella scuola dove la madre insegnava, la Sandy Hook Elementary School, ed ha ammazzato a freddo altre 25 persone, di cui 20 bambini. Questa è la notizia di cronaca.

Ma di fronte a una strage così terrificante, i commenti hanno sommerso la rete. Alcuni sono pertinenti, molti altri sono completamente slegati dalla realtà dei fatti (compreso il nome del pluri-omicida, che inizialmente era indicato come Ryan Lanza, l’incolpevole fratello maggiore). Tutti, comunque, puntano sulla stessa tesi: basta armi. La strage di Sandy Hook segue di pochi mesi quella del cinema di Aurora, nel Colorado, provocata da un altro giovane squilibrato, che ha fatto strage tra gli spettatori del pubblico di Batman. Quindi, Obama ha buon gioco a dire, fra le lacrime: “Abbiamo assistito a troppe tragedie di questo tipo”. Non ha detto chiaramente di voler vietare il porto d’armi, o di rivedere la legislazione in merito, ma quel “troppe” lo lascia intendere.

Sono altri, su Twitter o altri social network, a parlare esplicitamente di una revisione del Secondo Emendamento, quello che garantisce il diritto individuale di portare armi. Lascerei perdere quel che si sta dicendo in Italia, dove si sta scatenando una vera e propria ondata di razzismo anti-americano (come se le vittime non fossero americane loro stesse). E’ nella stessa America che si sta scatenando il dibattito sul Secondo Emendamento. Alcuni pacifisti e nonviolenti, su Twitter, si stanno rimbalzando l’idea di uccidere il presidente della National Rifle Association, la più famosa lobby delle armi. Michael Moore, reso famoso dal suo docu-film “Bowling a Columbine” (ispirato alla strage della Columbine High School), ne approfitta per proporre la sua agenda politica: “Il modo migliore per onorare questi bambini assassinati è chiedere leggi più restrittive sul porto d’armi, assistenza mentale gratuita e porre fine alla violenza nella politica pubblica”. Curioso che, proprio Michael Moore, abbia aderito al movimento Occupy Wall Street, che, in fatto di “violenza nella politica pubblica” non ha propriamente fornito un bell’esempio. Ma Moore dovrebbe anche sapere che in un Paese come la Germania, dove c’è assistenza sanitaria gratuita anche per le malattie mentali e vigono leggi restrittive sul porto d’armi, tre anni fa, a Winnenden, un diciassettenne ha assassinato 15 persone, prima di suicidarsi. In Finlandia, dove c’è assistenza sanitaria gratuita per le malattie mentali e dove le armi circolano meno (se non per la caccia), si sono verificati ben due massacri simili a quello della Sandy Hook, a Jokela (2007) e a Kauhajoki (2008). Nella civilissima Norvegia, dove lo Stato ti segue dalla culla alla tomba e non ti lascia portare armi, nell’estate del 2011 un uomo di nome Anders Behring Breivik ha assassinato 77 persone, in centro a Oslo e sull’isola di Utoya. Leggi più restrittive e assistenza sanitaria gratuita, insomma, non sembrano migliorare le cose.

Ma il parere di Moore è già più pertinente rispetto a quello del magnate dei media Rupert Murdoch, che chiede, sempre su Twitter, di vietare le “armi automatiche”. Peccato che le armi automatiche siano già vietate al grande pubblico, con due leggi federali (la prima risale al 1934) e un emendamento successivo. Anche le armi semi-automatiche, legali e più facilmente reperibili, sono comunque poche: costituiscono solo il 15% di quelle in circolazione. E, in ogni caso, l’assassino non ha usato armi automatiche alla Sandy Hook. Il telegiornalista britannico Piers Morgan, sempre su Twitter, ha suggerito una riforma completa che vieti le armi ai minori di 25 anni, preveda uno screening costante dei social network dei potenziali assassini armati e delle condizioni di salute mentale di chiunque possegga un’arma. Vietare le armi ai minori di 25 anni: dunque abolire tutti gli eserciti (costituiti da diciottenni e poco più)? E in base a cosa, dai social network, si può capire che un uomo armato stia per compiere una strage? Breivik, prima di uccidere a freddo 77 persone, ha lasciato su Facebook una frase di John Stuart Mill, filosofo liberale classico del XIX Secolo. Cosa si sarebbe dovuto mai dedurre? Tra l’altro, Piers Morgan parla proprio dalla Gran Bretagna, un Paese in cui, da quando sono state introdotte nuove leggi più restrittive sul porto d’armi, sei anni fa, il tasso di criminalità è più che raddoppiato.

