In Anti & Politica, Scienza e Tecnologia

DI REDAZIONE

Nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera interessante.
La pubblico qui dopo aver avuto il permesso del suo autore, perché mi sembra che racconti molto di come molti di noi, gente più o meno di scienza, si confrontano con la politica. O meglio, con la politica delle campagne elettorali, quella delle promesse e delle speranze.
Avevamo appena chiuso l’abbuffata di entusiasmi e complimenti per essere riusciti, noi manipolo di giornalisti scientifici e scienziati riunitisi allegramente su Facebook come un gruppo vacanze, a far rispondere i candidati alle primarie del centrosinistra su temi di scienza. E ci stavamo chiedendo qualcuno cambierà il suo voto dopo queste risposte? Quando un giovane (classe 1988, quindi giovane davvero) biotecnologo in forze all’università di Milano si è accorto di essere rimasto sinceramente deluso dalla risposta di Matteo Renzi alla domanda sugli Ogm.
Mi scrive Federico: riesci a far avere a Renzi la lettera in allegato? Dico: ci provo, ma adesso mi sa che i due candidati sono abbastanza impegnati col ballottaggio… Ma posso leggere?
Ed ecco (un po’ tagliato) quello che Federico ha scritto a Matteo.

Caro Matteo,
mi chiamo Federico Baglioni, sono un giovane biotecnologo e sono tra i primi firmatari delle sei domande di scienza pubblicate su Le Scienze. Ho sempre provato una grande stima e una forte simpatia per quanto sta cercando di fare nel Suo progetto politico. Proprio per questo sono qui a scriverLe questa lettera che vuole essere propositiva, perché ho fiducia in Lei e ho la forte speranza che possa riflettere sui contenuti di questa lettera e magari rispondermi personalmente.
Ho letto la Sua risposta alla domanda sugli OGM e sono rimasto, come tanti purtroppo, tremendamente deluso. Deluso perché, in modo eguale alle risposte di tutti gli altri candidati (a parte Bersani), la Sua sembra non essere frutto di una riflessione personale, ma semplice copia-incolla delle solite frasi che circolano su internet, buttate là per evitare di scontentare la massa in vista delle imminenti elezioni. Queste frasi, mi spiace dirlo, sono proprio un esempio del vecchio modo di fare politica.

Cito: Se è vero che molti dei prodotti agricoli che finiscono nelle nostre tavole sono varietà figlie di incroci e selezioni avvenute nei secoli, e che la ricerca in campo agroalimentare è comunque un fattore positivo e una strada da perseguire, altra cosa è aprire l’Italia a produzioni transgeniche che non hanno nulla a che fare con la qualità e la forza economica dei nostri prodotti agricoli.
In questa frase si annidano almeno due errori:
1. Innanzitutto la realtà. Ci sarebbe da dire che molti prodotti agricoli che finiscono sulle  nostre tavole hanno origine da modifiche genetiche ottenute per mutagenesi, tecnica non OGM, ma tutt’altro che antica. Si tratta di una tecnica che ha meno di un secolo, decisamente invasiva, i cui prodotti però fanno parte, nell’immaginario collettivo, della “tradizionale agricoltura fondata sulla naturalità”.
Inoltre non si cita il fatto che l’Italia è fortemente dipendente dall’estero di derrate OGM (4 Mt all’anno di soia transgenica secondo dati FAO, 90% soia importata): mangimi che sono fondamentali per mettere sul mercato gran parte dei prodotti tipici che il mondo ci invidia (tipo il parmigiano, ndr).
2. Il secondo errore invece riguarda un fraintendimento comune riguardo gli OGM, riproposto in altri punti del testo (Va scelta quindi la via dell’eccellenza, della salvaguardia delle nostre eccellenze agroalimentari e della sicurezza alimentare. O ancora necessità di non mettere a repentaglio l’immagine e la sostanza del nostro made in Italy). Non si capisce, infatti, perché, visto che un organismo geneticamente modificato è tale solo per la tecnica con cui è ottenuto e non per le sue caratteristiche (inserite, tolte o modificate che siano), esso debba essere sinonimo di scarsa qualità, contrapposto all’eccellenza italiana (oltretutto, è proprio grazie agli OGM che gran parte dei prodotti di qualità sono disponibili al consumatore). Non si capisce nemmeno perché gli OGM debbano essere in contrasto con la sicurezza alimentare visto che a) gli studi confermano la sicurezza degli OGM almeno al pari delle colture convenzionali, che, al contrario, non richiedono pressoché alcun controllo, b) molti OGM vengono creati proprio per diminuire composti tossici e allergeni (come fumonisine per il mais-Bt  o altri prodotti non ancora commerciabili per costi più burocratici che scientifici).

