In Anti & Politica

lenin grillo movimento libertarioDI MAURO GARGAGLIONE

L’ideale collettivista ha cavalcato la mistica del socialismo per ingannare le masse facendo loro credere che fosse possibile realizzare il paradiso in terra.

Ora il collettivismo ha cambiato tattica, servendosi dell’indubbia vittoria militare delle democrazie contro i totalitarismi del XX secolo, ha inventato la grande mistificazione del XXI secolo, l’identificazione della democrazia con la libertà.

Falsa quanto la felicità promessa dal socialismo.

Credo che questo sia l’inganno contro cui le persone libere dovrebbero concentrare i loro sforzi.

Settant’anni fa il grande Churchill coniava il celeberrimo aforisma sulla democrazia come peggior sistema eccettuati tutti gli altri.
A quell’epoca però o c’era la democrazia o c’erano Mussolini, Hitler e Stalin.

Oggi si vede bene che la democrazia li ha chiaramente sostituiti con la mistica dell’uno vale uno, dove masse di plagiati legittimano col voto oligarchie politiche parassitarie e parolaie.

Se due terzi di un popolo hanno deciso di campare sulle spalle del terzo che lavora, la situazione non cambierà fin quando quel terzo non schianterà definitivamente. Anche perché quel terzo schiavizzato mantiene gente armata al servizio dei due terzi.

La salvezza è individuale, per chi la trova.
Agli altri porteranno via tutto.

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Showing 12 comments
  • Giorgio

    nella fonte riportata da leonardo facco c’è scritto “Poi ci sono coloro che sono inattivi ma avrebbero l’età per lavorare: sono 14 milioni e 38 mila italiani pari al 23,2% della popolazione residente. Queste persone, in pratica, non hanno una occupazione e nemmeno la cercano”. ma dove? secondo voi in italia ci sono 14 milioni di persone in età lavorativa che non cerca lavoro perché non ha voglia di lavorare? ma un po’ di sano buon senso no, eh? (o magari vedere cosa veramente scrive l’istat).

    • firmato winston diaz

      Giorgio, ci sono le casalinghe, tante, che per le statistiche economiche moderne sono delle nullafacenti in quanto in effetti non contribuiscono al PIL anzi lo riducono in quanto “rubano il lavoro” alle collaboratrici domestiche non in nero e ai ristoranti, e al sud, ma anche al nord, c’e’ un’enorme quantita’ di economia informale, di gente che magari si fa il culo 10 volte di piu’ di un impiegato perfettamente in regola ma imboscato in qualche ufficio pubblico: per lo Stato chi non lavora rispettando tutti i suoi sacri crismi burocratici e’ un inattivo, e dato che “evade le imposte” deve sparire dalla faccia della terra.
      Il meccanismo economico in cui ci siamo inceppati e’ infernale.

    • firmato winston diaz

      In realta’, quello che si fa il culo “in nero” se risolve i problemi di qualcun altro crea ricchezza, quello col culo al caldo nell’ufficio pubblico la distrugge (specialmente se lavora nella burocrazia, in quel caso fa ancora piu’ danno, tanto che io sono un sostenitore del dare il reddito di cittadinanza a tutta quella gente purche’ se ne stia a casa a guardare la televisione: dal punto di vista sociale ci si guadagna, consumano meno, inquinano meno, non rompono le palle).

  • Giovanopoulos

    Se è per questo è attribuita a Churchill anche questa (fonte “Il Sorriso del Bulldog” ed. Liberilibri):
    “Il miglior argomento contro la democrazia è una conversazione di cinque minuti con l’elettore medio”.
    Chissà quale delle due l’ha detta dopo. A me piace pensare sia quella dell’elettore medio.

  • Gio

    Secondo me la prima cosa da fare è liberarsi della televisione, mezzo di ipnosi collettivo. L’ho fatto 5 anni fa e non me ne sono mai pentito.

  • Albert Nextein

    Gargaglione, sempre meglio.
    Dalla teoria alla pratica.
    Soluzioni di salvezza individuale , motivate, spiegate.
    Esempio, non acquistare titoli di debito pubblico. Premessa sul significato ed il peso quantitativo di questi titoli. E poi le altre semplici tecnicalità e il significato per lo stato e per i detentori di questo debito , con i costi.

