In Anti & Politica, Primo Piano, Varie

DI LEONARDO FACCO

Ha fatto scalpore la notizia dell’indagine aperta nei confronti di Monica Rizzi, consigliera leghista in Regione Lombardia e “madrina” dello sbarco di Renzo Bossi in Valle Camonica, dove è stato candidato alle ultime elezioni regionali. Da due mesi, ad ogni presentazione del mio libro sulla Lega Nord, raccontavo di questa inchiesta aperta a Brescia, lasciando spesso il pubblico a bocca aperta.

Non vi parlerò di questo fatto ora – in merito al quale sarà la magistratura a dire la sua – ma ritornerò sulla vicenda più avanti, e capirete il perché.

Cominciamo con la notizia del 12 luglio 2009, tratta da “la Repubblica”: Diplomato con 69/100. Renzo Bossi, ventuno anni, il figlio del leader della Lega Nord Umberto ha preso la maturità. Lo ha raccontato lo stesso segretario dei lumbard arrivando ieri sera alla festa della Lega a Paderno Dugnano: «Oggi sono particolarmente in forma – ha detto ai militanti – perché mio figlio ha passato la maturità». Renzo, negli ultimi anni, era stato bocciato già 3 volte all’ esame finale del liceo scientifico”.

Dal giorno successivo, sul web s’è scatenato il finimondo e la presa pel culo del “figliol prodigio” del capo non ha ancora avuto fine. Son nati gruppi su Facebook, su mille e un blog han dedicato commenti al giovane consigliere regionale strapagato, i social network in genere si sono sbizzarriti nel rimarcare l’impresa del pulzello padano. Tutti a sparare addosso a questo ragazzotto miracolato dalla politica (c’è più di una ragione per farlo ovvio), dando però per scontato che “il Trota” fosse comunque diplomato, anche se dopo tre bocciature all’esame di maturità.

Ora vi porgo una domanda: chi di voi ha visto il diploma di Renzo Bossi? Come mai sul suo blog personale alla voce professione c’è ancora scritto studente (senza alcuna specifica all’Università che starebbe frequentando)? Come mai se usando il pulsante “cerca” del suo blog scrivete “diploma” o “maturità” vi compariranno solo alcune notizie sulla sua attività politica?

Da qualche tempo, sto cercando di capire se l’attestato di cui ha parlato Umberto Bossi a Paderno Dugnano esiste oppure no. Cercando in Google, fuorché notizie di stampa che genericamente riportano la contentezza del “senatur” di cui sopra, non v’è nulla di dettagliato su quel diploma: niente nome dell’Istituto frequentato da Renzo, nessun luogo in cui è avvenuto l’esame, zero dati di un documento che dovrebbe essere pubblico, trattandosi del famoso “pezzo di carta con valore legale”.

Un mio collega, che ha provato a scandagliare gli ambienti leghisti, di fronte alla sua richiesta di sapere dove si fosse diplomato il rampollo padano, ha solo ricevute porte in faccia e qualche risposta vaga del tipo “certe informazioni vengono coperte dalla privacy”. Che c’entra la “privacy” con un titolo di studio pubblico? C’entra – lo avrete capito anche voi – come i cavoli a merenda!

Prima di continuare, permettetemi di ricordare i “precedenti” relativi a questo fantomatico diploma: Dal Tgcom (testata amica): A luglio 2008 Renzo Bossi era stato respinto (foto), la seconda volta dopo quella del 2007, all’esame di maturità. La famiglia presentò un ricorso al Tar contro la decisione del professori, perché il ragazzo sarebbe stato interrogato su una parte di programma che durante l’anno scolastico non era stata affrontata. Pare che ci sia stato davvero un errore formale di trasmissione del programma e così, prima che i giudici amministrativi avessero avuto il tempo di pronunciarsi, la commissione ha deciso di far ripetere al rampollo di casa Bossi l’esame orale, cui ha assistito anche un ispettore del ministero dell’Istruzione. Qualche giorno dopo il verdetto ufficiale: l’esame ha avuto nuovamente esito negativo”.

Tutto ciò è accaduto presso il Collegio Arcivescovile “F. Bentivoglio” di Tradate (Varese). Ho telefonato all’istituto chiedendo se, dopo le bocciature di cui sopra, Bossi junior si fosse diplomato lì. La risposta ottenuta è stata un no secco!

Capirete anche a voi, a questo punto della storia, che è normale possa sorgere qualche dubbio, no? Ecco perché ciò che vi racconterò di seguito – ripescando quella Monica Rizzi citata all’inizio – non fa che ingigantire i miei sospetti.

Renzo Bossi, dopo la sua elezione bresciana, ha continuato a frequentare Monica Rizzi e la villa in cui lei abita sul lago di Garda. Monica Rizzi, ancor prima dell’inchiesta per cui è finita indagata un paio di giorni fa – è scivolata nel tritacarne mediatico per aver millantato una laurea falsa in psicologia.