Ci tengo a precisare che il mio scopo non è trasformare l’Italia in un immenso campo OGM, né obbligare nessuno a coltivarli, ma che siano la qualità, la sicurezza, la bontà del singolo prodotto a venir valutate e non l’essere OGM o meno.
Il “Far West” che Lei paventa è quello della contaminazione tra colture OGM e non OGM, che qualitativamente non influenza alcuna caratteristica sulla bontà del prodotto, né compromette la scelta (visto che le contaminazioni tradizionali tollerate sono di gran lunga superiori allo 0,9%). Ma il vero Far West è quello per cui, per decisioni che non hanno fondamenti scientifici, ma che seguono i “pruriti” di associazioni, movimenti e una popolazione con sempre meno cultura scientifica, gli OGM non si possono produrre, non si possono coltivare, ma si possono (e devono) importare. Il Far West è quello per cui è possibile, come accaduto un mese fa, far bruciare campi sperimentali pubblici italiani (come all’Università della Tuscia) in nome di qualche legge nata male, il tutto sotto silenzio.

Caro Matteo, spero che legga con molta attenzione questa lettera perché ci tengo molto. So che ha delle qualità diverse da tutti i politici che si son presentati negli ultimi anni.
Se Lei vuole davvero cambiare l’Italia, e io sono con lei, deve farlo iniziando a dire le cose come stanno, senza cedere a facili slogan, che fanno molta presa, ma che non fanno che inabissare il vascello Italia. Se Lei, come dice, vuole fare dell’Italia un paese che torni a prosperare, sradicando le barriere ideologiche e i poteri forti che attanagliano il paese, lo deve fare a partire da queste sfide. Sono sfide che comportano fatica, anche una certa impopolarità. Io credo in Lei e per questo Le ho scritto questa lettera. Tanti di noi dal mondo della ricerca e della scienza che hanno visto in Lei un futuro hanno ora paura che fosse solo un abbaglio. Dimostri, rispondendo, dialogando e discutendo, che questo pensiero è errato. Dimostri che lei ha le carte per avere un pensiero controcorrente, non solo per sembrare diverso, ma per esserlo davvero alla luce dei fatti e della verità.
L’Italia ne ha bisogno.

Cordiali Saluti,
Federico Baglioni
Fedebiotech.wordpress.com

Tratto da: http://silviabencivelli.it

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Showing 9 comments
  • Nereo Villa

    Ops: […] che durò cinque (anni) e fu portato avanti in un

  • Nereo Villa

    Premetto di essere favorevole all’uso degli OGM, pur essendo studioso delle opere di Rudolf Steiner dal 1972, fra le quali vi sono anche riferimenti all’agricoltura biodinamica. Ho letto parecchi libri pro e contro questa idea alla ricerca di una posizione scientifica epistemologicamente incontrovertibile, e devo però dire che la questione è scientificamente ancora irrisolta, dato che siamo ancora uomini primitivi, nel senso che esistono ancora troppi pochi studi oggi sugli OGM su periodi lunghi. Ad esempio la Svizzera ne commissionò uno chiamato PNR 59 (http://www.nfp59.ch/f_index.cfm), che durò cinque e fu portato avanti in un paese in cui vigeva un’opinione pubblica ostile a questa tecnologia, sponsorizzato dal Fondo Nazionale della Ricerca Scientifica, basato su più di 30 diversi studi che hanno considerato gli aspetti problematici più disparati, e che conclusero che non vi era evidenza di alcun rischio legato all’ingegneria genetica vegetale, la quale “n’a mis en évidence aucun risque lié au génie génétique vert, que ce soit pour la santé ou pour l’environnement”.
    Ma siamo sicuri che gli OGM siano UNA tecnologia? A me pare che siano MOLTE tecnologie, e credo che se Steiner fosse vivo le inserirebbe nell’agricoltura biodinamica. Certamente gli antroposofi potranno anche odiarmi per questa mia affermazione. Però per ora la penso così, anche se sono disposto a cambiare idea se qualcuno mi dimostrasse scientificamente il mio torto.
    Credo insomma che occorre quindi sempre valutare una per volta ogni tecnologia usata, chiedendosi in particolare che impatto hanno o possono avere sul mercato, quale uso pensiamo di farne, chi ne beneficerà e perché. Non è una questione semplice, e non può avere risposte semplici. Insomma le posizioni “per” o “contro” gli OGM non sono più ragionevoli di “per” o “contro” la ruota, la pietra focaia, la catena di montaggio, ecc.
    Dipende da chi le usa, dal perché, e da cosa farci. Per esempio, la ruota è una grande invenzione se serve a far circolare dei treni, ma è pessima se serve a far decollare dei caccia bombardieri. Similmente, anche se lo studio venisse confermato ciò dimostrerebbe che un OGM induce problemi medici, non che gli OGM sono tutti tossici. E comunque per ora non esistono dimostrazioni scientifiche chiare a riguardo (almeno per me).
    Per quanto mi riguarda, dallo studio della Bibbia sulla famosa “costola”, è possibile sostenere che la femmina umana è simile ad una modifica OGM del maschio. E le femmine, fino a prova contraria, sono cosa buona e giusta! :D :D :D

    • Fabio

      certo: un coltello è utile per fare innesti, per difendersi, o per uccidere un animale, scuoiarlo e poi cucinarlo.
      è dannoso per aggredire ed uccidere altre persone.

      e questo per ogni invenzione e scoperta, dal fuoco eruota, ad internet e controlli remoti.

