In Anti & Politica, Economia

letta-UEDI MATTEO CORSINI*

Dunque, Enrico Letta ieri – incontrando tale Attilio Befera – ha pronunciato queste parole: “Se ci si chiede perché l’Italia è un Paese poco competitivo, rispondo perché l’economia in nero è così quantitativamente importante. Distorce la concorrenza e crea inefficienza… Nel nostro Paese le tasse sono troppo alte perché non tutti le pagano”.

Enrico Letta, in visita all’Agenzia delle entrate, ha usato alcuni dei più diffusi luoghi comuni a cui ricorre ogni governante quando deve giustificare la scarsa competitività dell’Italia e la sua elevata pressione fiscale. Si tratta di argomenti ripetuti con tale sistematicità (purtroppo anche nelle scuole di ogni ordine e grado, soprattutto in quelle pubbliche) da essere ritenuti ineccepibili da una larga fetta dei cosiddetti “contribuenti onesti”. Personalmente credo di aver affrontato centinaia di conversazioni negli ultimi anni in cui i miei interlocutori finivano per ripetere a pappagallo i concetti espressi da Letta, senza peraltro portare nessun argomento convincente a supporto di tali affermazioni.

Non voglio in questa sede soffermarmi sulla natura della tassazione, che rappresenta la principale forma di violazione del diritto di proprietà operata dallo Stato. Vorrei, piuttosto, esprimere un paio di considerazioni sul perché ritengo infondate e fuorvianti le affermazioni di Letta. Che il presidente del Consiglio parli di distorsioni alla concorrenza e di inefficienza in un Paese in cui parlamento e governo hanno da sempre la pretesa di disciplinare minuziosamente quasi ogni aspetto delle attività produttive (e non solo quelle), introducendo vincoli burocratici che sono spesso deleteri quanto (se non oltre) il carico fiscale, a me pare assurdo.

Affermare che il problema per chi paga le tasse sono quelli che non le pagano (in parte, perché l’evasione totale è praticamente inesistente), è utile probabilmente a sviare l’attenzione di chi è vessato dal fisco e a creare contrasti tra costoro e i malefici evasori. Tuttavia, non credo sia difficile rendersi conto che per uno che riceve 100 randellate sia meglio diminuire (magari azzerare) tali randellate invece che vedere randellati allo stesso modo tutti i propri simili. Tra l’altro, che l’argomento di Letta sia assurdo lo si può verificare andando oltre la logica dei confini nazionali. Se in altri Paesi la pressione fiscale è inferiore (in alcuni casi molto inferiore) a quella italiana, l’imprenditore dovrebbe lamentare la concorrenza sleale di un’impresa di quei Paesi? Penso proprio di no, anche se uno degli obiettivi degli statalisti di ogni dove è quello di livellare (dubito verso il basso) la fiscalità a livello internazionale. Qualcuno crede davvero che quella sarebbe la strada per aumentare la competitività?

Venendo all’altro luogo comune – “le tasse sono troppo alte perché non tutti le pagano” – questo è ancora più assurdo. In questo caso basta dare un’occhiata alle serie storiche della spesa pubblica e della pressione fiscale, per rendersi conto che la seconda ha costantemente inseguito la prima. In altri termini, la spesa pubblica è stata una sorta di variabile indipendente (dipendente, in realtà, dalle decisioni di chi ha governato), mentre la tassazione veniva modificata di conseguenza. Dato che la spesa è costantemente aumentata, così è stato anche per la tassazione, soprattutto negli ultimi due decenni. Se il gettito fiscale aumentasse di 100 miliardi all’anno (portando l’evasione italiana al di sotto della media dei Paesi considerati, non dame, più virtuosi), ho la netta sensazione che la spesa aumenterebbe di pari importo. Ovviamente si tratta di un’opinione e non di un dato certo a priori, ma sull’ipotesi contraria io non scommetterei un centesimo.

Nonostante Letta, al pari dei suoi predecessori, abbia ripetuto che i proventi della “lotta” all’evasione fiscale saranno utilizzati per ridurre le tasse. E’ mai successo finora? No. Succederà prossimamente? Dubito.

 

*Link alla fonte: http://www.lindipendenza.com/letta-evasione-fisco/

 

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Showing 8 comments
  • fabio

    non tutti riescono a pagare le tasse proprio perché sono troppo alte.

    ai politici però, naturalmente, piace ribaltare la realtà cercando, come la peggiore delle mogli spendacciona ed arpia, ogni pretesto per chiedere sempre di più.

  • William

    @Dexter

    Le riscossioni sono infinitamente meno dell’accertato in quanto l’accertato sono cifre arbitrarie inventate dalla GdF e l’Ufficio delle entrate che in gran parte vengono cancellate dai ricorsi. Quello che alla fine incassano è una sorta di pizzo per farli andar via.

  • Dexter

    Negli ultimi 4 anni i ministri dell’economia e l’agenzia delle entrate ci hanno detto che hanno recuperato circa 10-12 miliardi di evasione all’anno.
    Dunque l’evasione totale dovrebbe essere scesa di almeno 40 miliardi in 4 anni, invece tutte le volte continuano a ripetere in continuazione che è sempre di 200 miliardi…e le tasse sono aumentate lo stesso !

  • Liberty Defined

    Abbiamo avuto anche uno che diceva che pagare le tasse è bellissimissimo.
    …Paese di Merda

  • Antonino Trunfio

    calzetta, macchietta, barzelletta, limetta, bombetta, arietta !! pugnetta non dice stupidaggini ma minchiate.

  • Sigismondo di Treviri

    Se tutti pagassero le tasse il governo italiano comprerebbe altri cinquanta F15, altri venti sommergibili, altri cento cannoni semoventi da 155mm, raddoppierebbe il numero di auto blu. Le guardie forestali della Sicilia passerebbero da ventottomila a cinquantamila, i dipendenti dello Stato arriverebbero a dieci milioni e i politici, Letta compreso, si aumenterebbero stipendio, fuori busta e pensione. Se tutti pagassero le tasse, i generali raddoppierebbero, raddoppierebbero gli ammiragli, i finanzieri, i vigili urbani, i carabinieri, i poliziotti postali, le guardie zoofile e tutta quella gente che ha come unico scopo di vivere sulle spalle di qualcun altro, oltretutto vessandolo. Se l’Italia ancora sopravvive è grazie a pochi eroi che hanno il coraggio di investire i propri capitali invece di darli allo stato, autentico buco nero che ingoia tutto senza restituire nulla. Letta convince solo quei pochi cerebrolesi che ancora credono nell’utilità dello stato, quello italiano in particolare.

  • Luigi Valente

    http://saint-jacobus.blogspot.com/2013/05/leffetto-benefico-delleconomia-sommersa.html

    In un certo senso, laddove parliamo di cifre considerevoli di evasione, ciò che dice Letta è vero. Voglio dire che l’impresa che evade farà concorrenza sleale a quella che non evade, perché la prima potrà investire e potrà avere maggiore liquidità rispetto alla seconda che è puntualmente spolpata dallo Stato.
    Ovviamente il discorso vale solo per imprese con notevoli giri d’affari e con evasioni di grande portata, ma credo che per la maggior parte delle pmi il problema non si ponga in questi termini.

  • LNZ

    La solita storia:

    cercano di inculcare agli schiavi il concetto che sono gli schiavi fuggitivi il problema e non lo schiavista…

    .. e purtroppo ci riescono ancora bene.

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