Altro personaggio assai vicino al “Trota” è Francesco Belsito, segretario amministrativo del Carroccio. Ebbene, anche lui – potente tesoriere vicinissimo al “Cerchio Magico” – ha il vezzo di farsi chiamare dottore: in realtà sono ben due le lauree che millanta, ma che non ha. Due gli atenei indiziati, uno a Malta ed uno a Londra.

Infine, lupus in fabula, c’è ovviamente il plantageneta Umberto Bossi, noto alle cronache da tempo per aver festeggiato per ben due volte la laurea in medicina che non ha mai avuto.

I proverbi – distillato di saggezza popolare – ci insegnano che chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Sarà…

Ancora due dettagli però.

1-Il terzo figlio del fondatore della Lega (il secondo avuto da Manuela Marrone) si chiama Roberto Libertà ed è nato due anni dopo Renzo. Anche lui pare abbia la passione per la politica, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera. Ora, essendo nato nel 1990, Roberto Libertà si dovrebbe essere diplomato nel 2009 che, guarda caso, è lo stesso anno in cui avrebbe superato l’esame di maturità anche Renzo. Mi chiedo: ma non è che al padre a Paderno Dugnano hanno annunciato il diploma del terzo figlio e lui lo ha confuso con quello (mai preso?) del secondo? Non sarebbe la sua prima gaffe del resto!

2-Poco sopra, ho ricordato che una delle lauree di Belsito sarebbe stata presa a Londra. Il 13 settembre 2009, su “ilpadano.com” è stata riportata una notizia con questo titolo: “Bossi: mando Renzo a studiare a Londra”. Il testo della news: A Ferrara, incontrando la gente in occasione della tappa intermedia della Festa dei popoli padani che lo porterà a Venezia, Umberto Bossi ha rivelato l’intenzione di mandare il figlio Renzo all’estero. “I giornalisti attaccano me e mio figlio, che – ha detto – andrà via dall’Italia, perché qui non lo lasciano in pace”. Il Senatur ha quindi spiegato che Renzo “andrà a fare l’università in Inghilterra”. Nei confronti di Renzo Bossi si è scatenata una campagna denigratoria originata dalle difficoltà scolastiche del ragazzo che, come è noto, lo avevano costretto a ripetere per tre volte l’esame di maturità”. Come mai proprio a Londra?

Chiudo e vi chiedo: secondo voi è lecito che io possa avere dei dubbi sul diploma del “team manager” della nazionale di calcio padana, personaggio pubblico e pagato coi soldi dei contribuenti?

In fondo, credo sia interesse dello stesso Renzo Bossi – costantemente nel mirino dell’opinione pubblica – dissipare ogni dubbio. Ne va della sua reputazione…

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Showing 27 comments
  • RogerG

    -Io mi ero iscritto ventenne nella Lega Lombarda quando frequentavo l’università,facendomi il mazzo per il movimento “xchè allora si chiamava così” ..
    Ho visto delle cose da Vomito,ed ho capito che se l’idea di Miglio sulla secessione era grandiosa ! Il mezzo a cui era stato affidato era inadatto ..
    Bisogna ripartire dagli exleghisti,escludendo chiaramente i ruffiani che già allora entravano nella Lega e ripartire a testa bassa..

    • leonardofaccoeditore

      concordo e facciamolo in fretta, liberandoci dall’Itaglia!

  • otello

    Il Trota, emblema del merito secondo la concezione leghista, lo faccia almeno vedere questo benedetto diploma!

    • leonardofaccoeditore

      Non ce l’ha!!!

  • mauro meneghini

    La Lega, è risaputo, se l’è sempre presa coi baby pensionati. Solo che forse aveva ‘dimenticato’ di controllare in casa sua. Manuela Marrone, la moglie di Umberto Bossi, riceve un vitalizio da quando ha 39 anni, ovvero dal 1992. A tirare fuori la scomoda realtà è Mario Giordano nel suo libro ‘Sanguisughe’ e Luca Telese gli fa eco sul Fatto Quotidiano.

  • Alieno

    L’analfabetismo è qualcosa che viene trasmesso da padre in figlio…
    bossi sr. diplomatosi tramite radio elettra…
    laurea in medicina?

    non sa nemmeno cosa un piano di studi, figuriamoci se è laureato…
    bossi jr. con incarico di assessore regionale, che percepisce uno stipendio di 12/15k € al mese,non diplomato…
    di cosa vi lamentate?
    ai padani piace così!
    se hanno votato il padre semianalfabeta perchè non dovrebbero farlo pure col figlio?
    aggiungo ma i padani che lo votano hanno figli laureati, dottorati, con master di eccellenza nelle più prestigiose università del mondo, e percepiscono solo 1200€ al mese?
    ed io ne conosco diversi di padova, milano, e torino…
    questi genitori padani hanno una coscienza?
    quando ascoltano i figli lamentarsi che non hanno futuro, non possono sposarsi e mettere famiglia, non gli viene il dubbio, a prescindere se bossi jr sia diplomato o meno, ma chi cazzo ho votato?
    sono sicuro che ho fatto la cosa migliore?
    mio figlio pluri-speacializzato in ingegneria, giurisprudenza, economia, perchè non gli viene concessa un’opportunità del genere?
    perchè deve sgobbare 10/11 al giorno per 1200€ al mese, ovviamente con contratto a progetto?

