In Varie

PERUGIAFIERADI CLAUDIO ROMITI*

Non occorre scrivere un trattato per dimostrare che questo modello di Stato è completamente fallito, basta osservare alcuni eclatanti fenomeni che si svolgono sotto i nostri occhi per confermare un tale assunto. Perugia, 1° novembre 2013, apertura del colossale mercato ambulante che va tradizionalmente sotto la dicitura di Fiera dei Morti. Una vera e propria città commerciale con oltre 700 stand e parecchie decine di migliaia di visitatori/avventori provenienti da tutta Italia. Ma nonostante la massiccia presenza di vigili urbani e di altre figure appartenenti alle cosiddette forze dell’ordine, ho assistito di persona alla guerra per il controllo degli enormi parcheggi messi a disposizione per la grande kermesse perugina.

Numerose bande di italiani che parlavano un incomprensibile idioma campano e altre formate da uomini di colore si contendevano ogni spazio rimasto libero per estorcere – perchè è questa la parola esatta da usare – qualche “spicciolo” ai malcapitati in cerca di un posto auto. Non solo, molti di questi parcheggiatori abusivi proponevano in subordine al rilascio del piccolo obolo l’acquisto di calzini, mutande e strofinacci, rincorrendo in modo molto aggressivo chiunque cercasse di sottrarsi a questa forma molto incivile di transazione. Perché è proprio questo il punto. Si tratta di una modalità piuttosto evidente di estorsione, la quale non ha niente in comune con il principio del libero scambio, basato sulla reciproca volontarietà dei contraenti. Libero scambio e volontarietà dei contraenti che dovrebbero essere garantiti fino alla morte proprio da quello Stato che pretende di occuparsi di ogni aspetto del vivere. Quindi nulla a che vedere con il fatto che codesti parcheggiatori/venditori abusivi non siano in regola con le licenze burocratiche o con il pagamento delle imposte.

Il problema vero è che questa gente infrange, attraverso un comportamento penalmente perseguibile, la principale regola del gioco dei nostri moderni sistemi economici: lo scambio libero e volontario. Hayek definisce tutto questo con il termine catallassi. Ebbene dato che l’attuale Stato assistenziale e burocratico, dopo aver estorto con la forza gran parte del reddito nazionale, lascia un risicato 45% di risorse per qualunque forma di libero scambio, esso dovrebbe almeno vigilare che tutto si svolga secondo le regole, garantendo al popolo dei tartassati di poter spendere come meglio credono i propri residuali danari. Invece, pur stipendiando un numero di agenti di polizia complessivamente superiori, in rapporto alla popolazione, a qualunque altro partner europeo, il Paese di Pulcinella non riesce neppure a presidiare in pieno giorno i parcheggi delle nostre città, impedendo che si trasformino in pericolose terre di nessuno. A dimostrazione del fallimento irreversibile di uno Stato il quale è bravo a far la voce grossa solo con chi è storicamente abituato a rispettare le regole della civile convivenza. Ogni riferimento con alcune precise regioni della Penisola è puramente voluto.

*Dedico questo breve articolo alla memoria di mio zio, Valerio Romiti, scomparso il primo novembre scorso.

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Showing 5 comments
  • Albert Nextein

    Una soluzione, oltre all’affidamento a privati dei parcheggi, potrebbe essere quella di mostrare ai malcapitati questuanti violenti la rivoltella che teniamo in fondina.
    Avessimo questa libertà, quella di armarci, sono certo che un semplice gesto risolverebbe la questione degli accattoni molesti.

  • Pedante

    Quanto detesto il politically correct “uomini di colore”. Orwell aveva ragione, il linguaggio è la prima vittima dei totalitarismi.

  • Davide Galeotti

    condoglianze per tuo zio, Claudio
    concordo su tutto..stiamo assistendo all’inutilità di questo stato pletorico..che ha più agenti di polizia di una vecchia dittatura sudamericana…e non riesce nemmeno a proteggerci da certi soprusi
    per mio conto, quando son oggetto di certe vessazioni, reagisco in un modo che f passare IMMEDIATAMENTE certe idee all’estorsore di turno

  • Enrico Sanna

    È la tragedia dei beni comuni. I parcheggi non possono essere proprietà privata? Non possono essere i privati ad organizzare fiere o tutto quello che gli passa in testa, con tutto quello che ruota attorno? Ovviamente, ci sarebbero anche controlli. Perché? Perché altrimenti la gente non ci va più. Basta questo.

    Enrico
    ——————————————
    http://pulgarias.wordpress.com

  • Renzo Riva

    Ma chi occupa lo spazio pubblico non dovrebbe avere già un permesso e pagato alle casse comunali la relativa tassa?
    Come associazione quando vuoi occupare uno spazio pubblico devi persino presentare le planimetrie con evidenziata l’area interessata.

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