In Anti & Politica

DI GIUSEPPE SANDRO MELA*

«Assolutamente normale che l’ex presidente Mussari finanziasse il Pd. Partito che, grazie al governo di Siena e Provincia, era responsabile della stessa nomina.  ….  Rivendico l’opportunità di un intervento statale quando si rischia il collasso di istituzioni fondamentali per il funzionamento del Paese.» on. Antonio Misiani, tesoriere del Partito Democratico.

«Nella vicenda Mps ci sono “responsabilità evidenti di chi ha governato la città di Siena” e un “eccesso di cattiva politica”». Matteo Renzi, Sindaco di Firenze.

«La grande sirena della finanza internazionale ha incantato anche noi della sinistra. Adesso la politica deve riflettere a fondo, dettare regole precise e allontanarsi dalla gestione. Niente rapporti diretti con le banche», Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana.

«Questa vicenda è un’ulteriore riprova di quanto male abbia fatto al paese l’intreccio tra politica e affari e il Pd non può essere esente da responsabilità politica. La magistratura è giusto che vada avanti, ma la questione è politica». Antonio Ingroia, Candidato Premier.

«E’ difficile non rilevare come il Pd non sia stato estraneo in passato alla gestione del Mps e che non sia rimasto estraneo a quell’intreccio tra politica e affari che ha determinato il fatto che un certo tipo di gestione disinvolta sia sfuggita ai controlli. Su questo si deve voltare pagina». Antonio Ingroia, Candidato Premier.

«L’intreccio tra Monte dei Paschi di Siena e il Pd è sotto gli occhi di chiunque riesca a leggere l’elenco degli affidamenti in sofferenza, dei mutui non rimborsati. Ce ne sono centinaia destinati a dirigenti e quadri di partito, senza garanzie. E’ lì che si annida lo scandalo. Se viene fuori quell’elenco, salta tutto». Fonte.

«Nessun dirigente del Pd potrà più dire che la banca fa la banca e il partito fa il partito. La banca ci ha aiutato a “fare” il partito, in tutti questi anni. E ha permesso a noi (dico noi) di fare politica. Naturalmente c’è chi ha approfittato della situazione per sistemare anche affari personali». Fonte.

«Chiunque di noi Pds-Ds-Pd (ma non solo) avesse responsabilità amministrative, negli enti locali o nelle partecipate, dove ci sono voragini vere e proprie, sapeva di potersi rivolgere a Mps per le questioni più spinose. Esempio: c’era una azienda di un comune in crisi? I sindacati facevano casino e i lavoratori rischiavano il posto? Mps concedeva un finanziamento e la situazione si calmava. In campagna elettorale si dovevano effettuare 300-400 assunzioni in una partecipata? Mps concedeva il mutuo e il consenso lievitava. Ovviamente, la maggior parte di questi crediti non verranno mai incassati per assenza o inadeguatezza di garanzie. Quanti? Sarebbe interessante saperlo con precisione. Lo sanno tutti. Se spunta fuori l’elenco, è la fine…». Fonte.

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Se Siena piange la Toscana non ride. Lo scandalo dalla sanità di Massa Carrara ha raggiunto i 300 milioni.

«Burocrazia e partito di maggioranza – il Pd oggi, il Pci ieri – formano in Toscana un blocco di potere che è da sempre al governo della Regione.»

«Tra Regione, partecipate, enti, agenzie e Asl, centinaia di posizioni di vertice sono ricoperte da ex amministratori pubblici del Pd, mentre i dirigenti regionali più fedeli al partito sono premiati con incarichi politici.»

«Succede che funzioni assegnate a dirigenti pagati 110-135mila euro l’anno siano svolte parallelamente da agenzie o appaltate all’esterno».

«Nel 2012 non hanno conseguito il risultato solo un dirigente su cento e solo undici funzionari su oltre 2mila. Com’è possibile?»

«Nel 2010 Grazioso, un funzionario della Asl senese, era andato ad affiancare Persiani a Massa a sostegno del lavoro contabile del commissario, e al termine della collaborazione è stato richiamato a Siena con un incarico dirigenziale a tempo indeterminato di responsabile del bilancio»

«Un buco da trecento milioni nella sanità di Massa Carrara. Oltre alla costruzione del nuovo ospedale, nel mirino le assunzioni dei figli dei politici e giornalisti. Enrico Rossi, per dieci anni assessore alla Sanità e oggi governatore della Regione: “Durante i controlli sono emerse queste enormi irregolarità che io ho subito denunciato alla Procura e alla Corte dei Conti. Intanto abbiamo provveduto a colmare il buco di bilancio“.»

«Sono saltati fuori assegni, centinaia, che con una complicata partita di giro sarebbero serviti per comprare auto, Rolex, gioielli per amiche e fidanzate. Qualcuno si è costruito un tesoretto con i soldi della sanità».

«Un concorso per l’assunzione di un dipendente amministrativo bandito dalla Asl che si è concluso con l’assunzione di 52 persone.».

«Ieri il gup del tribunale di Massa Carrara ha condannato a 5 anni e 6 mesi, col rito abbreviato, proprio Giannetti, in carcere dal maggio scorso. L’ex direttore amministrativo secondo l’accusa avrebbe emesso falsi mandati di pagamento per oltre 1 milione di euro a favore di creditori dell’Asl 1 per poi intascare lui i soldi. Giannetti ha scelto il rito abbreviato solo per l’accusa di peculato, mentre per l’altra accusa di falso in bilancio, che gli è contestata per gli anni 2004 e 2005 insieme agli ex direttori generali della stessa Asl di Massa Carrara, Alessandro Scarafuggi (in carica dal 2002 al 2007) ed Antonio Delvino (2007-2010), Giannetti, in carica dal 2007 al 2010, ha scelto il rito ordinario, sostenendo la sua innocenza».

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«Il tribunale di Massa Carrara ha condannato a 5 anni e 6 mesi, col rito abbreviato, proprio Giannetti, in carcere dal maggio scorso. L’ex direttore amministrativo secondo l’accusa avrebbe emesso falsi mandati di pagamento per oltre 1 milione di euro a favore di creditori dell’Asl 1 per poi intascare lui i soldi.»

E questo è solo l’inizio.

Ma i trecento milioni chi mai li renderà al miserrimo Contribuente?

Fermiamoli fino a tanto che siamo in tempo.

«Pubblico é splendido se comandiamo noi».

Firmato: Partito Banca PD.

 

 

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