  • Dino.

    Mi pare un po esagerata la statistica dei 2/3. Se fosse così, il sistema sarebbe già collassato da un pezzo; non parlo di asfissia fiscale o tirannia com’è oggi, ma proprio di collasso. In ogni caso si va in quella direzione, purtroppo o per fortuna. Resta il fatto che in Italia la violenza paga… basti guardare i tassisti contro Uber oppure i sindacati e la sinistra negli anni passati, con le manifestazioni di piazza… seppur gruppi minoritari di volta in volta, ma attraverso metodi violenti riescono a farsi valere.

    • leonardofaccoeditore

      Ecco qua la fonte: https://www.truenumbers.it/italiani-al-lavoro/
      Un dato simile lo trovai anche su altre testate, tempo prima
      Cordialmente

      • Dino.

        Grazie.

      • firmato winston diaz

        La situazione reale e’ molto ma molto peggiore: negli stati moderni a compiere un lavoro davvero produttivo e’ una infima percentuale della popolazione, una minima frazione del terzo citato sopra. La maggior parte di quel terzo che “lavora” fa lavori parassitari e improduttivi, collegati alla burocrazia senza senso che si occupa di normare anche il capello, e che finisce, circolarmente, per togliere la vita a tutti.
        Come vi avevo gia’ accennato, la tassazione reale dell’80 e piu’ per cento deriva da quel fatto: che la redistribuzione del reddito, che si inventa lavori fittizi per fornire un pretesto a se stessa, necessaria per evitare peggiori disordini sociali, aumentando sempre di piu’ la pressione fiscale, finisce per selezionare una classe produttiva sempre piu’ efficiente e meno numerosa, che a sua volta impone una sempre maggiore redistribuzione e pressione fiscale, in un loop che si auto-alimenta, auto-distruttivo.

        Se guardiamo alla storia recente, in circa un secolo siamo passati da una situazione in cui il 90 per cento della popolazione era attiva e doveva lavorare per mantenere se stessa e un circa 10 per cento di improduttivi, dato che produceva un solo 10 per cento di surplus non necessario al proprio sostentamento, al rovesciamento di tale percentuale.

        Oggi come oggi il “primo” e il “secondo stato”, i parassiti, rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione, bn oltre i due terzi.

        Purtroppo a questo trend autodistruttivo non c’e’ rimedio, l’aumento continuo della pressione fiscale e della regolamentazione, che infatti avviene in modo piu’ o meno uguale in tutti i paesi “avanzati” dal punto di vista economico, qualunque sia il loro regime politico, ha qui la sua causa.

        Persino la politica si e’ accorta che sostenere la “rivolta dei produttori”, di moda negli anni ’90 e che ben conosciamo, e’ inutile ai fini di raggiungere il potere, dato che i produttori rappresentano ormai una percentuale minoritaria dell’elettorato.

        Comincia ad esserci qualche studio in proposito, sebbene non identifichi chiaramente le cause, da Harari che parla di nuova “classe inutile”, a Mario Fabbri, che riconosce il restringersi sempre di piu’, nel disprezzo della maggioranza, delle attivita’ produttive, e nell’identificare la ricchezza con la capacita’ di appropriazione con la furbizia e la pretesa del comando e del controllo, piu’ che nella produzione. Si dice che in italia ci sono pochi laureati, ma i laureati alla fine dove trovano impiego? Finiscono quasi tutti nella burocrazia, e anche quelli che farebbero lavori non burocratici, sprecano la maggior parte del loro tempo in impieghi burocratici. E’ un trend incontenibile, di cui tutti finiscono per lamentarsi, perche’ ha trasformato le vite di tutti, pur nel profluvio dei beni materiali, in vite da schiavi. La vita dello schiavo incatenato che non produce nulla, solo fuffa, e che si vede quindi vessato senza alcuno scopo ragionevole, ma schiavizzato per il solo gusto di schiavizzare, e’ la peggiore.

  • Liberalista

    Concordo in pieno, caro Mauro. La salvezza è individuale e forse per ognuno di noi prenderà strade lievemente differenti.
    Parlarne potrebbe servire ad aiutare qualcuno che vorrebbe ma non può o che potrebbe ma non lo sa ancora.

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