    ai padani piace così, essere (_!_) “a freddo”…

    buona serata

  • paolo cintolesi

    Sono abbastanza vecchio e posso dire, senza essere smentito, che in Italia, la giustizia non credo che sia mai diventata adulta, specialmente nel mondo della politica! tant’è che il ciarlatano Bossi lo sapeva da molto tempo, mentre molti magistrati lo hanno saputo da sempre!!!

  • ale

    In provincia di Pavia abbiamo un consigliere regionale leghista, Angelo Ciocca che a quanto pare si è laureato in Nicaragua… si vede che è un vizietto leghista!

  • mauro suttora

    se il diploma e’ vero come il finto Master in Bocconi della Santanche’… (in realtà corso di 18 giorni aperto anche ai non laureati).

    A proposito: anche millantare un master e’ reato?

    • leonardofaccoeditore

      ahahahah, in fondo, spettabile Mauro, del reato ce ne frega in parte (anche se il problema è concreto). E’ l’indolenza dell’elettorato, dell’opinione pubblica che garantisce a questi personaggi di proliferare e moltiplicarsi!

    • _Salvatore

      L’abolizione del valore legale del titolo di studio eliminerebbe alla radice queste commedie. Nessuno avrebbe nulla da dire se uno avesse 10 titoli, 4 lauree, 7 dottorati… avuti dal sottoscala del vicino: semplicemente sarebbero bellamente ignorati.
      L’unica differenza la farebbe la risposta ad una semplicissima domanda Cosa sai fare? indipendentemente dalle pile di carte che uno potrebbe produrre (intestate, timbrate, firmate, controfirmate, indorate, pergamenate e chi ne ha più ne produca).
      Mio nonno, quando doveva scegliere un manico, lo esaminava accuratamente e personalmente :-)

      • Nereo

        Quoto _Salvatore: l’abolizione del valore legale del titolo di studio eliminerebbe alla radice queste commedie. Lo dico dal 1981!

  • Onofrio Del Grillo

    è morta la giustizia!

    • leonardofaccoeditore

      me ne ero accorto da un po’…

  • GIOVANNI BORTOLOTTI

    certo che dopo 3 bocciature alla maturità mi ritirerei in Tibet e non mi farei vedere in giro!

    • leonardofaccoeditore

      In un paese civile accadrebbe, in Itaglia quelli come lui diventano consiglieri regionali. Sulle orme del padre cialtrone!!!

  • zenzero

    Attendo una risposta dal signore in questione

  • zenzero

    Aspettiamo con ansia una risposta allora.

  • Maciknight

    Mi raccomando, per imparzialità e per diritto all’informazione, di pubblicare, se saltasse fuori, anche la laurea in Medicina di Umberto Bossi, che potrebbe controbilanciare quella in CIALTRONERIA, acquisita a furor di popolo e per lunga militanza

  • Sergio

    SE SALTA FUORI LO PUBBLICHI?

    • leonardofaccoeditore

      Ovviamente!!!

  • Ray Milano

    …contenti i “padani”… contenti tutti! Chissà cosa ne pensano i ragazzi che si sono spaccati in 4 per prenderne uno vero (quando non fosse addirittura la laurea) con la consapevolezza che forse, nella migliore delle ipotesi, li attendeva un lavoro da lavapiatti con orari assurdi per 1.000 Euro al mese, mentre abbiamo un fulgido esempio di acutezza intellettiva di un ragazzo che alla faccaizza loro, si porta a casa 15/20.000 Euroni… di soldi loro!
    W l’Italia e (soprattutto) la Padania.

  • Maciknight

    Ma quale reputazione? Con un pedigree del genere ci si dovrebbe vergognare ad uscire di casa, se non avessero la faccia come il culo e l’Ego centrato sul proprio ombelico, dove arriva anche lo sguardo ….

  • Stefano B 82

    Se le notizie fossero vere: millantare lauree o titoli professionali inesistenti è un reato penale, ti becchi tipo 9 mesi 1 anno con la condizionale, sono garantista ma sul dossieraggio della Rizzi contro leghisti “anti cerchio magico” posso crederci.

    • leonardofaccoeditore

      Le notizie sono vere, le ho aggiunto anche i link per correttezza e ci sono inchieste aperte in merito. Chiaro che con i tempi della magistratura, troppe prescrizioni all’orizzonte.

  • _Salvatore

    A proposito di proverbi e detti popolari:

    La stela no la va tan distante dal zoc.

    ;-)

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