Infine: cosa si intende per “arma”? Qualsiasi cosa possa far male? Proprio lo stesso giorno in cui Adam Lanza compiva il suo massacro, un uomo armato di coltello ha ferito 22 bambini in una scuola elementare della Cina centrale. Si dovrebbero vietare anche i coltelli, anche quelli da cucina, a questo punto? Un fatto che pochi considerano è che proprio il Connecticut, lo stato in cui è avvenuta la strage, è il 4° in tutti gli Stati Uniti per severità di controllo sugli armamenti. L’assassino ha agito nella certezza di trovarsi di fronte a persone disarmate e indifese, esattamente come Breivik in Norvegia. Ed è soprattutto questo che dovrebbe far riflettere: disarmare i cittadini vuol dire garantir loro più sicurezza? Domandiamoci perché i massacri di folli isolati avvengono soprattutto in luoghi (cinema, scuole, luoghi di ritrovo) dove le armi sono tassativamente vietate, anche a chi, come un custode, dovrebbe garantire la sicurezza.

Alla luce dei fatti, le critiche al Secondo Emendamento, come abbiamo visto, sono totalmente prive di senso. Eppure sono pressoché unanimi. Perché? Perché lo Stato piace. Siamo innamorati del nostro Stato. Vogliamo affidarci a lui ciecamente. Se c’è una strage commessa da un privato cittadino, si invoca lo Stato, perché disarmi tutti. Quasi nessuno, però, vede che le maggiori e più pericolose risorse di violenza sono nelle mani dello Stato. E non sempre le esercita con saggezza, tantomeno per proteggere i suoi cittadini. Nel solo XX Secolo, gli Stati autoritari e totalitari hanno assassinato circa 170 milioni di loro cittadini. Questioni di dissidenza. Prima, però, avevano provveduto a disarmarli. Hitler, in uno dei suoi primi atti di governo, vietò le armi ai privati cittadini tedeschi. Ci pensò lui a usarle senza limiti. In una delle pagine più nere del colonialismo europeo, lo sterminio della comunità cinese in Indonesia, nel 1740, gli occupanti olandesi radunarono tutta la popolazione da eliminare entro le mura di Batavia (l’attuale Java), li disarmarono, privandoli fin del più piccolo coltello, poi li fecero uccidere tutti dalla popolazione indonesiana. Furono 10mila morti in pochi giorni. Noi, però, non abbiamo bisogno di essere occupati. Vogliamo spontaneamente farci disarmare.

 

*Link all’originale: http://www.lindipendenza.com/connecticut-armi-moore-lanza/

 

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Showing 17 comments
  • Mance Rayder

    Aggiungo un’ultima cosa a clessidravuota.
    Mi spiace, ma l’esempio del dirottatore è troppo divertente, ci si può star su un’ora a pensare a tutte le possibili situazioni…
    E’ consentito il porto d’armi a bordo, 200 passeggeri sono una compagnia terroristica, quando atterrano si introducono nell’ aeroporto, prendono controllo della stazione di traffico aereo, e fanno schiantare decine e decine di voli…
    Oppure decidono di massacrare gli altri innocui passeggeri, persone civili che rifuggono al possesso delle armi, poi postano i video su internet, e milioni di maniaci voyeur a godersi lo spettacolino…
    Tanto la vita delle persone non vale niente…

  • Mance Rayder

    L’unica Legge Naturale esistente al mondo, la si può tuttora osservare nei luoghi incontaminati della Terra, e, parzialmente trasfigurata, nell’attuale società “civilizzata”. E’ la legge del più forte, del più potente, di chi ha il potere di modificare l’esistenza degli enti più “deboli”.
    Non diciamoci cavolate, per favore…

  • Mance Rayder

    Caro clessidravuota, innanzitutto ti consiglio di riempire la clessidra…D’altronde si sa, kantianamente, che chi non ha il senso del tempo, non può avere neanche il senso della consequenzialità logica.
    Se un uomo armato entrasse dentro un aereo, potrebbe prendere un ostaggio, magari il pilota stesso, e a quel punto nemmeno un reggimento di marines potrebbe fare alcunché. Ma mettiamo che effettivamente ci siano 200 persone armate dentro quell’aereo, allora qualche coraggioso pistolero potrebbe decidere di passare all’azione, prende la mira, spara, ops, colpo mancato, ha bucato il finestrino…pandemonio…tutti giù per terra!

  • Mance Rayder

    Le dico una cosa, signor Giuseppe D’Andrea; la vita è un puro accidente, c’è chi vive e c’è chi muore, c’è chi è ricco e chi è povero, chi è sano e chi è malato. C’è il fortunato e lo sfortunato.
    Bisogna accettare tutto questo, la vita è difficile…
    Ma non rendiamo la vita più difficile di quanto non sia. Non crede lei, che la sua idea di concedere quella libertà, faccia il mondo ancora più caotico? Lei avrebbe il coraggio di esternare queste rispettabili opinioni di fronte a chi,oggi, affronta un dolore che non terminerà mai?