  • Ivan

    Io vidi uno di quei documentari sulle colture OGM in India. Mi devono spiegare come, senza OGM e solo semi Bio, possano dar da mangiare a 1 miliardo di persone, in un luogo tra l’altro dal clima instabile.

    Sicuramente c’è un problema di clientelismo e di favoritismo verso certe multinazionali che fanno cartello. E questo non è un problema dell’OGM, ma del mercato indiano.

    • Fabio

      dire che l’ogm serve asfamarelagente è vedere la cosa dal punto di vista dell’utilità, che senza dubbio esiste davvero.
      il fatto invece che, almeno secondo me, dovrebbe essere l’argomento principe è “faccio quel che voglio a casa mia, nel mio terreno pianto e coltivo quel che voglio!” , spostando quindi l’argomento sulla difesa dei diritti sovrani di proprietà privata degli individui.

      Non è che posso fare quel che voglio SOLO se fa comodo alla ‘maggioranza’ .

  • Citizen Kane

    Se si lasciasse fare ricerca, gli ogm non li produrrebbero solo le famigerate multinazionali baubau.
    Proprio per questo la sinistra si oppone strenuamente pure alla ricerca pubblica e si è data da fare per chiudere l’unico centro di ricerca biotecnologica agraria rimasto in Italia.

    Se uno parla per slogan è chiaro che la scienza non la capisce. La scienza funziona con dati, non con slogan. Fai uno studio serio e mi dimostri che gli ogm fanno male. Così funziona la scienza.
    Mostrarmi una foto di una siringa infilata in un pomodoro è propaganda che non dimostra nulla. Gli ogm non si ottengono così. E’ come presentare una foto di un pomodoro con uno str**zo fumante sopra per descrivere i pomodori “biologici”.

    L’unico studio che “dimostrerebbe” la pericolosità è stata fatta da un francese, che in assenza di adeguati titoli se n’è comprato uno dall’International Biographical Centre. Ha nutrito con mais “ogm” un ceppo di topi usato per studiare i tumori, topi che infatti in breve tempo sviluppano tumori INDIFFERENTEMENTE dalla dieta. Nutrendoli con formaggio bio, si dimostrerebbe che anche il bio è dannoso.

    In quanto agli indiani che si suicidano a causa degli ogm è una famosa bufala.

    Sarebbe ora di chiedersi anche a chi prodest invece il no-biotech. Le multinazionali anti-ogm che mi impediscono di comprare mais senza fumosine
    lavorano gratis? Accettano la libera concorrenza? Regalano? Gli insetticidi che si spruzzano sul mais non resistente agli insetti viene prodotto da una NGO? Non mi pare.

  • fabiomln

    io sono assolutamente contro Renzi, uomo di destra in una finta sinistra che scimmiotta la destra.
    Detto questo non si capisce perché se uno è contro gli OGM parla per slogan, non conosce la scienza e non capisce.
    Questo è il risultato della finta ricerca sponsorizzata dalla multinazionali.
    Per comprendere i mega danni prodotti dagli OGM basterebbe vedere quello che succedi in India dove migliaia di contadini si suicidano perché ormai oberati dai debiti per piantagioni che non producono come promesso, con l’obbligo di riacquistare i semi. Oppure in alcuni paesi del sud America in cui gli OGM sono ‘penetrati’ non si sa bene ad opera di chi a danno di tutta la biodiversità (ibridando le piantagioni locali) su cui hanno vissuto per millenni i contadini del posto. Per non parlare delle ricerche archiviate da cui emergono danni agli animali che si sono cibati di OGM.
    Ma la domanda è cui prodest? Abbiamo forse un problema di scarsità produttiva? Abbiamo forse prodotti non sicuri e scadenti? O vogliamo consegnarci alla dipendenza da 1 o 2 multinazionali che puntano al controllo del mercato globale???

    • claudio

      caro fabio,purtroppo lei è la prova conclamata che l’indottrinamento scientifico che in questi anni viene inculcato quotidianamente al popolo italiano è molto più dannoso e letale degli ogm. “L’ignoranza fà paura” cantava un un saggio e preveggente Guccini , ed il tempo purtroppo , ne ha confermato la saggezza di quei versi.
      Altrimenti si parlerebbe di informazione scientifica ,ma non è il nostro caso, qui noi preferiamo questa impostazione del nostro sapere,d’altronde questa è la terra che considerava gallileo un eretico perchè basava le sue teorie sulle osservazioni e studi aprofonditi,mentre il popolo bue non doveva conoscere la verità e doveva essere mantenuto ed indottrinato nell’ignoranza..come oggi,appunto.
      Contento Lei..

    • FrancescoPD

      Lei scrive cazzate all’ennesima potenza, si documenti personalmente e non ripeta come un pappagallo quello che psudoscienza ed indottrinati vanno ripetendo da anni.
      C’era anche Goebbels che diceva che bastava dire per 10 volte una bugia per farla diventare una realtà,.. mi rendo conto che aveva perfettamente ragione.

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