In Economia, Esteri

jdi RYAN W. MCMAKEN*

I media conservatori (in particolare Breitbart e Cns) stanno riportando che il tasso di partecipazione al lavoro è il più basso da 38 anni:

«Un record di 93 milioni e 770 mila americani a Luglio non erano nel mondo del lavoro americano, e il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto al 62,6%, esattamente dove era nel Giugno di 38 anni fa, ha riferito Venerdì il Labor Department. Nel 1975, quando il Bureau of Labor Statistics ha cominciato a tenere tali registri, 58 milioni e 627 mila americani non erano tra la forza lavoro»….

Ecco la cosa in un grafico (dati Bls):

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Showing 2 comments
  • Pedante

    Ovviamente i dati mostrati nel grafico non prendono in considerazione il numero dei lavoratori irregolari, in forte aumento.

  • jimmy

    La statistica riportata è certamente indicativa dello stato comatoso in cui versa l’economia reale degli usa.

    Più in generale, comunque, noi libertari dovremmo riferirci ad indici più veritieri e moderni.

    Infatti, per valutare una società-nazione dal punto di vista del benessere economico, prenderei in esame solo due-tre indici:

    a) la consistenza delle debitorie (mutui, affidamenti, ipoteche, etc) e dei patrimoni registrati sia liquidi (conti, titoli) che illiquidi (immobili, quote, partecipazioni), sia in valori assoluti che in percentuali di variazione (dati pubblicati trimestralmente da Bankitalia);

    b) l’indice di Gini, che misura la distribuzione di tali patrimoni sul complesso della popolazione (dati pubblicati trimestralmente da Bankitalia, se non erro);

    c) l’indice nazionale di comparazione del costo medio della vita (dati pubblicati ad esempio da Numbeo.com che pone 100 il dato di New York).

    Tutti gli altri indici (a partire dal più fasullo di tutti: il pil), a mio modesto parere, sono inutili ovvero raccontano aspetti peculiari e/o deviati della vulgata statalista: occupati, disoccupati, debito pubblico e privato, retribuzioni medie, pressione e prelievo fiscale, etc etc.

    Questi tre invece si riferiscono all’aspetto fondamentale del benessere economico di famiglie ed imprese: quanti attivi possiedo al netto dei debiti, e di che tipo e con che variazione sul passato, quanti ne hanno i miei vicini, ed a quali/quanti beni/servizi posso accedere grazie a tali attivi.

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