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SVIZZERADI REDAZIONE

La Svizzera piace. Piace alle ditte italiane che vogliono installarsi da noi. In particolare piace il Ticino, come logico che sia.
Infatti da inizio anno sono state ben 10’105 le ditte iscritte a registro di commercio nel primo trimestre del 2013. Parliamo di Svizzera.

In Ticino continua il cosiddetto “effetto Monti”. In Italia il presidente del consiglio ha attuato una politica fiscale molto dura, che ha portato diverse aziende a scegliere di delocalizzare.

Nel nostro cantone sono state 778 le nuove società che si sono avvalse del sistema di costituzione online Startups.ch.
Dai dati raccordi da Startups.ch si evince che la maggior parte degli imprenditori ha scelto la forma giuridica della ditta individuale o della Sagl (33.8% rispettivamente 36.2%).

La forma giuridica della società anonima é stata scelta nel 20.8% dei casi. “La ditta individuale risulta essere vantaggiosa per i nuovi imprenditori, in quanto hanno la possibilità di prelevare anticipatamente i fondi della cassa pensione per mettere in piedi la propria idea imprenditoriale” ci spiega Michele Blasucci.

Il ceo di Startups.ch stima che tra il 30 e il 40% dei nuovi imprenditori dopo al massimo cinque anni decidono di non proseguire la via dell’indipendenza professionale. “Non tutte le imprese falliscono, bensì non viene continuata l’attività aziendale e per tanto esse non vengono cancellate dal registro di commercio”.

“Nella Svizzera tedesca la quota di aziende che continuano la loro attività è più alta rispetto alla Svizzera Romanda ed il Ticino. Inoltre sono più spesso gli uomini che falliscono. Questo perché le donne sono più prudenti e fanno bene i propri calcoli” dice ancora Blasucci.

Per l’anno corrente il manager confida in uno sviluppo importante. “I problemi delle nazioni confinanti con la Svizzera spingeranno coloro che intendono intraprendere la via dell’indipendenza professionale ad esitare sulla scelta che gli si pone davanti” conclude Blasucci.

FONTE ORIGINALE: http://www.ticinonews.ch

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Showing 2 comments
  • Fabio

    Dalla rassegna stampa:

    09/04/2013 Iva a picco, -9,4% nei primi mesi 2013

    Secondo i dati resi noti dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) il 5 aprile 2013, tramite il bollettino avente ad oggetto le entrate tributarie di gennaio febbraio 2013, l’inizio del 2013 porta il segno meno per le entrate derivanti da Iva e ruoli. Rispetto al primo bimestre 2012 gli introiti derivanti dall’Iva sono diminuiti del 9,4%. Il 5,6% del totale derivante dal calo degli scambi interni, mentre il 3,8% dal prelievo sulle importazioni. Sorte molto simile anche per i ruoli, che segnano una flessione del 7,9%, sulla quale incide in maggior misura (8,7%) la riduzione degli introiti derivanti dalle imposte dirette.

    • Fabio

      quello sopra riguardava il gettito, fa coppia con questo seguente dall’osservatorio del MEF:
      Nel mese di febbraio, il numero delle aperture di nuove partita IVA ha subito una decisa battuta d’arresto, nella misura del 9,4%, rispetto al mese corrispondente del 2012. Il dato emerge dal tradizionale osservatorio mensile realizzato a cura del Dipartimento delle Finanze.

      di perse ognuno di questi dati, da solo, non sarebbe preoccupante. E’ l’insieme che, unito all’inattaccabilità del mostro Stato (forze armate, servizi palesi e segreti, pensioni, ministeri), da l’impressione di costituire un baratro che si sta spalancando!

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