In Economia, Esteri

mozziconisigarettaDI VALENTINA CAVINATO

Giuro che non vi sto prendendo in giro. Il paese delle baguettes, come molti di voi sanno, lo conosco bene. Ci ho vissuto per quindici anni e continuo a tenerlo sotto attenta osservazione. Quando penso di averle viste e lette tutte, ecco che loro riescono ancora a farmi strabuzzare gli occhi.

Sembra irreale che 60 milioni di persone possano accettare, e di conseguenza subire, una così opprimente quantità di leggi assurde, che invadono soprattutto la loro vita privata. Vi ricordo per l’ennesima volta, che in Francia è lo stato che decide che musica dobbiate ascoltare alla radio. La legge impone ad ogni emittente ALMENO il 40% di brani francesi, ma anche quel 40% è ben suddiviso, con percentuali diverse, tra novità e classici. E attenzione, di SIAE ne esistono due: la SACEM e la SPRE.

In questi giorni, data la famelica ed insaziabile fame di soldi, lo stato sta continuando a sfornare tasse a dir poco “originali”. Nel 2012 il socialista di destra Sarkozy, decise di tassare la Coca Cola e le bibite non alcoliche contenenti zucchero. Precisarono però, bontà loro, che se una bevanda contiene sia lo zucchero che i dolcificanti chimici, verrà unicamente sottoposta alla tassa sullo zucchero. Sapete come giustificarono questa tassa? Dissero che dovevano lottare seriamente contro l’obesità. Ma guarda caso, il foie gras, la loro crème fraîche, il burro ed altri prodotti grassissimi, che i francesi consumano in quantità esagerata, sono stati esonerati. Questa settimana, i parassiti gonfi di sangue (il nostro), hanno “lavorato” sodo.

La tassa di soggiorno è passata da 1.80 €, a ben 8 €/notte, hanno PROIBITO ad Amazon di venderci i libri, abbinando uno sconto del 5% alla spedizione gratuita. Ma non è finita… Ieri mi sono imbattuta in un articolo che spiega la nuova tassa in programma, una tassa sui MOZZICONI DI SIGARETTA!!! Il senatore ecologista Jean-Vincent Placé (moi je le placerais en garde à vue!), con la collaborazione del collega socialista Gerard Bapt, sta mettendo a punto questa legge, giustificandola così: “Tassiamo i singoli mozziconi, per coprirne la spesa per la raccolta”. Ovviamente questa tassa non ha nulla a che vedere con gli aumenti già programmati per i pachetti di sigarette, è in più. Considerando che ogni anno vengono venduti 2.5 MLD di pacchetti, hanno calcolato un introito nelle casse di questo STATO LADRO, di ben 26 MILIONI DI €. Perchè non far pagare una tassa ai produttori di patate, che sono all’origine degli imballaggi delle patatine, che vediamo abbandonati in gran numero nei giardinetti pubblici?

Come direbbe Cambronne… MERDE! Spero di vivere abbastanza a lungo, per stappare una bottiglia di prosecco al loro default. La Francia è come l’AIDS: se la conosci, la eviti..

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Showing 12 comments
  • Orazio

    Cosa c’entra la Le Pen con questa tassa o con le altre tasse?
    Sono per caso loro che decidono quali tasse mettere?
    Commenti assurdi.

  • Pedante

    La rivoluzione divora i suoi figli. Le Pen continua a puntare sui valori repubblicani per far salvare la Francia multiculturale, impresa persa sin dalla partenza. Così come negli Stati Uniti, il cosiddetto crogiuolo anziché fondere le identità le separerà. Del resto, neanche Horace Kallen ci credeva. Voleva solo che gli altri ci credessero.

  • CARLO BUTTI

    I francesi si ribelleranno? Può darsi, ma cambierà poco o nulla. L’hanno fatto parecchie volte (sono stati loro a inventare il concetto moderno di “rivoluzione”, un termine che prima aveva un significato quasi esclusivamente astronomico), ma non sono mai stati capaci di scalzare l’oppressione di uno Stato quant’altri mai centralizzato e pervasivo; anzi mi pare l’abbiano vieppiù rafforzata. Ed è davvero paradossale che abbiano tagliato la testa a un re tutto sommato mite per trovarsi s, pochi anni dopo, sudditi (e sudditi entusiasti!) d’un imperatore guerrafondaio e rapace. La Storia di Francia è il più bell’esempio della teoria di un grande storico, guarda caso, francese, Fernand Braudel: quel che conta sono le strutture profonde, lentissime a mutarsi, a dispetto dei rivolgimenti superficiali, anche se tumultuosi.

    • la Cavi

      Verissimo Carlo!
      Eppure hanno avuto un Bastiat….

  • Sigismondo di Treviri

    Che la Le Pen sia statalista è noto, ma che votandola i francesi abbiano dato un segnale all’Europa ed ai burocrati francesi, mi pare chiaro. Gli italiani in compenso votano sempre per chi li frega meglio.

    • la Cavi

      Votano, come i francesi, il “meno peggio” di turno.
      Prolungando inutilmente questa dolorosissima agonia…

  • denis

    Ricordo che anche in Italia gli “artisti” premono da tempo per l’introduzione dell’obbligo di trasmissione di musica locale alla radio.

    e, se siamo giunti fino a qui, discorso che vale anche per la fogna italica, non ci si ribellerà più, di fronte a qualsivoglia imposizione.

    a mon avis

    • la Cavi

      Je suis entièrement dac… (Altra mania tipicamente gallica, quella di parlare con acronimi e abbreviazioni)

  • Sigismondo di Treviri

    Mah. I francesi non sono gli italiani. Prima o poi si ribelleranno. Mi sembra che Marine Le Pen prenda più di qualche voto.

    • leonardofaccoeditore

      Marine Le Pen tasserebbe il colore della pelle…

      • Stefano Nobile

        oltre a tutto il resto

    • la Cavi

      Sigismo do, se la risposta è la Le Pen, dimostrano ancora una volta la loro stupidità.

      Non so chi sia più socialista tra lei, Hollande e Sarkozy.

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