In Anti & Politica, Libertarismo

menckenDI BILL BONNER

Gli scritti di H.L. Mencken – il Saggio di Baltimora, la casa di Agora Inc. – sono stati una compagnia costante fin dall’inizio della mia vita di scrittore. La brillantezza, il linguaggio, l’intuizione, la temerarietà, la storia, l’alfabetizzazione stupefacente, e tutti scorrono senza limiti. Tutte queste caratteristiche sono combinate in una sola mente, ma nessuna è il motivo per cui è importante leggere Mencken. La ragione più importante è che egli vi assiste nella grande lotta per liberarsi dalle convenzioni intellettuali in modo da diventare osservatori maturi.

Maturare significa lasciar andare gradualmente la dipendenza dagli altri e dipendere invece dalle proprie risorse. Significa anche accettare la responsabilità delle decisioni che si prendono, e non scaricarle su altre persone. Lo stesso vale per il pensiero. Maturare significa liberarsi da forme di pensiero prevenute che una volta si accettavano senza riserve, e invece vedere il mondo per quello che è. Questo è il passo essenziale verso una vita libera.

La democrazia americana moderna sembra in guerra contro questo tipo di maturazione. Date un’occhiata ai best-seller politici e finanziari sulle liste convenzionali. Il loro obiettivo è quello di giocare con i vostri pregiudizi, di rinforzare comodamente quello che già avete sviluppato nella vostra testa. In politica significa tifare per il partito X o Y in base all’accettazione dell’ideologia di X o di Y. Non c’è mercato per le persone che le accettano in parte o le respingono entrambe.

In finanza, significa credere che il mondo si stia progressivamente compattando o cadendo a pezzi. Le prove a sostegno di questa o quella proposizione vengono assemblate in modo da confermare quello che si potrebbe pensare diversamente.

Questo è un percorso facile, ma non significa raggiungere la maturità. Non significa pensare con la vostra testa. Si tratta di dipendenza, consiste nel plasmare il vostro modo di pensare secondo un modello forgiato da altri. Le persone che percorrono solo questa strada immaginano che si stanno emancipando; in realtà, stanno solo rimpinzandosi di convenzioni pensate da altri.

Se vogliamo davvero pensare in modo maturo, dobbiamo confrontarci con idee che causano qualche disagio. Dobbiamo lasciare le nostre zone di comfort e immaginare che, forse, la folla non è intelligente come dice la gente. Forse possiamo trovare la verità su un fatto basandoci su un parere che va controcorrente, non rappresentato da un partito politico e che si allontana radicalmente dall’ortodossia mainstream. Quando ci rendiamo conto di questo, abbracciamo la maturità intellettuale.

Sono pochi i pensatori e gli scrittori che possono assisterci in questo processo. Quando appaiono, scompaiono altrettanto velocemente per mancanza di campioni. Temo che questo potrebbe essere il destino di H.L. Mencken. Per decenni è stato lì a complicare le cose ed a lavorare contro l’opinione della folla. Questo è il motivo per cui si oppose all’entrata degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale. E’ per questo che fu un letterario progressista in tempi in cui la maggior parte delle persone era bloccata nel passato. Questo è il motivo per cui ridicolizzò il Proibizionismo quando l’intero nord-est religioso e l’establishment pensavano che fosse un’idea brillante. Questo è il motivo per cui non si tirò mai indietro dal criticare le ortodossie che erano accettate da quasi tutti.

Durante la sua carriera, non appena finiva in un solido blocco di campioni, ne sarebbe uscito altrettanto rapidamente. Si trovava a disagio con la popolarità. Ad esempio, alla fine degli anni ’20 divenne il beniamino dei letterati della città. I suoi attacchi contro l’amministrazione Hoover lo resero famoso, ma poi rivolse il suo sguardo verso Franklin Roosevelt e ridicolizzò il New Deal per la mostruosità che era. Il sostegno precedente svanì, e ancora una volta si trovò da solo. Poi dissentì sulla seconda oportunità di andare guerra e cadde in disgrazia in modo permanente.

Mencken era un campione dell’individualismo, della razionalità, della mente umana in un secolo di collettivismo di molti tipi. Questo è il motivo per cui mise seriamente in dubbio che l’individualismo potesse trionfare in un’epoca di manie politiche e religiose di massa. Come ha mostrato nel suo American Credo, comprese la cultura americana come pochi altri. Amava questo paese e le sue molteplici culture, ma anche lui vide che c’era un problema intrattabile che avrebbe impedito all’America di raggiungere la sua eterna speranza. Questo difetto lo riassunse con la parola “puritanesimo.” Non si riferiva tanto ad una setta religiosa, ma ad una visione della vita che cercava la distruzione del peccato e dell’imperfezione e, così facendo, annientava anche il volere umano e la libertà stessa.

Mencken non cercò mai di portare conforto ai suoi lettori. Cercò di turbare e smuovere i pregiudizi, puntando a verità scomode sul mondo che ci circonda. In questo senso, era uno dei pochi pensatori veramente indipendenti del secolo scorso. Lasciò un’eredità potente che ci permette di studiare il suo pensiero — non tanto le specifiche di quello che disse, ma piuttosto come pensava. Tutti coloro che cercano di vivere una vita più libera, più felice e più prospera possono guardare a lui come un esempio di ciò che significa avere un pensiero veramente indipendente. Essere il suo allievo significa essere sbattuti a terra mentre quelli intorno a voi vengono sospinti dai venti dell’opinione pubblica e della manipolazione politica.

E’ tutto riassunto nell’idea rivoluzionaria di Mencken: “Credo che sia meglio dire la verità piuttosto che una bugia. Credo che sia meglio essere liberi piuttosto che essere schiavi. E credo che sia meglio sapere piuttosto che essere ignoranti.”

[*] traduzione di Francesco Simoncelli

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