  • Mance Rayder

    Certo, il diritto di voto è molto più letale delle armi da fuoco, infatti non si sa mai chi possano votare le persone, e con questo condizionare il destino di chi magari voleva una possibilità diversa.
    E’ letale anche l’opinione di chi si riempe la bocca della parola “libertà”, di chi vorrebbe un’Italia diversa, magari, e perché no, simile a quegli Stati Uniti dove è cosi facile munirsi a piacimento di fucili d’assalto, munizioni, granate e chi più ne ha, e dove ora si vede l’ennesimo risultato; altresì è letale l’opinione di chi esterna queste opinione seduto sulla sua comoda poltrona, magari davanti al caminetto, dopo aver cenato con tutta la famigliola, con i figli che già sono stati abbracciati da Orfeo, quei figli che sono una benedizione del cielo e che fortunatamente sono sani salvi.
    Da qualche altra parte invece, qualche genitore non è seduto su una comoda poltrona, non sta davanti a un caminetto, e non sta scrivendo sul computer; in realtà sta maledicendo la sorte, perché pochi giorni fa i suoi figli sono stati massacrati, trucidati, uccisi…Teste spappolate, stomaci esplosi, sangue dappertutto in un’aula di una scuola elementare come un’altra. E perché no, magari sta maledicendo anche se stesso, perché fino a una settimana fa era un convinto sostenitore del diritto a portare armi, anche fucili, e ora si rende conto che se la sua opinione, e quella di altri milioni di persone, fosse stata diversa, forse si sarebbe impedito tutto questo…

  • Giuseppe D'Andrea

    Prendo spunto;

    Iniziamo col dire che è una tragedia, quando una vita umana viene spezzata è sempre drammatico, anche se si trattasse di quella di un criminale, il fatto che siano morti dei bambini è ancor più odioso e che nessuna ‘statistica’ può essere fatta. Qui non credo che nessuno di noi dica ‘1 è una tragedia, 28 è una statistica’.

    C’è un però; non si può bollare la logica come ‘cinismo’ perchè è giusto prendere decisioni a mente fredda, pensando ai fatti, senza impulsi emozionali in corso. L’emotività spinta è un pericolo è proprio il comportamento dannoso che spinge gli uomini a prendere decisioni avventate, impulsive dannose, che a volte finiscono con uno sfogo sul web, a volte con un pianto o un pugno sul muro, a volte ‘condensano’ in stati di fredda follia morale.

    Io temo che la guerra agli oggetti, per quanto dannosi siano (armi, droghe, alcolici ) sia una coperta di linus per non voler ammettere che l’unico pericolo vero sono gli essere che questi oggetti maneggiano, le loro menti, incontrollabili e imprevedibili; E’ la mente che ha spinto un imprenditore a far detonare 3 bombole di propano con un timer davanti ad una scuola, per sfogare la sua frustrazione dopo aver subito una truffa, è la mente che spinse un pugile lasciato dalla ragazza ad uccidere a pugni una madre di due figli, scelta a caso per la strada, è la mente che spinse un carabiniere (persona dunque selezionata, equilibrata e capace si suppone) a sparare a sua moglie, al suo comandante di stazione e poi a se stesso. Insomma saranno state le bombole, il corso di pugilato e la pistola d’ordinanza ad aver trasmesso la violenza ai tre uomini o sono stati ‘lampi di imprevedibile follia’ ad aver armato prima la mente e poi la mano di questi soggetti?

    In realtà non temo nessun ‘libertario’ qui presente se fosse armato, se credono veramente che;

    A) Esiste la legge Naturale
    B) Esiste il principio di Non-Aggressione

    Posso essere tranquillo che nessuno dei presenti diventerà mai un assassino seriale, un anarchico (nel senso classico del termine), un omicida. Certo ci saranno sempre i sociopatici e gli psicopatici in giro, ma questa è un evenienza che non possiamo evitare, che nessun disarmo può evitare, che nessun corpo di polizia, politica di screening, video sorveglianza H-24 può evitare.

    Il male di vivere non si abolisce per legge, ed in definitiva temo molto di più un emotivo moralista ‘armato’ anche del solo diritto di voto che un logico morale con un intero arsenale.

  • Mance Rayder

    Fate veramente schifo tutti quanti! Sono MORTI dei BAMBINI!!Più altre persone adulte!
    E’ morta della gente senza un vero motivo, e nonostante questo avete deciso ugualmente di portare avanti questa stronzata dell'”armiamoci tutti”.
    Fate veramente schifo, non ve ne frega niente degli esseri umani, per voi conta solo la vostra fasulla libertà…
    E già, le armi risolvono tutto…A pensare che persone ciniche come voi possano armarsi di fucili d’assalto(se ne avessero l’opportunità), mi viene la pelle d’oca.
    Che Dio abbia pietà delle vostre anime…Prego perché rinsaviate tutti quanti…

    • Mance Rayder

      Perfino l’Nra ha avuto(finora) il buon senso di tenere chiuso il becco…una volta tanto…magari stavolta hanno avuto davvero un pizzico di pudore…

    • charlybrown

      “A pensare che persone ciniche come voi possano armarsi di fucili d’assalto(se ne avessero l’opportunità), mi viene la pelle d’oca.”

      Mai pelle fu più appropriata.

  • Dexter

    Questa volta le polemiche sono fuori luogo, in quanto il killer non ha comprato armi, ha cercato di farlo in un negozio ma non gliele hanno vendute ! Ha rubato le armi della madre, che nonostante avesse un figlio psicopatico e malato in casa, non ha custodito in maniera sicura i suoi fucili e le sue pistole.
    Ancora una volta la responsabilità non è di un pezzo di metallo, ma dei comportamenti personali di qualcuno.

  • gastone

    egregio signor lorenzo, io ho smesso da tempo di farmi tante domande
    perchè ho capito che di risposte cenè una sola dunque stò da tempo nella seconda e
    più fattiva fase da lei auspicata.

    provi a vedere quante responsabilità ha lo stato nel creare disadattati, miserabili, cialtroni, criminali, imbroglioni, disordinati mentali (come lanza, sorvolando sul fatto che dispone di una nutrita schiera di zombies prodotti alla bisogna per inclinare alle sue insane voglie di cronaca “artificiale” per pilotare le istintive reazioni del popolo)

    una volta che avrà svolto questa indagine con applicazione, sono convinto che comincerà a liberarsi di ti tutti quei verbi impersonali e tutte le sue declinazioni plurali, entrando a pieno titolo nella fase successiva, in cui il singolare da lei rappresentato, ancorche’ povero, sarà di gran lunga più efficiente di quei plurali e impersonali con cui tanto la gente oggi si lamenta.

    mi raccomando sela prenda pure, ma come un invito, perchè la mia animosità io la dedico tutta al mio più grande nemico , e non mene rimane per altri

    un saluto

  • Lorenzo S.

    Invece di chiedersi cosa possa fare lo stato per evitare questi crimini dovremmo chiederci cosa possiamo fare noi per aiutare pesone che soffrono di disturbi psichici. Non lasciamo sole le persone che soffrono, e soprattutto non lasciamole sole nelle grinfie degli psichiatri dello stato!

  • clessidravuota

    Un attentatore che volesse dirottare un aeroplano riuscendo ad introdursi in esso con una pistola avrebbe la quasi certezza di essere l’unica persona armata a bordo. Come si comporterebbe se fosse consentito ai passeggeri il porto di armi a bordo, rischiando di trovarsi 200 pistole puntate contro?

  • Antonino Trunfio

    coraggio !! che Barakka Osama da Washingtonne è scoppiato pure in lacrime per l’occasione dell’eccidio, sussurrando a fil di voce davanti alla CNN : “Don’t worry US People, your president cry for everybody”. E l’ US people medio, beota e imbecille come quello di ogni altra parte del mondo, si è asciugata la lacrimuccia.
    Spente le telecamere, pare che il Salvatore della Casa Bianca, abbia chiesto un fazzoletto al segretario e abbia detto : one more ahead.

  • saldisaldi

    Il porto d’armi libero esiste, se non ricordo male, anche nella vicina Svizzera e non mi risulta che ci siano mai state stragi dovute a questo tipo di libertà.
    Se certi fatti di cronaca nera avvengono prevalentemente negli USA dovremmo indagare sui veri perchè non fare, come fanno i nostri media, dell’ingiustificato terrorismo psicologico sul libero porto d’armi.

    • Fabio

      accadono perché esistono luoghi in cui è vietato il porto d’armi, lì troverai vittime indifese.
      A roma esistono scuole blindate, con tornelli all’ingresso e controlli e personale armato. Il problema è che si tratta di eccezioni, normalmente i genitori, per legge devono consegnare i propri figli a strutture indifese. E negli usa è lo stesso. Solo che essendo un continente con 200 milioni di persone, quello che accade passa tutto per ‘americano’. In europa se ammazzano ad amburgo o siderno o malmo, l’impressione è che non se ne parli in egual misura. Qui leggi o di ‘stragi’ americane (anche se è uccisa una sola persona) o palestinesi (quando israele, dopo anni di missili sulle sue città, finalmente reagisce), insomma informazione di stato a senso unico e basta.

  • charlybrown

    Se ci fosse un collegamento tra stragi e numero di persone armate i poligoni di tiro sono i luoghi in cui ne dovrebbero accadere di più.
    Nessun caso a memoria d’uomo.
    Per qualche misteriosa ragione gli psicopatici se ne tengono lontani.

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